Michael Clifford

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Clara stava camminando velocemente verso la casa del suo migliore amico, la borsa blu a tracolla con dentro il suo libro. Lei adorava leggere, la faceva estraniare dal mondo, che spesso riteneva brutto e triste, senza significato; si rifugiava nei libri per essere felice e per riuscire finalmente a vivere, non riusciva ad andare in giro senza un libro, ovunque andasse, non ci riusciva, anche quando andava a casa del suo migliore amico se lo portava dietro. Era finalmente arrivata così suono il campanello di casa Clifford, e proprio il figlio le aprì la porta, facendola entrare. In quel periodo aveva i capelli viola, di gran lunga i suoi preferiti tra tutti quelli che lui aveva cambiato, una maglietta dei Nirvana e dei pantaloni della tuta, come al solito era a piedi scalzi e come al solito le fece un gran sorriso, uno di quelli che faceva sciogliere il cuore della ragazza. Entrarono in casa e andarono in camera di Michael, si sedettero sul letto e subito Clara tirò fuori il suo libro. In un movimento fulmineo il suo migliore amico glielo strappò dalle mani e lo mise sullo scaffale più alto della sua modesta libreria, dove più che altro c'erano oggetti inutili che il ragazzo non aveva il coraggio di buttare, usando la scusa del "un giorno mi serviranno ancora".
-No, Michael, ridammelo- si lamentò la ragazza mettendosi in punta di piedi cercando di riprendersi il suo libro, ma con scarso successo, visto che era una nana rispetto alla libreria e anche a Michael.
-No, sei venuta per stare con me, non per leggere, so quanto ti piace, e se proprio vorrai tra un'ora te lo ridò, ma voglio passare un po' di tempo con la mia migliore amica- disse Michael sporgendo il labbro inferiore.
-Va bene, che vuoi fare?- rispose Clara arrendendosi e sedendosi sul letto del suo migliore amico.
-Volevo giocare a Monopoli, ti prego- mise le mani a preghiera guardando la sua migliore amica pieno di speranza. Voleva davvero giocare a Monopoli, era il suo gioco preferito e per colpa del tempo che ci si mette per giocare non poteva mai farlo.
-Ok, vai a prendere il gioco, io ti aspetto qui- disse Clara, pensando a come poteva riprendersi il libro. Appena il suo migliore amico uscì dalla stanza prese una sedia che era sempre nella sua camera da letto, più per abitudine di suonare la chitarra sul qualcosa di più solido del materasso, e la mise vicino alla libreria, in un attimo era in piedi su quella sedia e aveva il suo libro in mano, rimise tutto a posto poi si stese sul letto aprendo il libro e aspettando il ritorno di Michael. Appena esso entrò nella camera con il gioco la sua felicità svanì completamente, mentre osservava la bionda dagli occhi azzurri stesa sul suo letto con il libro che prima aveva "nascosto" tra le mani.
-Diavolo, Clara, non è possibile, avevi promesso!- disse posando la scatola e avvicinandosi all'amica.
-Possiamo farlo dopo- rispose Clara distogliendo lo sguardo dal libro e guardando il migliore amico.
-Tu puoi leggere dopo- ribatté Michael sedendosi di fianco a lei.
-No- rispose secca Clara tornando con lo sguardo al libro.
-Leggi sempre- protestò Michael, stendendosi al fianco di Clara e sporgendo la testa verso di lei per guardare le pagine del libro e anche per starle più vicino, mentre alla ragazza veniva un brivido e il cuore iniziava a batterle più forte.
-Io adoro leggere- sussurrò la ragazza, consapevole che il suo migliore amico, essendo così vicino, la sentisse lo stesso.
-Lo so, ma lo fai sempre, dovresti smettere- rispose il ragazzo mettendole la mano sulla vita e avvicinandosi di più a lei, avvicinando anche il viso sul suo collo e annusando il profumo della ragazza: buonissimo. A Clara venne il batticuore, ma lo lasciò fare.
-Michael, mi vuoi lasciare in pace?-
