Ricordi che emergono

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  È notte fonda. La testa mi scoppia e non faccio altro che pensare alle parole di quella strana ragazza.

Cosa avrà voluto dire che non è una persona? E cos'è che ricorderò?  

"Io non sono un essere umano. Prima o poi ricorderai tutto, ricorderai."

Queste parole mi rimbombano nella testa come un martello pneumatico. 

Nella mia mente iniziano a nascere pensieri confusi e sfocati sulla mia vita.

Tutto questo pensare mi farà scoppiare la testa prima o poi. Non ne posso più.

Sento un rumore. Sembrano dei passi che si avvicinano.

Finalmente arriva qualcuno, sto impazzendo in questa stanza da sola con questa tizia strana che mi fa quasi paura.

Il rumore di passi si avvicina sempre di più, e ad un certo punto la maniglia della porta inizia a girare, e proprio mentre la porta si apre, la mia vista inizia ad offuscarsi ed i miei occhi iniziano a cedere ad una forza misteriosa che, appena i miei occhi si chiudono, mi scaraventa in un posto buio e freddo. Tutto ciò che vedo è il nero. Ovunque. Questo posto è così vuoto e silenzioso che perfino i miei pensieri echeggiano.

Un rumore assillante. Un lampo si accende all'improvviso, e in quell'attimo di luce riesco ad intravedere la ragazza che stava in quella stanza con me. Inizio ad aver paura. Cosa sta succedendo? Quando finirà tutto questo?

Passa qualche secondo prima che il lampo si ripresenti, con una luminosità ancora più potente ed intensa del primo.

Ma..quello cos'è?..

..Non può essere! Quello è uno specchio.. Quindi quella sono io.. Com'è possibile tutto questo? 

Scoppio in un pianto pieno di paura e frustrazione.

Non riesco a smettere. 

All'improvviso una voce mi sussurra all'orecchio: "Tu a me hai fatto di peggio" 

Sussulto per lo spavento. 

"Cos'è, un incubo? Se sì, voglio svegliarmi immediatamente".

"Non è un incubo, mia cara. È tutto vero".

Di nuovo quella voce, ma questa volta invece di sussurrarmi le parole all'orecchio, le dice a alta voce e in modo chiaro. Riuscivo perfino a percepire del rancore in quelle parole.

"Chi sei? E cosa vuoi da me?" 

Rispondo urlando con tutto il fiato che ho nel diaframma.

Una risata pervade il vuoto in cui mi trovo.

 "Ancora devi capire? Io sono la tua essenza. Io sono ciò che ti è sempre stato accanto. Io sono tutto, e senza di me non sei nulla. Io sono la tua anima. Guarda cosa mi hai fatto, guarda con i tuoi stessi occhi".

Una luce accecante invade tutto all'improvviso. Mi vedo ancora riflessa in quello specchio e inizio a ricordare tutto poco a poco. Ho sempre avuto problemi con me stessa, e ora riesco a ricordare. 

Mi odiavo così tanto. Odiavo tutto di me. Ho lasciato che gli altri mi ferissero. Ho lasciato che gli altri si prendessero gioco di me.  Ho tentato il suicidio, e sono andata in coma. Ecco perché mi trovavo in quell'ospedale.

"Sono stata male. Mi hai fatto del male, e non posso fartela passare liscia. Non hai saputo apprezzare il dono di quella che era la tua anima, di quella che ero io. Non tornerò in quel corpo. Ora decidi: O torni in vita senza di me, o resti qui, nell'oscurità, con me e tutte le altre anime dannate come me, per l'eternità".

"Non ho altra scelta, vero?" chiedo con rassegnazione.

"Beh.. in realtà ce ne sarebbe anche un'altra. Ma è complicata". 

"E sentiamo, quale sarebbe?" insisto.

"Tutto ciò che devi fare una volta tornata sulla terra, è rubare l'animo puro di qualcuno. Devi farlo innamorare perdutamente prendendotene gioco. Dopo di ciò, il gioco è fatto. Riavrai un nuovo animo, e potrai di nuovo rivivere tutte le emozioni che soltanto chi possiede un animo può provare".









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