« Grr... SOUL EATER EVANS! »
La vista dell'albino, intento a starsene spaparanzato sul divano per i fatti suoi, venne d'un tratto offuscata. Qualcosa si era contrapposto tra la parete e i suoi occhi. Il che non era poi un male, visto che qualsiasi cosa sarebbe stata più interessante e stimolante che rimanere a fissare il muro tutto il pomeriggio. Beh, a parte una certa biondina isterica che urlava. Allora avrebbe preferito di gran lunga rimanere a guardare la vernice asciugarsi, piuttosto che sorbirsi un'altra delle sue lamentele. Se lo aveva chiamato col suo nome intero, poi... Doveva essere proprio furiosa.
« COSA TI HO DETTO SUL FATTO DI LASCIARE I BOXER IN GIRO, EH?! »
Ah, quindi doveva supporre che quelli che gli aveva gentilmente posato sopra la testa erano i suoi boxer.
...Era forse impazzita?!«AAAH, MA CHE DIAVOLO?! MAKA! »
L'albino cominciò a dimenarsi, nel tentativo di liberarsi dalla presa della sua meister. Ma con quelle mutande in testa non riusciva a vedere niente. A parte il colore grigio, la marca della biancheria e l'etichetta. Ma a lui cosa gli importava sapere che erano fatti al 50% di cotone purissimo?! Lei intanto continuava a tenere saldamente l'elastico dei fatidici boxer sopra il suo naso, premendolo con forza contro quest'ultimo. Grandioso, ora voleva perfino impedirgli di respirare.
...Un momento.« ...Non saranno mica i miei boxer sporchi... Vero?! »
La bionda accennò una risatina beffarda, levandoglieli da sopra la testa e allontanandosi da lui il tanto giusto per poi rigirarsi e, usufruendo della sua mira perfetta, tirarglieli in faccia. Un ghigno compiaciuto si allargò sulle sue labbra. Vendetta!
« Ovvio che lo sono. »
Soul esibì una smorfia di disgusto, anche se da dietro le sue mutande era difficile vederla.
«Ma sei scema?! Che schifo! »
Le urlò contro, levandoseli di dosso e buttandoli sul divano, come se quello fosse il posto adatto a un paio di boxer. La bionda roteò gli occhi, sbuffando e incrociando le braccia al petto.
« Fino a prova contraria sono le tue mutande. E poi, meglio sulla tua faccia che sul mio pavimento. »
La falce fece un passo verso di lei, aggrottando le sopracciglia e fulminandola con i suoi occhi cremisi. Non l'avrebbe passata liscia, no. Assolutamente. Era giunto il momento di stuzzicarla un po', a maniera sua.
Come se Maka non l'avrebbe risposto per le rime...« Senzatette. »
« Idiota. »
« Secchiona. »
« Cretino. »
« Tavola da surf. »
E continuavano a dirsene di tutti i colori, aumentando man mano il tono di voce, facendosi sempre più vicini. Urlandosi in faccia insulti, mentre con gli occhi si dicevano tutt'altro. Partì anche qualche libro, di tanto in tanto, man mano che la ferocia e l'aggressività dei vocaboli usati aumentava. Perfino Blair non si stupiva più di queste loro discussioni talmente animate da far tremare l'intero appartamento. Si limitava solo a fissarli in silenzio, esalando di tanto in tanto qualche sospiro profondo. Un cliché. Solito copione.
