Innamorarsi di te non era previsto

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Innamorarsi di te non era previsto.

«Heather Black, ha finito di pensare ai cavoli suoi?» Sbattei un paio di volte le palpebre e fissai la professoressa di storia. Non mi ero nemmeno accorta che fosse entrata in classe.
Annuì freneticamente e aprì il libro, facendo finta di prestare attenzione alla lezione.
Il mio migliore amico, Zayn Malik, mi diceva sempre che sono una persona che sta con la testa fra le nuvole, ora capito il motivo. Tutto questo era peggiorato da quando Michael mi lasciò su due piedi come una povera cretina, ancora adesso non mi era passata. La solita storia della ragazza innamorata del ragazzo sbagliato. Ma Michael non mollava, nonostante i tradimenti sosteneva che io ero la sua dama e dovevo per forza stare con lui.
Sorrisi fra me e me, come poteva pensare che sarei tornata con lui? «Allora?» La voce della professoressa mi fece tremare le gambe.
Allora niente «Mi scusi non ricapiterà più» Anche se la voglia di mandarla a quel paese era molta.
Ma non ero una persona molto ribelle, tutt'altro. Seguivo le regole e cercavo sempre di non fare casini. Così iniziai ad ascoltare la lezione, sperando di non far arrabbiare in altro modo la professoressa.
«Qualcuno non ha capito?» domandò, scrivendo alla lavagna.
Alzai la mano, nell'istante in cui un bigliettino fece capilinea sul mio banco.
Guardai la direzione del foglietto e vidi Harry Styles (uno dei miei grandi amici) sorridermi, senza pensarci troppo lo aprì.

"Ho taaaanto bisogno di parlarti a pausa pranzo :)"


Sorrisi per quello smile finale e mi girai verso Harry appena mi vide annui e gli sorrisi.
Harry era una persona speciale, una di quelle persone che sapeva farti sorridere con poco e ti metteva sempre in buono umore. Una di quelle persone che ti aiutava senza pensare alle conseguenze, lui lo faceva e basta. Ti dava anima e corpo, solo per aver in cambio un sorriso. Grazie a lui, Michael, era completamente uscito dalla mia testa.
Zayn mi ripeteva che era un grande amico su cui contare e poteva mi rendermi felice.
Di una cosa era certa, Harry ti entrava dentro e non usciva più.

Raccolsi i miei libri e li misi frettolosamente nella borsa, correndo spedita fuori dalla classe.
La pausa pranzo era suonata, ma la mia mente pensava solo a una persona: Zayn. Lui sapeva benissimo di cosa Harry volesse parlarmi a pranzo. Così scesi freneticamente le scale e per poco non caddi a terra.
Vidi il mio migliore amico e mi fermai di colpo «Hey scheggia!» Mi salutò Zayn con un lieve abbraccio «Come mai questo faccino, successo qualcosa?».
Mi conosceva fin troppo bene «Si» esclamai, facendolo drizzare sul posto «No, volevo dire no!» Senza rendermene conto stavo iniziando a dire cose senza senso.
Zayn lo notò «Prendi un bel respiro e parlarmi» Fosse facile!
«Tu... tu lo sai che a storia c'è anche Harry, vero?» Annuì e si grattò il collo «Mi ha scritto che deve parlarmi a pausa pranzo e io...» farfugliai.
Mi fece imbestialire quando iniziò a ridacchiare di me «Sei così buffa quando arrossisci» dichiarò, dandomi un buffetto sulla guancia. Cosa che mi fece arrossire il doppio.
Mi sentivo andare a fuoco «Tu sai cosa vuole dirmi?» Lo guardai dritto negli occhi e lui scosse la testa.
Una cosa di cui non potevo dubitare era la sincerità di Zayn.
Sbuffai e incrociai le braccia, fissando verso terra. Non dissi nulla e un braccio si appoggiò sulle mie spalle, guardai di fronte a me e vidi Zayn irrigidire la mascella di fronte a me «Come mai questo broncio?» La voce di Michael mi fece bloccare sul posto. Non parlavamo da molto, ma ogni volta che succedeva qualcosa andava storto.
«Non sei gradito, vattene» Gli disse il mio migliore amico, facendo un passo verso di noi.
Michael alzò le mani «Voglio solo parlare un minuto con lei, se non è troppo per te» Si rivolse a Zayn con un sorrisetto da schiaffi. Il mio migliore amico lo detestava, così come gli altri ragazzi. Michael non aveva fans fra i miei amici.
Zayn mi guardò implorante «Vuoi rimanere con lui?».
«Lasciaci un minuto» sospirai e mi staccai dal braccio di Michael. Zayn alzò gli occhi al cielo e uscì in cortile, visibilmente nervoso. Feci un grosso sospiro e parlai, tirando fuori tutto ciò che sentivo «Mi devi lasciare stare, non siamo né amici né parenti. Non voglio più avere a che fare con te. Non sei una persona affidabile e io non provo più niente per te» Lo avevo guardato negli occhi senza mai abbassare lo sguardo. Non volevo mostrarmi debole davanti a lui e non volevo soprattutto che pensasse che ero incerta.
Michael scosse la testa, ridacchiando «Io invece dico che mi ami» Mi prese per un braccio e mi diede un bacio a stampo sulle labbra.
Lo allontanai subito dal mio corpo, con un forte spintone «Non provarci mai più» Gli urlai contro, pulendomi le labbra dalla sua saliva. Questo era troppo, io non ero una bambola da usare a suo piacimento. Ma in parte lo ringraziavo, se prima ogni suo bacio mi faceva perdere la ragione ora mi facevano solo schifo.
Senza aspettare che disse nulla me ne andai, lasciandolo lì come un coglione (cosa che era).

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