CITTA' DI CARTA SECONDO MARGO.

CAPITOLO 2.

Io senza pensarci troppo gli dissi di si,o meglio gli annuì timidosamente.

Sembrava di non darlo a vedere,ma era molto emozionato,non si sa bene il perché,fece un verso di approvazione,e si fiondò verso l'ingresso della sua casa,io rimasi lì,stupita che era così emozionato per una cosa del genere in un attimo si vide che indietreggiò e mi guardò stranita per un attimo e disse: 'allora?'

Io scossi la testa come se un secondo prima fossi stata incantata e risposi con uno spento e distaccato 'sisi'.

Ci incontrammo nel giardino di casa mia,con le nostre mountain bike e lui scosse la testa con uno scatto e mi disse 'andiamo.' io annuì timidamente come sempre.

Partii lui e subito dopo andai anchio,lui davanti,io dietro su per una salita.

All'improvviso lui ruppe il silenzio e disse : 'bhe,come ti chiami?'

dissi timidimante: 'io?'

Rispose : 'c'è qualcun altro qui oltre me e te? ahahah.'

'Ehm...scusami...i...io mi chiamo Margo.'

Rispose sicuro: 'nome completo?'

'Cos'è un interrogatorio??? ahahahahah,

comunque sono Margo,Margo Roth Spigerman.'

Aggiunse: 'Interessante...'

Io risposi : 'Interessante??'

Mi confermò : 'Si,insomma è interessante,misterioso come nome.'

Io : 'davvero? lo prendo come complimento.'

Lui : 'lo era.'

Insomma,quel giorno andò bene,tornammo a casa verso le 6:30,giusto per la cena, ci salutammo nel giardino e salimmo ognuno nelle proprie case.

Io andai nella mia camera dopo cena e ebbi l'impulso di guardare Quentin,quel ragazzo strano e parlarci parlarci parlarci ma non lo feci.

quindi presi il mio quaderno nero,e cominciai a scrivere la storia che avevo cominciato in quarta elementare e ci aggiunsi Quentin in questa storia.

Poi dopo poco mi stancai di scrivere e appoggai il quaderno e la matita sul comodino,spensi la batjure, mi sistemai le coperte e mi misi a dormire.