Capitolo 6

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Grecia, piazza principale di Sparta.

-È quella biondina?-

Una voce simile a carta vetrata risuonò nel vicolo sporco e malandato. Quattro uomini lo occupavano osservando minuziosamente la piazza gremita di gente.
Sembravano assassini, gente senza scrupoli ed in un certo senso lo erano.
Loro uccidevano la libertà degli esseri umani.

-Quella avvinghiata al pel di carota?-

-Si, dovrebbe essere lei. È l'unica donna veramente degna di nota nell'arco di miglia. Traco, Leo e Idra voi andate ad appostarvi vicino casa del moccioso. Alla ragazza ci penserò io.- mormorò.
Lui era Agos, il trafficante di umani più conosciuto di tutta la Grecia, così famoso che Filippo stesso aveva richiesto i suoi servizi.
Era un uomo dalla stazza imponente, con una lunga chioma corvina, il volto affilato come una lama coperto da una rada barbetta incolta che lo rendeva più selvaggio. Incastonati sul viso dalla pelle ambrata aveva due occhi color zaffiro, bellissimi e letali, abbastanza per ammaliare qualunque essere umano avesse la sventura di incrociare il suo sguardo.
Era un uomo affascinante, non si poteva negare. Ma la bramosia, la lussuria e la tracotanza avevano invaso il suo cuore corrodendolo nel profondo dell'animo.
Non aveva nessuna pietà nel catturare le schiave, per lui era inutile tanto avrebbero subito anche di peggio.

Ma quella ragazza era particolare.

Diversa.

Sembrava quasi regale ed aveva uno sguardo identico al suo.
Quella fu la prima volta che Agos conobbe l'ammirazione

I suoi uomini sparirono tra la gente.
Agos si era accorto che il ragazzo dai capelli rossi li aveva visti e adesso cercava di proteggerla.
I suoi occhi ambrati non lasciavano i suoi col zaffiro.

-No.- sillabò con le labbra un attimo prima di afferrare la mano della giovane e correre verso il bosco con una corsa disperata.
Agos sgranò la spada e lo seguì sbuffando.
Davvero credeva di potergli sfuggire?
Conosceva il Taigeto come le sue tasche in più Helena lo rallentava e il suo vestito faceva rumore, era facile sentirli e seguirne le tracce.
Si sentì un tonfo,seguito da un'imprecazione, poi un rumore di foglie e le grida di Talos.
Agos finalmente li raggiunse, erano a qualche centinaia di metri dalla casupola, circondati dai suoi uomini.
Il ragazzo era a terra con del sangue sul volto e guardava i tre con odio.
Helena invece era in piedi, eterea, non sembrava terrorizzata.
Ma lo era.
L'interno della sua guancia pulsava per i morsi ed il sapore ferroso del sangue le invadeva la bocca.
Talos si rialzò e strinse i pugni lanciandosi su Idra per colpirlo in faccia.
L'uomo incassò il colpo senza un gemito per poi divincolarsi e sferrargli due soli colpi che gli slogarono la spalla.
Talos ringhiò per il dolore, ma non cedette.
Agos rimase a guardarli picchiarsi per un po', stupito dalla forza del ragazzo e dalla facilità con cui Helena mascherava il suo terrore.
Fu quando Traco si intromise nella lotta piantando un pugnale nella clavicola di Talos che la paura di Helena straripò come un fiume in piena.
Cadde in ginocchio accanto al ragazzo che tentava di strapparsi il pugnale di dosso e cercò di aiutarlo con mani tremanti.
Poi si senti un fruscio ed Helena smise di tremare.
I suoi tre uomini sghignazzavano.
Lo schiavista ne ebbe abbastanza, si diresse verso la ragazza e la sollevò per capelli.
Lei non urlò, ne si dibattè.
Lo guardò fiera e sfoderò un sorriso vittorioso.

-Sta' attento, schiavista. Qui nel bosco non tutto è come sembra.- disse.
Poi fischiò.
Un lungo fischio seguito da due più brevi.
Agos la spinse per terra con violenza e le puntò la spada sul petto.

-Non prendermi in giro, stupida ragazzina. Stai tremando come una foglia, il puzzo della tua paura si sente a miglia di distanza.-

Helena non si scompose. Anzi ridacchiò.

Δούλους|| Schiava. ||ATTUALMENTE IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora