Capitolo 1

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<<Vedo che sei tornato, uh , ma guarda hai portato con te anche un trofeo e un labbro rotto, a quanto pare in questa casa non siamo mai a corto di novità>> disse sarcasticamente Renee.
<<Lo sai che ti amo>> cercai di sembrare più sicuro possibile, ma per quanto mi sforzassi non ebbi risultati, quell'argomento non mi era per niente di gradimento.
<< Mentre tu sei a tirare pugni alla gente io mi divido in quattro per pagare le bollette e sfamare te e tuo figlio!>>
<< Ma è il mio lavoro! Guadagno dei soldi pure io>> gli risposi scontrosamente. Per un attimo rimase in silenzio, ma non perché non sapeva cosa rispondere, no, perché cercò di mantenere la calma.
<< Ah sì ? Il tuo lavoro? E dimmi, quanto guadagni col tuo lavoro ogni mese?>>. Questa volta rimasi io in silenzio, certamente non sapevo cosa dire.Nel frattempo lei mi fulminava con la sua espressione da solita donna incazzata.
<<Rispondo io per te. La miseria! Ecco cosa cazzo guadagni, la MISERIA>>.
Nel frattempo sapevo che nostro figlio Bryan origliava alla porta, come faceva sempre quando discutevamo per una qualsiasi assurdità.
<< Renee abbassa la voce, Bryan ci può sentire>> sussurai nervosamente, ma non mi diede retta.
<< E che senta! Così capisce cosa cazzo fa il padre per tenere in piedi la famiglia, cioè niente! >>
<<Ascolta bene>> dissi, prendendo tra le mani il trofeo che vinsi allo scontro.
<<La vedi sta fottuta ciotola? Vedi questo brillante trofeo che sto reggendo? È la mia via per il successo. Domani vedrai in mezzo ai nomi leggendari del pugilato anche il mio! E vedrai anche molti più soldi, abbastanza da comprare una nuova casa tutta nostra e altre minchiate varie...io domani sarò un mito, sarò tra i più famosi pugili nella terra, ma devi solo portare pazienza. Solo con questa vittoria ho incassato 8,980 sterline, non bastano?>>.
Renee scoppiò in una risata profonda e non smise per un pò.
<<Tu un mito? Alice svegliati non sei più nel paese delle meraviglie. Tu non sarai mai nessuno, solo perché per una volta in tutta la tua vita hai vinto in una sfida importante non vuol dire che andrai avanti! Intanto con quei soldi inizia a pagare le bollette>> e fece per andarsene dalla stanza.
Ero stanco, stanco di tutto questo...ogni settimana a litigare per ogni minima sciochezza. É il mio lavoro, è la mia vita, non voglio praticare pugilato solo per hobby, è tutto per me...ma anche mia moglie e mio figlio sono tutto.
Nel mentre meditavo con la mente su cosa rimediare, sento piccoli passettini attraversare la sala dietro alle mie spalle.
<<Ciao papino>>
<<Ehi, ciao campione>> e gli strofinai i suoi folti capelli biondi.
<<È vero che non aiuti mamma con le spese?>>. Per avere solo cinque anni è molto precoce.
<<No, beh...amore sono concetti da grandi, capirai più avanti>>
<<sì, certo, voi adulti dite tutti così. Comunque io credo in te>>
<<E devi, ma su cosa credi in me?>>
<<Su quello che hai appena detto a mamma, che diventerai ricco e famoso. Guarda>>
E mi porse un giornale, uno degli identici che ci arrivano ogni settimana ma aveva qualcosa di insolito... Rimasi senza parole quando visi la prima pagina. C'ero io e la mia amata vittoria. Diceva che ero in via del successo e nulla dubitavo, quanto avrei voluto sbatterlo in faccia a mia moglie ma avrebbe avuto da ridire qualcosa nonostante ciò.
Sfondai in un immenso sorriso, forse il più bello e il più vero che feci in tutti i miei anni.Quella era la prova vivente che diventerò qualcuno.
Per me era una soddisfazione tenere in mano quel giornale, tenere in mano quel trofeo, tenere in mano quei soldi...
Quando stavo per dire qualcosa a mio figlio sentii un vetro spaccato dalla camera da letto...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2015 ⏰

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