Quiet waves, Stormy eyes. (Zouis AU)

Baby don't cry.

Sembri così felice di andartene, di tornare a visitare luoghi, lontano da qui, lontano da me. E non capisco come tu possa, mentre io cerco invano di trattenere le lacrime e soffocare i singhiozzi, le mani in mano e un nodo alla gola. Abbiamo passato insieme così tanto tempo, eppure così poco. Fatto così tanto cose, eppure così poche. Non abbiamo ancora assaggiato il caffè del bar giù vicino agli scogli, né distrutto castelli di sabbia come avevi proposto. Conosco così tanto di te, i posti in cui ti piace essere baciato, gli angoli in cui soffri il solletico e quelli che ti fanno tremare sotto il tocco delle mie dita. Conosco così tanto, ma non conosco niente. So che il tuo migliore amico ha un pessimo gusto in fatto di ragazze, ma non so il suo nome. So che ti piace la musica della band the Fray, ma non la tua canzone preferita. Come posso dire di averti conosciuto, quando non è vero? Ricordi quella volta in cui mi hai salvato? Volevo sembrare forte davanti ai tuoi occhi, andando incontro a quell'onda senza un giubbotto di salvataggio come avrei fatto di solito. Dopo essere quasi affogato come un bambino, mi hai promesso di insegnarmi a nuotare, sorridendo dolcemente e stendendomi il mignolino. Ma io ho ancora paura dell'acqua e tu stai andando via lo stesso. Non hai mantenuto la promessa.

Ti giri verso di me e forse ti rendi conto di cosa questo significhi, perché all'improvviso non sembri più così felice. Una lacrima mi rotola su una guancia e tu guardi la traiettoria della goccia salata, proprio come guardavi scorrere il mare. Mi dici che mi chiamerai, che resteremo in contatto, che al giorno d'oggi ci sono molti modi di non separarsi da qualcuno in modo definitivo e ti chiedo di non dire altro, perché so che non lo farai. Ci scriveremo, manderemo messaggi a cui risponderemo dopo ore, perché il telefono sarà sempre spento, perché le cose da vedere saranno troppe per limitarsi ad uno schermo. E alla fine smetteremo di rispondere, perché sarebbe inutile rimanere attaccati a qualcosa che non esiste più e lo sappiamo entrambi.