<<Vedi quel ring? È lì che sarai un campione>> mi disse il mio allenatore David.
<<E vedi quella cazzo di coppa luccicante?>> ringhiò puntando il dito verso il trofeo sorvegliato dall'albrito <<Manco fossimo al campionato di calcio, ma fottiamocene, devi averla tra le tue mani stasera, baciarla e incularla quanto cavolo ti pare! Ma voglio vedere il tuo nome nel mega schermo occupare il primo posto, ci siamo intesi?>>
Annuii senza esitazione, anche se avrei desiderato tanto controbattere alle sue parole, non ho molte chance contro dei pugili professionisti che hanno scalato classifiche mondiali, non che io non sia un pugile professionista, ma non mi ritengo ai loro livelli. Un secondo dopo e già mi ritrovai nel ring a tirare pugni al mio avversario. Cercai di ricordare bene in mente i consigli fondamentali del mio coach ma per quanto mi sforzavai nulla riuscì a darmi perlomeno un flashback di quello che mi consultò prima del ring, ero appannato da altri pensieri. L'avversario cadde a terra senza equilibrio, le gambe quasi non reggievano più, il colpo che gli diedi è stato più forte dei soliti che tiro, ma in quel momento pensavo ai problemi con mia moglie e mi dispiace che ci abbia dovuto rimettere lui, infondo devo vincere, no?
<< 10,9,8...>> continuava a stare steso con le gambe piegate sul suo muscoloso addome mentre il viso prendeva l'espressione del dolore. <<...7,6,5...>> ancora nulla, rimaneva come una statua nella stessa posizione che presentò quando cadde. <<...4,3,2,1...Il vincitore è James Cullen>>, avevo la bocca iniettata di sangue, ma si poteva udire David fare striletti di gioia appena vise il mio nome in prima classifica. Ancora non ci credevo, ma per quanto fossi stupito cercai di dimostrare il minimo interesse quando mi assegnarono il trofeo, come se fosse una cosa che mi capita ogni santo giorno.
<< Porcaputtana, così si fa James! Così! Non so che cazzo ti è preso mentre hai tirato quel benedetto pugno ma sei stato straordinario!>>. Il primo pensiero che mi passò per la mente appena sentii pronunciare quella frase fu se si era notato tanto il mio sbalzo d'umore.
<< Ah, ehm...quel pugno non era uguale agli altri?>>
<<No! James no! Lo hai steso a terra secondo te era uguale agli altri! Bravo campione, ti sei tenuto bene a mente quello che ti ho detto prima di salire>> e mi diede una pacca nella spalla dolorante. A dire la verità mi ero tenuto bene in mente solo quella orrenda frase che mi pronunciò mia moglie poche settimane fa, Cavolo, quanto ti vorrei lasciare. , da allora le cose non sono più le stesse.
<< Forza James, vestiti e andiamo>> quelle parole mi svegliarono dai miei pensieri.
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ActionJames, un trentenne pugile, testardo e scontroso con l'intera gente, ma infondo un uomo dal cuore d'oro, un cuore che si sciolse quando vinse un trofeo ad un ring contro pugili mondiali, da lì non fu più lo stesso. Gli rimasero in testa solo soldi e...