Capitolo 5

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La serata passò in fretta, troppo per i miei gusti. "Tartassai" Harry con le mie domande e lui fece altrettanto, trovando divertente ascoltare la routine della mia vita monotona.
-Harry- lo chiamai
-Dimmi- mi sorrise. Presi in mano il cellulare
-Potresti iniziare a seguirmi su twitter?- unii le mani in segno di preghiera -perfavore-
-E io che mi aspettavo qualcosa di intelligente- rise, lo guardai storto
-Hey! È legittimo chiedere una cosa del genere: sono cinque anni Styles che aspetto che tu mi segua, ma non mi caghi perciò ora ti tocca- sorrisi angelica
-okay okay, ai tuoi servigi- prese il cellulare e dopo poco sentii il suono della notifica di Twitter
"Grazieee...e ora posso aggiungere alla bio 1/4 dei One Direction"
"Non ci credo, mi stai vendendo alle fan!" Alzai un sopracciglio cercando di interpretare il suo inglese troppo veloce per me, poi scoppiai a ridere
"No caro, sei tu che sei..."cercai nel mio vocabolario interiore la parola inglese di pigro" ehm..lazy e non segui le fan: dimmi che ti costa farlo" sorrisi soddisfatta del mio risultato, me la cavavo dai! Stava per rispondere ma sua madre lo interruppe: "Volete il dolce o il caffè?" Pensai ai dolci che c'erano quando ero in vacanza studio in Inghilterra e mi venne il volta stomaco "No grazie" sfoggiai il mio miglior sorriso e abbassai lo sguardo sul mio cellulare e se gli chiedessi di farmi fare un autografo sulla cover? Ahh sarebbe magnifico...e se poi gli scoccia? No meglio di no, mi sentivo stupida in quel momento: parlare con se stessi?! Proprio in quel momento mi venne in mente la frase del mio adorato Tommo "Live life for the moment because everything else is uncertain" seguii il suo consiglio
"Ehm...Harry? Non è che potresti autografarmi la cover del cellulare?"
"Certo" gli passai il cellulare e una penna (?) e lo fece. Il sorriso mi si allargò ancora di più quando vidi che ci aveva aggiunto la dedica "Grazie mille, non sai quanto voglia dire per me" In quel momento vidi i nostri genitori alzarsi e andai nel panico e i miei occhi si fecero lucidi no vi prego! Non potete allontanarmi da lui, da colui che mi fa sorridere quando sono giù di morale e che con la sua voce mi rilassa quando sono sotto stress mi alzai lentamente, stavo per scoppiare me lo sentivo; mi stavo rendendo conto che era arrivato il momento di tornare con i piedi per terra: alla vita reale e questa di certo non lo era...
"Hey hey calmati " disse con voce dolce Harry. Non mi ero resa conto di star versando delle lacrime quando lui si avvicinò e mi abbracciò. In quel momento sparì tutto:c'eravamo solo noi due. Era come stare in paradiso, per una volta mi sentii a mio agio tra le braccia di qualcuno. Era quella sensazione che da cinque anni mi immaginavo e che non riuscivo a spiegare perchè...bè perchè era impossibile. Purtroppo si stacco troppo in fretta "Non devi piangere, sai che mi fa male vederti così" mi asciugò le lacrime.
"Scusa è che pensare che sarà l'ultima volta che ti rivedrò, fa male. Questo era il mio sogno e bè..." non sapevo come spiegarmi. Potevo sembrare stupida...una ragazza di 17 anni piangeva per un abbraccio. Ma a me poco importava " E chi ti dice che è l'utlima volta?" Sorrise facendo comparire le sue amabili fossette ai lati della bocca
"Perchè voi ancora per qualche anno non verrete in Italia perciò niente concerto e poi "feci una rista sarcastica" con tutte le fan che hai in tutto il mondo fra qualche giorno ti sarai già dimenticato come mi chiamo "affermai convinta. Non ero arrabbiata era nomale che succedesse così. Mi diressi alla porta del ristorante ed uscii: i notri genitori erano lì ad aspettarci. "Elisabetta" mi girai verso Harry che mi aveva seguita" non dire così. Starai a Londra per un'intera settimana. Ci incontremo di nuovo. Fidati di me" e detto ciò mi lasciò un bacio sulla guancia. Gli sorrisi riconoscente per avermi tirato su di morale e dopo aver salutato sua madre le nostre strade si divisero.

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