Questa One Shot partecipa alla prima prova del concorso Our Strange Fantasy di Artemide12 e Moonline con il numero 17.
Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.
- Albert Einstein
Diciassette secondi di vita. Una cosa abbastanza ridicola per una persona che ha vissuto quattrocentodue milioni, cinquecentoquarantasette mila, settecentosessantaquattro volte questo tempo. Ed io, in effetti, non dovrei perdere i miei ultimi secondi a fare questi calcoli complicati.
Quindi torniamo al vero motivo per cui sto facendo questo sproloquio mentale: sto morendo.
Molte persone vedrebbero la cosa come un fatto negativo, per me è una benedizione. Lo penserebbe chiunque dopo aver vissuto duecentotrentaquattro anni.
A questo punto la vita si riduce ad un noioso susseguirsi di eventi. Svegliarsi, farsi collegare ad una flebo per assumere cibo ed acqua, essere trasportata nella sala svago per ascoltare una volontaria che rilegge per l'ennesima volta lo stesso libro con voce atona, essere riaccompagnata in camera, osservare i propropropronipoti che mi vengono a trovare, osservare i loro figli che piangono perché odiano venire qui, farsi collegare di nuovo alla flebo, insistere perché mi facciano voltare la testa, addormentarmi guardando mio marito.
Ecco così che un secondo vola via dal mio futuro. Il tempo passa così lentamente. I medici mi avevano avvertito che sarebbe potuto succedere. Sono i miei neuroni in sovreccitamento. Ma in effetti è meglio così, ho più tempo per raccontare meglio la mia storia.
Non che sia una grande storia, tutta la mia generazione ne ha vissuta una simile. Certo, ha un che di soprannaturale che supera alcuni dei vecchi libri che scrivevano i miei avi, ma niente che non si sia già sentito.
Non so esattamente quando cominciò tutto, non mi sono mai informata adeguatamente sull'argomento, fatto sta che poco prima della mia nascita gli scienziati crearono una cosa chiamata "siero dell'immortalità". Attualmente, il suo nome è cambiato in numerose varianti: veleno dell'Inferno, siero della dannazione, concentrato della morte vivente. Ovviamente nelle strade o tra i giovani correranno nomi più fantasiosi e meno religiosi, ma io mi trovo da troppi anni in questo edificio di credenti e quindi non ne sono al corrente.
Al tempo della sua invenzione il siero era considerato un oggetto quasi sacro. Quasi tutta la popolazione dello stato se lo iniettò nel giro di sei anni, con la promessa di una vita eterna. Nessuno seppe mai da cosa era formato il siero, il governo fece di tutto per mantenere il segreto. In giro si vociferava che fosse formato da piante ed organismi provenienti da pianeti di cui non era stata resa nota la conquista, altre persone pensavano che fosse tutto derivato dalla mutazione di alcune cellule umane, un'altra teoria era quella di una tossina che impediva la decomposizione degli organi. Io, personalmente, non ho mai saputo a che credere.
Dopo qualche tempo i bambini a cui il siero dell'immortalità era stato iniettato morirono in massa. Il loro organismo non era abbastanza forte per sopportarlo. Un'intera generazione venne spazzata via, ma non ci fu nessuna rivolta, il siero era troppo prezioso per pensare di distruggerlo o di metterlo al bando. Il governo poté fare una sola cosa: imporre un limite d'età.
Io ero ancora un esserino minuscolo a quel tempo, non sapevo niente di ciò che stava accadendo intorno a me. Per il momento venivo semplicemente considerata la settimina Helen, una normale bambina nata da due normali genitori a cui il siero era già stato iniettato.
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One Shots
Short StoryQui sono riunite tutte le One Shots da me scritte, sia per vari concorsi sia per mio divertimento personale. Probabilmente non ci sarà alcun filo logico tra una storia e l'altra, quindi non cercatelo. Ringrazio chiunque voglia leggere questi brevi e...