« HAI ROTTO, MI COLPISCI SEMPRE CON QUEI CAZZO DI LIBRI. »
« TU MI TRATTI SEMPRE MALE, SIAMO PARI. »
« SEI COSÌ IRRITANTE! »
« SENTI CHI PARLA, IL PALLONE GONFIATO. »
«ALMENO IO HO MOTIVO DI ESSERLO. »
« MA STA ZITTO. SEI SOLO UN EGOCENTRICO PERVERTITO CHE PENSA SOLO A SE STESSO. »
« NON È VERO CHE PENSO SOLO A ME STESSO. PENSO ANCHE CHE HAI DEGLI OCCHI BELLISSIMI. »
« E IO PENSO CHE TU ABBIA DEI CAPELLI SETOSI. »
«PENSO ANCHE CHE SEI TREMENDAMENTE SEXY QUANDO TI ARRABBI COSI'. »
« MA NON ERO UNA SENZATETTE SENZA UN BRICIOLO DI SEX APPEAL? »« LO DICO SOLO PER ATTIRARE LA TUA ATTENZIONE, VISTO CHE PENSI SOLO AI TUOI LIBRI. »
« E TU CON LA MUSICA, EH?! »
« SENTI, SE VOGLIO PENSARE CHE MI PIACI DA IMPAZZIRE SARÀ COSÌ. »
« E SE IO VOGLIO PENSARE CHE MI PIACI DA IMPAZZIRE SARÀ COSÌ. »
« BENE. »
« BENE. »
« BENE. »
« BENE. »
« SEI SORDA?! HO DETTO BEN-! »
« E STAI UN PO' ZITTO! »
In un impeto misto tra collera e voglia di dare un po' di pietà alle sue povere orecchie, togliendo il fatto che quando si rispondevano in quel modo perdeva totalmente la testa per lui, Maka tirò il proprio partner verso di se, soffocando le sue parole con le proprie labbra. Di lì, Soul la spinse contro il muro e il bacio si fece sempre più spinto. Lingue che si bramano, si cercano, per poi trovarsi e abbracciarsi. Mani colme di desiderio che accarezzano i capelli, li stringono con forza nell'impeto della passione, mani che scorrono lungo la pelle, volando un po' ovunque, non preoccupandosi più minimante di nulla.
Solo di accontentare i propri desideri.
Brividi che sembrano voler creare un profondo solco sulla cute, come se il segno indelebile di ciò che accade potesse rimanerti impresso nella pelle come un tatuaggio.
Cuore che batte ad un ritmo accellerato, repentino, ecessivo. Ma nessuno sembra curarsene poi tanto, perché quella sensazione ripaga di tutto.
Sensazione? Quale sensazione? Quale delle tante in quel mare di emozioni in cui stavano navigando e affondando insieme, senza opporre resistenza?
Assurdo, partiva sempre tutto così.
Litigavano furiosamente, dicendosene di tutti i colori.
Ma poi facevano pace.
Così all'improvviso.
Oh, e come facevano pace loro...
Dopo una mezz'ora buona, si ritrovarono distesi sul divano, lei sdraiata sopra di lui, la testa sul suo petto e le gote rossissime per l'imbarazzo, sguardo basso, non osava nemmeno guardarlo in faccia tanto era grande la sua vergogna. Lui le passava una mano tra i capelli, un sorrisetto ebete illuminava il suo viso gongolante, soddisfatto pienamente di ciò che era appena accaduto. Immancabile la bavetta colante al lato destro della bocca e il naso grondante di sangue.
Erano strani, quei due.
Erano perfetti, l'uno per l'altra.« Maka... »
Pronunciò lui, con quell'espressione sognante ancora dipinta sul volto, gli occhi persi nel vuoto.
...Era totalmente andato.« Co-cosa c'è?! »
Gli fece eco lei, mentre il suo imbarazzo cresceva a dismisura, ancora teneva gli occhi puntati sul pavimento e quel finto broncio stampato sulla faccia paonazza.
Certo, come se volesse nascondere che le era piaciuto da morire...« ...Tutto ciò è fico. Molto fico. »
Sentenziò lui appagato, prima di stringerla forte a se. Beh, a quanto pare il litigio era proprio rimasto alle loro spalle...
Puff!
Come se non fosse mai successo.
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Tutto ció é fico. Molto fico.
RandomE' un cliché, un ciclo continuo. Un'immemore lotta per tenersi testa a vicenda, un infinito scontrarsi per ottenere la ragione. Un'eterna battaglia tra testardaggine e egocentrismo allo stato puro. E puntualmente, questi conflitti vanno sempre a fin...