prologo

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Avete mai letto i romanzi rosa dove tutto si sistema al meglio e i due predestinati dopo aver combattuto ragazze, genitori e situazioni si ritrovano felicemente sposati. La storia è sempre la stessa:lei è la verginella che ha avuto esperienze traumatiche, lui è il classico bad-boy che si innamora e diventa peggio dello zucchero caramellato. Il resto è condito da qualche litigata, incomprensione e da me.
Ebbene si, non sono la verginella della porta accanto ma bensì quella che ostacola tutte le storie d'amore predestinati; io c'ero quando Alexis si innamorò di Piper, quando Sam si innamorò di Anita e ci sono ora che Leo ha messo gli occhi su una ricciolina bionda impaurita della sua stessa ombra.
Leo, molto presto, capirà che la ama alla follia e le proporrà di andare con lui in viaggio da qualche parte nel mondo per queste bellissime vacanze estive.
I ragazzi che mi hanno abbandonato per le loro attuali ragazze, forse future mogli, li ho amati tutti ma loro non amavano me perché vedevano l'immagine della ragazza facile che mi sono creata con tanta dedizione.
Cosa fa, quindi, una ragazza facile dopo essere stata scaricata ancora una volta? Va in viaggio con le amiche in qualche posto esotico e pieni di bei ragazzi... e invece no sono costretta ad andare alla villa al mare di mia madre, io odio andarla a trovare!
Hanna Perez, mia madre, aveva origini latine ma aveva sposato un uomo dell'America del Nord; la odiavo perché mi ricordava troppo me stessa... già anche lei era la ragazza in mezzo alle storie predestinate.

Aveva conosciuto mio padre all'università ma non si erano mai amati infatti divorziarono quasi subito; quando successe avevo appena compiuto quattro anni e mio padre scopri che io non ero veramente sua figlia. Hanna Perez aveva incastrato mio padre perché era stanca di essere lasciata per la verginella di turno, mossa astuta devo dire ma stupida perché chi l'aveva messa incinta non era quello che io chiamavo papà. Appena arrivati a casa lui fece le valigie, contatto i suoi avvocati e dopo una settimana mamma firmò le carte del divorzio; mia madre era convinta che io sarei stata affidata a lei ma il Caso, con la c maiuscola, volle che l'assistente sociale che ci seguiva era la verginella per cui mio padre avrebbe lasciato mia madre ed è inutile dirvi che da come si rividero non si lasciarono mai più. I miei genitori avevano soltanto ventiquattro anni quando successe tutto questo putiferio, io fui affidata al mio finto padre dopo due anni passati con la mamma in viaggio in cui lei cambiava uomini come se fossero mutande. Ad Hanna Perez piaceva cambiare, ogni volta che la vedevo la trovavo sempre con qualcuno di diverso accanto a lei, una volta rosso, una volta alto, una volta giovane, una volta vecchio, una volta cinese e un'altra russo... diceva sempre che mio padre l'aveva resa libera e voleva godere appieno di questa libertà.
Armando Sanchez si era spostato con Camille Fortitude e io, anche se io chiamavo papà Armando , sapevo di vivere in una famiglia adottiva perché nessuno dei due era il mio genitore di sangue.
La prima cicogna per i predestinati arrivò quando io facevo già le medie da dove nacque una bambina che chiamarono Jessie, odiosa come poche già da quando era in fasce; quando nacque il loro secondo figlio, un maschietto di nome David, Io facevo già l'ultimo anno di liceo ed ero pronta ad andare al college. Visitai milioni di college vicino casa di mio padre ma volevo allontanarmi sia da loro che da quella scioccata di mia madre che ogni anno veniva a farmi visita con un nuovo uomo, fu così che mi ritrovai in North Carolina e iniziai la mia vita di ragazza rovina coppie destinate a vivere felici nel tempo.
Ero nel letto di Leo,  quella mattina lo avevo visto parlare con Honey, la ragazza silenziosa che ogni mattina incontravo al Cube, sapevo che lui ne era rimasto colpito quella volta che andammo insieme a prendere un caffè dopo aver passato tutta la notte a casa mia a fare sesso, avevo notato una scintilla nei suoi occhi e avevo già capito che il mio nuovo amore giocattolo stava per lasciarmi.
- Serena?! - sembrava sorpreso di vedermi la eppure quella "sorpresa" gliela avevo fatta milioni di altre volte ma adesso ha in testa solo Honey. - che stai facendo? -
- ehm...le solite cose che facciamo,un po di sesso.... -
- sono settimane che non lo facciamo- dice dandomi il mio vestito.
- appunto! Non ti manco nemmeno un pochino? - in realtà so già la risposta, so già cosa succederà, so già che mi caccera ma a me piace farmi del male... sono masochista e allora?
- Serena... - dice ammorbidendo la sua voce
- è per la bambina che hai aiutato quella mattina? - dico alternandomi - ti ho visto sempre con lei... - sbuffa ed io capisco che se ne è innamorato perché Non mi ha più cercata, non è stato molto presente alle feste e a tutti gli eventi mondani dove di solito era in prima linea. Mi alzo arrabbiata o almeno cerco di essere arrabbiata così da poterlo fare sentire in colpa per quello che sta facendo.
- Sere... -
- non chiamarmi così- dico prendendo la mia borsa e uscendo dal suo appartamento proprio nel momento in cui la macchina di Honey parcheggiava, sbatto la porta del portone così da farmi notare da lei e per fortuna lo fa perché la macchina se ne va.
Soddisfatta torno a casa con la sensazione che le cose tra quei due si sistemeranno prima dell'inizio delle vacanze... e così fu. Anche Leo e Honey ora sono nella all of fame delle coppie dei predestinati.

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