Capitolo I

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L'aria primaverile è tranquilla e leggera, profuma di bucato fresco.
I gabbiani volano indisturbati, alti nel cielo veneziano delle 9:30 del mattino.
Caffè, brioche.
Emily Sorgato siede sola al tavolino di un rinomato bar, vicino alla stazione dei treni. Qualche colombo passeggia distratto intorno a lei, curiosando qua e là e cercando una colazione appropriata per un uccello.
Emily indossa un vestito bianco senza maniche, che le arriva alle ginocchia.
Porta con sé una borsa nera ed ha ai piedi un paio di Dottor Martens, a ricordare che ha solamente diciassette anni. Anche se, all'apparenza, potrebbe averne anche trenta.
Ha i capelli ramati e gli occhi marroni, tendenti a sfumature verde smeraldo.
Il suo volto cosparso di lentiggini è sereno e tranquillo. Emily è certezza, stabilità, sicurezza, solidità, Emily è come la terra.
Molte cose poggiano sulla terra, ma essa rimane sempre indifferente, forte, le regge tutte quante in piedi senza il minimo sforzo.
La ragazza attende il treno per recarsi al lavoro. Fa la cameriera da circa un anno in un noto locale appena fuori città.
Uno di quei posti in cui regnano la tranquillità, l'ordine e l'eleganza durante il giorno, mentre la sera moltissimi giovani vanno a ballare ed a divertirsi.
Emily ha smesso di studiare, pur essendo una ragazza intelligente ed ambiziosa. Vuole qualcosa di più dalla vita, sta aspettando l'occasione che cambierà tutto.
Si alza lentamente, lascia i soldi al tavolo, si dirige alla stazione e sparisce all'interno di un treno.

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