breathless

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Mi manca il respiro.La mia testa è confusa,i miei pensieri lo sono.Non riesco a mettere in ordine ciò che è accaduto questa sera.
Stavo tornando a casa,svoltando per Huntington street mi sono imbattuta in un gruppo di ragazzi fastidiosamente ubriachi.Un branco.
Si sono avvicinati senza troppe cerimonie e il biondo senza incisivo mi ha alitato addosso col suo alito fetido e alcolico.
-Puttanella,dove te ne vai tutta sola?Vuoi farci compagnia?-
-Vi prego lasciatemi andare.Devo tornare da mio figlio.-
Senza ascoltare,le mie parole e i miei pugni,hanno iniziato a palpare la mia carne,ad invadere la mia pelle,a violarmi.
In breve mi sono trovata a terra.Due o tre si davano il cambio nella spasmodica attesa di un'estasi rubata.Continuavo a dimenarmi.Non potevo cedere alla loro violenza.Non potevo perchè sapevo di custodire un grande mistero in grembo.
Ma per quanto mi dimenassi,per quanto urlassi,ad uno ad uno violarono il mio corpo.E come bestie satolle si rialzavano dal loro peccato sazi ed ebbri.
Io restavo a terra.Sentivo un gran dolore al basso ventre.Mi sentivo umida.Nelle mie cosce stava fluendo un liquido caldo.
-Cazzo!Ma la troia sanguina!-
-Che avete fatto?Il mio bambino,il mio bambino...-
Un dolore acuto e sordo mi spense momentaneamente.

Mi sono risvegliata qui dentro.Faccio fatica a muovermi.Dalle fessure del legno intravedo delle luci.Non capisco dove mi trovo.C'è un forte odore di terra che a poco a poco invade il mio naso.Il dolore è cessato.Ma sento la gonna zuppa.Inzuppata dal sangue dell'innocente.
Con le mani tocco la superficie di legno liscio che ho a pochi centimetri dal viso.
Cerco di scavare con le unghie ma senza produrre alcun risultato se non il sanguinamento delle stesse.
Sono spacciata.Lo capisco.Sento molto caldo e non mi rassicura il costante rumore della terra che viene gettata sopra la mia prigione,la mia tomba.
Della polvere mi entra negli occhi ma poco cambia.Già piangevano senza il suo contributo.Penso al mio bimbo lontano che mai più rivedrò e solo per lui cerco di tenere il panico a bada.
Con tutte le mie forze tento di spingere il coperchio.Ma no,non si muoverà ora che non sento neanche più il fragore della terra.
Ma,qui,sotto gli occhi dei peccatori giace l'innocenza violata.
Il triste souvenir di una sbornia al pub,una madre in lutto per il figlio perso e rassegnata nel suo destino avverso.
A poco a poco i miei respiri si fanno più brevi e veloci.Il mio corpo giovane è tenace e non si vuole arrendere alla morte così.Ma poco posso ora che l'ossigeno cessa di esistere in questo antro di tenebra.Il mio respiro si spengne nella notte in cui sono stata violata,nella bara dell'innocente testimone.Volevo solo tornare a casa...

Il Percorso Dell'ederaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora