1.

227 5 2
                                    

Chi è quel figo?
Jennifer's point of view.

Arrivai puntualmente alle 9.20 della sera nella vineria di mio fratello.
Dicembre.
Come mi piaceva tutto quel freddo voi non avete idea.
Cioè,la neve,i regali,Babbo Natale,le vacanze natalizie..non vi mettono di buon umore?
Io amavo tutto ciò che riguardava il mese di Dicembre,sul serio.
Chiusi con insistenza il pesante giaccone di lana puro cashmere,preso in prestito da mia mamma,in modo da non far passare spifferi di vento gelido nel mio maglione.
I miei stivaletti Sisley ticchettavano sul suolo,a ritmo dei miei passi.
Mia mamma mi era alle calcagne,restando qualche metro più distante da me.
Stava fumando la sua solita Winston Blue Slim,e proprio mentre mi voltai notai le sue nuvolette di fumo che si incontravano con quelle di freddo.
Ah,se sapesse che fumo anche io.
Pensai,avvolta nei miei pensieri.
Arrivata all'ingresso,non esitai ad entrare quando per appunto mi accolse il tintinnio del campanellino sulla porta principale.
'Buonasera a tutti!'-salutai cortesemente tutti i clienti della vineria,i quali non esitarono a sorridermi e a ricambiare. La maggior parte di loro erano tutti ubriaconi,non bevevano per il gusto di bere ma per ingordizia,il che non mi piaceva. Non conoscevano il piacere,secondo me, di bere un buon vino.
Ma a parte ciò,erano brava gente.
Fidata.
Poggiai la borsa su uno sgabello,per poi sedermi su quello di fianco.
Avevo proprio bisogno di una cioccolata calda per scaldarmi,ma soprattutto per mettere qualcosa nello stomaco.
Anche oggi non avevo mangiato nulla a cena.
Non perché volessi dimagrire,anzi.
Io e le diete non andavamo molto d'accordo.
Bensì non avevo molta voglia di mettere qualcosa sotto i denti in quel periodo.
'Hei big bro,mi fai una cioccolata calda? Per favoree'-feci labbruccio,con occhi sognanti.
Mi sorrise.
'Ma non hai detto che la mia cioccolata calda ti fa cagare e che quella che fanno a scuola è più buona?'-rispose in tono da so tutto io,beffardo.

'Pf,scherzavo.'-risi sotto i baffi,guardandolo ovvia.
Innarcò un sopracciglio in modo sexy,come solo lui sa fare,e ridacchiò.

'No no,vai a scuola ora. Io non ti faccio un bel niente.'-rispose.
'Mo m'incazzo.

'Senti,ciccio pastina dei miei stivali,io voglio una cioccolata calda. Quindi o me la fai,o ti licenzio perché questo bar tanto è tuo quanto mio. Su,al lavoro.'-sentenziai,incrociando le braccia.
Tutte le persone che mi conoscevano sapevano che se facevo così,il discorso era più che chiuso.
Lui rise di nuovo,e si avvicinò ad un palmo dal mio naso.

'Intanto ti calmi,e poi fai quello che ti pare. E,tanto per la cronaca,se prima ne avevo voglia ora non più. Evapora.'-sputò acido,mentre i lati della sua bocca si incurvarono.
Stronzo.

Strinsi i pugni e frustata morsi il mio labbro superiore.
Maledetta me e la mia boccaccia.
Delusa che la mia cioccolata non fosse già pronta calda e fumante nelle mie mani,voltai la mia visuale su mia madre.
Era ancora fuori a fumare,intenta ad intrattenere un discorso con un'altra donna della sua età all'incirca.
Capelli lisci biondi corti,altezza media.
Gambe magre fasciate un un bellissimo skinny nero,e busto perfetto avvolto in un cappottino avorio.
Scarpe nere con il tacco,un 10 centimetri sicuro.
Beh,niente male no?
Ma la domanda sorgeva spontanea: chi è?
Così presa dalla curiosità le raggiunsi al tavolino,ma erano ancora troppo impegnate per accorgersi della mia presenza.

'Ehm,mamma potresti dire al tuo diletto figlio che se non mi prepara una cioccolata calda gli faccio il culo? Grazie.'-mia mamma sospirò.

'Si Jen,adesso arrivo. Non fare la maledu-'-non finì di parlare che la donna al suo fianco al interruppe.

'No ma,non ti preoccupare Cassey. Io proprio adesso dovere andare via. Lei chi è,la tua figlia più piccola?'-sorrise dolcemente.
Okay,era straniera.
Non ci voleva un genio per capirlo,ma da che paese proveniva?

'Si,è lei. Jennifer,lei è Mary.'-ci stringemmo la mano affettuosamente-'Piacere.'-sorrisi.

'Mamma,quanto bella è?'-si rivolse a mia mamma,la quale annuì con il capo.

'Ma guarda,non perché è mia figlia..'-biascicò modesta,contenta che le sue amiche mi rivolgessero tali attenzioni.

'Beh signora Mary,la ringrazio. Ma non è propr-'

'No no no,tu sei proprio bella. Guarda che capelli..'-m'accerezzo la lunga capigliatura castana.
48 centimetri i miei bambini,bitch.
E li ho cresciuti da sola,a pane e balsamo al cocco!

'Grazie,sul serio.'-provai a ringraziarla per tutti i bei complimenti che mi stava rivolgendo.
Era così dolce.
Magari i tipi che frequentano la mia scuola la pensassero così.
La salutammo dopo dieci minuti,con abbracci e baci affettuosi.
Ero fatta così,le persone mi andavano a genio a pelle.
Non avevo bisogno di giorni,mesi,anni.
Assolutamente.
Sfrecciò all'improvviso una Nissan,il modello non riuscì a focalizzarlo bene,sulla strada di fronte a noi.
Suonò.

'Devo andare.'-ci salutò con la mano e proprio mentre si stava incammindo,sbucò dalla parte del guidatore un fustaccio alto circa uno e ottanta.
Giacca di pelle e cappellino dei bulls.
Dire che pareva un dio scenso in terra era un eufemismo.

Chi è quel figo?

_______________________________________

Ciaone a tutte.❤
Beh,che dire.
È un'idea sorta sulla mia vita reale,ma la fantasia c'è sempre.
Forse più della verità.
Ahahahahah
No,okay.
Io vorrei sapere se piace o no,quindi scrivetemi qualche commento magari.
Che ne dite?
Posso dirvi che l'idea è davvero carina.
Alla prossima!❤

Out of town boy || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora