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I've told a million lies
but now a tell a single truth,
there's you in everything I do.

Fosse dipeso esclusivamente da me, in quel momento avrei completamente cancellato la mia esistenza dall'universo-mondo, neanche 10 minuti che ero in piedi e già mi domandavo perché non fossi rimasto sotto le coperte, lontano da tutti. Senza motivo e per colpa di tutto - come il fastidioso ticchettio dell'orologio o il telecomando troppo lontano dal divano- quella mattina ero mortalmente arrabbiato. E non c'entrava il fatto che a breve sarebbe ricominciata scuola o che a tratti facesse sempre troppo freddo o troppo caldo. Per principio ce l'avevo col mondo e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea. Avrei anche evitato di mettere il cellulare in carica, per stare certo di non poter essere rintracciato. Quel pensiero mi diede un po' di sollievo, per tutto il giorno non avrei fatto altro che crogiolarmi nel mio malumore.

Come le vie del Signore però,anche le vie del demonio sono infinite e giusto un paio d'ore dopo mi ritrovai a dover necessariamente acconsentire alla gentile richiesta del mio migliore amico, Minho, di andare a mangiare una pizza quella sera con il resto del gruppo per festeggiare -si,festeggiare- l'inizio del nuovo anno scolastico visto che, come se l'era rigirata lui, "mi sono premurato di venire ad invitarti fino a casa".  Come ho avuto di nuovo l'occasione di notare, purtroppo, la mia vita non dipende esclusivamente da me.

Avevo rinunciato a chiedermi cosa di preciso fosse andato storto durante la crescita del povero Minho - perchè qualcosa doveva essere andato storto per voler festeggiare una simile tragedia - quando, dopo aver passato tutto il pomeriggio a farmi mangiare dai sensi di colpa del non aver concluso assolutamente nulla neanche quel giorno, mi incamminai verso il punto d'incontro indicatomi dal mio peggior amico non più di un'ora prima. Ogni passo era una lamentela, tutto in perfetta linea con il mood che mi ero scelto quella mattina, quando avrei dovuto non alzarmi dal letto.

Ero ancora preso dai miei pensieri nel momento in cui qualcuno mi venne alle spalle stringendomi in un abbraccio ed esclamando - urlando, più che altro - "Tommy ma allora sei venuuutooo"
Realizzai appena che era Newt il mio aggressore che risposi "Si Newt, come avrei potuto mancare a questa meravigliosa serata senza ...correre il rischio di farmi ammazzare da Minho?"
"Fingerò che tu abbia detto qualcosa del tipo - come avrei potuto perdere l'occasione di passare una meravigliosa serata con te? - perché è proprio quello che invece ho pensato io" replicó tranquillo lui.
Ci avevo messo ore, impegno e costanza per costringermi a mantenere un tono duro ed un atteggiamento distaccato, così nessuno mi si sarebbe avvicinato e, con un po' di fortuna, la serata sarebbe passata "piacevolmente" in fretta e quella testa di caspio ci aveva messo esattamente il tempo di un abbraccio ed un sorriso a farmi sentire ridicolo.

Ma Newt nella mia vita è sempre stato questo; il sorriso sul broncio.
Quello che all'inizio cerchi di nascondere e dopo pochi secondi non riesci più a trattenere.
Non che avesse detto o fatto niente di speciale, semplicemente era e lottando contro me stesso per continuare a mantenere il più a lungo possibile la linea delle labbra dritta non mi ero reso conto che già sorridevo pensando a quanto bello fosse quando, a volte, la tua vita non dipende esclusivamente da te.

/// hola ///

565 parole senza pretese, perché tutti abbiamo una persona -amico o amante che sia- che ci fa sorridere sempre, anche quando abbiamo deciso che proprio non ci va. :)

God put a smile upon my face.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora