Il ragazzo che parlava con i serpenti

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Oneshot che partecipa alla seconda prova del concorso Our Strange Fantasy di Artemide12 e Moonline con Lord Voldemort.

L'oscurità non nasce, viene creata dalla privazione della luce.

- The Originals II

Da sempre il Mondo Magico ha avuto innumerevoli periodi bui, esattamente come il Mondo Non Magico. Molte volte si tende a separare i due argomenti, ritenendo che non abbiano nulla in comune. Ebbene in realtà tutte le guerre sono sempre spinte da un'unica ragione: la brama di potere.

Così come per i babbani la seconda guerra mondiale si scatenò per la brama di Hitler, così si scatenarono le rivolte dei Goblin per i maghi.

Probabilmente però, il periodo più buio di tutta la storia magica riguardò la storia di un ragazzo, un ragazzo molto simile a colui che in seguito determinò la sua rovina.

Tutto cominciò in un orfanotrofio di Londra, la salvezza e la prigione di molte vite.

Era l'ultimo giorno dell'anno. La gelida neve rischiarava il buio della notte. Una ragazza implorò aiuto sui gradini del palazzo. Le cameriere dell'orfanotrofio erano abituate a situazioni di questo genere: la ragazza era incinta. Dopo ore di urla e dolore, il bambino nacque.

Era quasi scoccata la mezzanotte, fuori nevicava e il pianto di un bambino scuoteva le mura del palazzo.

Era il mattino del primo gennaio, il sole non era ancora sorto, la neve scendeva copiosa e Merope Gaunt era morta.

Un inizio abbastanza tragico per la vita del piccolo Tom Orvoloson Riddle.

Gli anni seguenti non furono migliori per l'ultimo nato di Serpeverde. L'orfanotrofio era un posto pulito, dove c'era cibo e acqua, con molti altri bambini, ma anche freddo. Non poteva certo sostituire il calore di una vera famiglia. Inoltre era un posto abbastanza povero di occasioni per l'ambizioso discendente Gaunt.

Questo bambino così solitario e calmo nascondeva in realtà dentro di sé un'enorme quantità di ira repressa e sete di vendetta.

Era senza dubbio un ragazzo intelligente, che aveva capito di cosa era capace ed aveva imparato ad usare i suoi poteri per scopi personali. Non provava vergogna o senso di colpa per le sue malefatte, unicamente orgoglio. Probabilmente a quel tempo non era ancora il mostro che sarebbe diventato in seguito, non credeva di poter raggiungere quasi l'immortalità.

Aveva delle ambizioni, lo aveva dimostrato anche al suo primo approccio con il Mondo della Magia.

Questo evento accadde più o meno dieci anni dopo l'inizio della storia di Tom Riddle, quando uno stravagante uomo gli fece visita.

Per l'orfanotrofio imperversava la furia della varicella, ogni bambino non affetto dalla malattia era pregato di restare nella sua stanza. Non che cambiasse qualcosa per il solitario Tom, che ovviamente non era ammalato. Lui era nella sua camera, intento a leggere un libro di cui non gli importava granché, non lo avrebbe mica portato fuori di lì! Il suo passatempo venne interrotto per un attimo dall'urlo di una cameriera, seguito immediatamente da quello dell'inconfondibile signora Cole, la direttrice dell'orfanotrofio.

In quel momento non sapeva cosa significassero quelle urla.

Diversi minuti dopo una visibilmente brilla signora Cole fece la sua entrata nella stanza. Tom non ne fu sorpreso, la direttrice trovava diversi motivi al giorno per venire nella sua camera ad incolparlo e la maggior parte delle volte aveva ragione. Ma c'era un qualcosa di afrodisiaco nel sapere che quella donna non avrebbe mai avuto abbastanza prove per incastrarlo, nel vedere che le sue menzogne erano inconfutabili.

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