8. Festa, tutto il giorno, tutta la notte

19 3 0
                                    

"Alli, ho sonno, ho tanto tanto di quel sonno Alli!" piagnucoló Sarah per tutta la lezione di biologia
"Puoi stare un attimo zitta?" sussurrai.
Posò la sua testa sulla mia spalla facendo il labbretto e la sentii repirare profondamente.
"Non ti addormentare."

Quel giorno le 6 ore scolastiche parvero durare un'intera vita, ma tutto parve più bello quando uscendo nel cortile trovai Ashton appoggiato alla sua macchina.
Gli corsi incontro e quando mi vide mi venne incontro sorridendo, eravamo veramente dei folli.
"Ciao amore mio!" disse lasciandomi un bacio dolce. Non risposi, sorrisi e premetti la mia testa sul suo petto.
Mi aprì la portiera ed entrai.



"A-ally.." ansimó Ashton
"D-dimmi!" dissi concentrandomi sulle sue labbra.
Lui mi stringeva forte, non mi importa se fossi tornata alla posizione in cui ci aveva sorpresi mio padre. A me piaceva quella macchina. A me piaceva Ashton. A me piaceva il modo in cui mi stringeva e il modo in cui eravamo raggomitolati sul sedile mentre pomiciavamo. Mi piaceva troppo quando tentava di alzarmi la maglietta sfiorandomi delicatamente la pelle facendomi rabbrividire.
"Forse, forse è meglio che io vada. Non credi?" disse
"Gno." feci il labbretto
"Amore, non voglio che tuo padre ci ritrovi così..."
"Vieni a casa. Non c'è nessuno."
"Sicura?"
Lo baciai e lo convinsi ad entrare.
"Camera?" disse indicando le scale
"Camera." dissi mettendo le mie mani attorno il suo collo.
Mi prese in braccio e io strinsi le gambe attorno la sua vita, mi accompagnò su in camera ed una volta entrati, sbatte la porta e mi ci appoggió.
Strinsi sempre di più le gambe e lui spingeva il suo bacino verso di me ogni volta che sprofondava nella mia bocca.
"Alli, mi farai impazzire."
"Lo dicono tutti." sussurrai accennando un ghigno.
"Amore mio."
Intrecciai le mie mani sui suoi riccioli e mi ci persi, avevo voglia di tirarglieli quanto ero eccitata in quel momento.
"Ash, Ash aspetta." dissi
Lui continuò a baciarmi ma gli misi una mano sulla bocca.
"Ashton, penso stiamo correndo troppo, ho 16 anni e poi... non lo so." lo guardai negli occhi cercando comprensione, fortunatamente la trovai.
Sorrise imbarazzato e dopo un ultimo bacio mi poggió a terra.
"Tranquilla, non è tra i miei programmi infilarmi nelle tue mutandine, moretta."
Inarcai le sopracciglia
"Io non sono mora."
Sorrise
"Sì invece."
"No il mio è un..."
"No. Ti prego non cominciare a cacciare tutti i vostri colori femminili! Tipo biondo cenere, rosa chanel, rosso fuoco! Che poi a che serve dare tutti sti nomi ai colori, hai i capelli neri, sei mora amore."
Era così dolce.
"Ma amore -sorrisi e mi avvicinai a lui- il mio è un semplice castano scuro- gli accarezzai le guance"
"Sei una castagna." disse convinto.
Convinto. Era convintissimo di quello che aveva detto. Annuiva. Ma dove sono una castagna.
"Sisi. Sei una castagna!"
Alzai le sopracciglia preoccuopata.
"Amore. Mi spieghi cosa ho di una castagna?"
Continuava ad annuire.
"Sei castana. Da piccolo dicevo a mia madre che era una castagna - sorrise e abbassò lo sguardo imbarazzato dal suo flashback- perché pensavo fosse sinonimo di castana"
Cominciai a ridere e lo abbracciai. Come faceva a rendermi così piena, così felice! Ero io, quella lí, mi stava facendo rinascere da tutti quegli anni passati a sentire i miei discutere.
Quel ricordo mi fece pensare alla mia camera. Era ancora distrutta, il colore era tutto a terra come polverina che ogni giorno spolveravo, ma ogni giorno scendeva.
"Devo risistemare la camera Ash."
"Che colore?"
"Verde. Si. Proprio verde."
"Che tipo di verde?"
Mi morsi il labbro e cominciai a pensare su quale tonalità poterla fare.
"Non lo so." dissi pensierosa.
"Ah non lo sai?" fece avvicinandosi sempre di più.
"No. Non lo so." dissi indietreggiando sorridendo leggermente.
"Mmm.. Mannaggia." disse continuando a camminare verso di me; purtroppo mi ritrovai senza via di fuga poggiata sul muro, con lui Ashton che mi guardava.
Lo guardai anche io negli occhi, il mio sguardo divenne serio nel guardarli. Erano così belli, così dolci. Gli accarezzai la guancia tracciando i lineamenti del suo viso, toccando la barbetta che mi pungeva le dita.
Arrivai sulle labbra, né troppo sottili né troppo carnose, erano normali, bellissime.
Con tutti quegli anni passati nella tristezza, esclusa da tutti, lui era proprio ciò che mi ci voleva.
"Stai bene?" sussurrò
"Io penso di non essere MAI stata tanto bene."
Mi prese per i fianchi e mi spinse a sé. Lo baciai, volevo però concentrarmi di più sulle sue labbra, erano perfette in contatto con le mie. Combaciavano a meraviglia, si muovevano insieme, come le nostre lingue giocavano tra di loro, noi eravamo entrambi impegnati a far combaciare il tutto. Tutto stava andando bene, mi misi in punta di piedi e continuai a baciarlo con passione. E lui ricambiava, mi stringeva fortissimo! Aveva paura, temeva che io potessi scappare dalle sue labbra, dalle sue braccia, che io potessi scappare da lui. Non succederà.
"Ti amo tanto, così tanto che farei tutto per te!" disse tra un bacio e l'altro.
"Non te ne andare!" dissi terminando il bacio e abbracciandolo forte.
"Io non ti lascio." disse serio.










Spazio Autrice
Ciao ragazze, scusate se ho aspettato un pó per pubblicare il capitolo ma questi giorni per via dell'inizio della scuola sono stata incasinata.
Spero come sempre che vi piacca.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

All day and all night || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora