Capitolo 3 Resistenza a Saint Laurent

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Tutta la mia compagnia è pronta a partire, sono circa le 10 di mattina. Prima della partenza arriva un camion pieno di soldati. Erano i nostri rinforzi, ma tra di loro noto una faccia conosciuta. Era Dawid, il soldato ora aveva deciso di arruolarsi dalla nostra parte, ed era anche molto abile a sparare.
Il comandante lo assegna alla mia compagnia, "ti troverai bene qui" disse.
Non eravamo molto entusiasti del suo improvviso cambiamento, nemmeno il sergente che si scaglia contro di lui, gli punta il fucile alla testa e dice "se fai qualche stronzata ti faccio esplodere la testa!". Riesco a dividere i due litiganti e poi si parte verso la città.
Una mezz'ora dopo riusciamo a scorgere all'orizzonte la cittadina ed un boschetto alle spalle di essa.
Ci avviciniamo lentamente, sembra tutto tranquillo, mi sembra di essere tornato a Vierville, solo che quel bosco aveva qualcosa di strano.
Un membro della 18ª va in avanscoperta, fa pochi metri prima di essere seccato da un colpo di un cecchino. "A terra!! Cecchino, nella casa ad est!", ci gettiamo a terra e cerchiamo di avanzare, ma all'improvviso dai cespugli spuntano una miriade di soldati tedeschi che cominciano a fare fuoco come se non ci fosse un domani.
Siamo tutti spaventati, qualcuno prova ad avanzare di qualche centimetro ma viene subito fermato da una scarica di proiettili, o peggio da un colpo di quel dannato cecchino. Il sergente comincia a correre verso un soldato della 18ª, non sapevo perché, ma poi noto che ha una radio, la nostra unica via di salvezza era quella di chiedere rinforzi. Dopo qualche secondo ritorna da me e mi dice "Stia giù, tra poco ci saranno fuoco e fiamme!". Non sapevo cosa intendesse finché non sento un rumore strano che proveniva dall'alto, erano due nostri caccia, due P-51 che cominciano a sganciare bombe e a sparare contro i nemici. I soldati esultano nel vedere il nemico morire, io sono l'unico a non sorridere, penso a quei poveri soldati, perlopiù giovanissimi, che si sono arruolati nell'esercito forse nella speranza di un posto migliore in cui vivere, alcuni spinti dalle famiglie per qualche stupido ideale. Ora li guardo morire, esplodendo in mille pezzi dalle esplosioni delle bombe e dal fuoco delle mitragliatrici. Mi alzo, guardo i nemici ritirarsi e la casa in cui si trovava il cecchino crollare, i nostri soldati corrono sparando contro i nemici dirigendosi verso il centro della città.
Anche questa sanguinosa battaglia è giunta al termine, ma a quale costo.

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