What we are

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Jack guardava Ianto dormire accanto a lui nel suo letto.

Lo faceva spesso, soprattutto quando non riusciva ad addormentarsi, problema che non sembrava affliggere il giovane al suo fianco.

Ianto non faticava mai a cadere in un sonno profondo e, per Jack, troppo spesso tormentato.

Spesso il capitano stentava a resistere alla tentazione di svegliarlo per proteggerlo dai suoi incubi, ma sapeva che ci sarebbe stato un giorno in cui non ci sarebbe più riuscito.

Gli stava accadendo qualcosa di strano, nuove sensazioni ed emozioni stavano prendendo possesso di lui.

O forse le aveva già provate in passato ma era stato talmente tanto tempo fa da averne smarrito la memoria.

-Cosa mi stai facendo?-sussurrò più a se stesso che all'addormentato, mentre faceva scorrere lentamente la sua mano sul petto nudo del giovane.

Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse rimasto in quella posizione, probabilmente si sarebbe addormentato stretto al suo amante se quest'ultimo non avesse cominciato ad agitarsi sussurrando parole incomprensibili nel sonno.

Prima piano, poi con sempre più foga, Ianto cominciò a muoversi scompostamente alzando gradualmente la voce, mentre Jack cercava disperatamente di calmarlo.

Era quasi sul punto di svegliarlo quando il ragazzo si alzò di scatto urlando.

L'uomo si era ripromesso di non chiedere mai nulla a Iato a proposito di questa specie di terrori notturni, anche perché l'unica volta che aveva provato ad aprire il discorso il giovane era sembrato parecchio spiazzato, come se non ricordasse nulla di ciò che avveniva la notte nella sua mente.

Il capitano aveva quindi deciso di aspettare che il ragazzo si sentisse pronto per parlarne, ma vedendolo lì, seduto sul suo letto, con gli occhi spalancati pieni di terrore e la fronte madida di sudore, non riuscì a resistere.

Lentamente, si avvicinò il più possibile a lui e lo abbracciò con forza, fin quasi a sentirlo come una parte del suo stesso corpo.

Le lacrime di Ianto correvano sul suo petto mentre lui gli accarezzava teneramente la testa.

-Va tutto bene. Ci sono qui io. Va tutto bene-gli sussurrò incessantemente fino a che quello non sembrò calmarsi un po'.

I grandi occhi del giovane si fissarono in quelli del capitano, come in una muta richiesta d'aiuto.

Erano ancora pieni di paura e , probabilmente per la prima volta, Jack non sapeva cosa fare.

Avrebbe voluto prendere quel viso tra le sue mani e baciarlo, ma sapeva che questo non sarebbe servito a nulla.

Ianto aveva bisogno di qualcuno che lo proteggesse.

Ma nessuno poteva proteggerlo da dei mostri che esistevano solo nella sua testa.

-Cosa stavi sognando?-domandò con tono fermo per non far trapelare i suoi sentimenti.

-Cos'è che torna sempre a tormentarti?-

Il moro lo guardò spaesato prima di seppellire il volto tra le mani.

-Non lo so Jack, non lo so-sussurrò infine.

-Io.....Io.....Non riesco a ricordare-

Il capitano gli prese gentilmente il volto e, dopo avergli asciugato una lacrima solitaria, poggiò la propria fronte su quella di lui.

-Prova. Prova ancora-

-Vedo solo spezzoni. Scene senza un senso.-

-dimmi cosa vedi-

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