-Ma dai, stai sempre con quei libri, anch'io voglio la tua compagnia- sbuffa il ragazzo stringendola di più.
-Allora, cosa vorresti fare?- rispose la ragazza senza staccare gli occhi dalla pagina, ma non stava veramente leggendo, era concentrata sulla stretta che le cingeva la vita.
-Non so, possiamo giocare, parlare, anche baciarci, perché no?- disse il ragazzo sorridendo sul collo di Clara e lasciandole un leggero bacio che a lei tolse il respiro, cercava di capire le parole del ragazzo.
-C-Cosa stai dicendo, Michael?- chiese balbettando leggermente.
Michael mise la mano sul suo libro e lentamente glielo sfilò dalle mani, poggiandolo di fianco a lei.
-Sto dicendo- rispose baciandole il collo e spostandosi lentamente sopra di lei, tenendole una mano sulla vita e una di fianco alla testa, per non schiacciarla -Che se proprio vuoi rifugiarti in una di quelle storie romantiche e dolci, puoi farlo nella nostra- la guardò negli occhi poi si chinò leggermente e le baciò la guancia, avvicinandosi poi al suo orecchio -Ti va, tesoro? Perché per me sarebbe un sogno- le bacio il collo e lo mordicchiò leggermente, poi iniziò a succhiare leggermente, ottenendo un sospiro dalla sua migliore amica.
-M-Michael, c-che cosa f-fai?- chiese cercando di non balbettare, ma poi un sospiro di piacere le spezzo la voce.
-Rilassati piccola- disse guardando il succhiotto bello in vista che le aveva appena fatto, sorridendo per la felicità: desiderava farlo da un sacco di tempo e finalmente ci era riuscito.
-Michael...- sospirò Clara sentendo i suoi baci salire fino all'angolo della bocca.
-Mi piaci da un sacco, Clara- confidò facendo scivolare la mano sotto la maglia della ragazza.
-Anche tu...- ammise in un sussurro la ragazza guardando il suo migliore amico negli occhi, che sorrise e sia avvicino alle labbra della ragazza, baciandole dolcemente, provocando finalmente una reazione di Clara, che gli portò le mani dietro al collo, avvicinandolo a lei e ricambiando il bacio con passione.
-Dio, Clara, sei stupenda- sussurrò il ragazzo sentendosi i pantaloni più stretti di prima.
-Michael...- sussurrò di piacere la ragazza inarcando la schiena in un movimento involontario.
-Ti voglio mia, Clara, ti prego, sii mia- la implorò il ragazzo, facendo alzare la maglietta e scoprendole la pancia.
-Michael, io non...- iniziò la ragazza, ma si fermò quando il suo migliore amico spinse il bacino contro il suo, facendole sentire molto bene l'erezione che spingeva contro il cavallo dei suoi pantaloni. A Clara si mozzo il respiro e chiuse gli occhi, facendo sorridere Michael.
-Ti prego Clara, mi hai sentito, vero?- rispose Michael, avvicinandosi di nuovo per baciarla.
-Oddio... Michael, io non voglio essere una delle tante- ribatté Clara iniziando a sentire un dolore piacevole al basso ventre.
-Tu non sei una delle tante, non lo sei mai stata, sei troppo importante per me, ma mi dispiace, non sarai mai solo la mia migliore amica per me, e voglio che sia lo stesso per te, Clara- le spiegò Michael prima di baciarla e ottenendo la stessa passione che ci stava mettendo lui.
-Non sarai mai solo il mio migliore amico per me, Michael- rispose sorridendo Clara prima di lasciarsi andare.
Michael lo sognava da un bel po', sognava di andare in giro con lei mano nella mano, di scambiarsi baci rubati nei corridoi della scuola, di poter dire con fierezza che era la sua ragazza, e sognava anche di fare il geloso, il possessivo verso la ragazza che, aveva capito quel pomeriggio di maggio, amava follemente e non avrebbe mai lasciato.
Qual pomeriggio di maggio Clara riuscì a vivere completamente come se fosse in un libro, ad essere felice con Michael.

Questa è la mia prima one shot, forse anche l'unica che farò, ma spero vi piaccia comunque.

One Shot {Michael Clifford}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora