Vicissitudini

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Era una notte calma, quella sera non c'era neanche una nuvola in cielo. La luna la si poteva vedere chiaramente, candida nel suo completo splendore, tra le mille stelle che tappezzavano l'infinita oscurità che mi sovrastava. Tutto intorno era deserto, le deboli luci dei lampioni illuminavano l'immenso parco che percorrevo, solo un leggero fruscio mi accompagnava lungo la strada per raggiungere la stazione. L'enorme orologio posto al di sopra dell'edificio segnava le nove in punto. Una volta all'interno,diedi una rapida occhiata agli orari dei treni, sui tabelloni esposti, tirai un lungo sospiro di sollievo, per non aver perso l'ultimo treno diretto a Bonn, dato che ero in perfetto orario, mi sedetti su una panchina, presi una sigaretta dalla tasca interna del cappotto, è con molta calma iniziai a fumare. Più attendevo il treno più la mia mente prendeva il volo,fra i mille pensieri che si accavallavano,sospinti dalla leggera brezza che tirava.
Improvvisamente un urlo agghiacciante squarcio di netto il silenzio circostante, un lungo brivido mi assali la schiena, paralizzato restai fermo ad aspettare.
''TONF''

-POI UN ALTRO URLO-

''TONF''TONF''

Silenzio.

Di nuovo quell'interminabile silenzio, ormai il terrore si era impossessato di me. Ero li immobile che mi guardavo attorno per capire da dove potevano venire quei suoni macabri. Un leggero calore alla mano mi scosse, facendomi riprendere il controllo del mio corpo, guardai in basso, era la sigaretta,che mi stava bruciando le dita, la buttai in terra, e mi alzai dalla panchina, niente il treno non era arrivato, io ero il solo, <<Cavolo, non c'è mai nessuno quando serve!!! >>

L'unica anima nella stazione ero io, <<non ci voleva!!! >>, cosi,me ne andai in giro, per capire bene cosa fosse successo, in fondo alla stazione, da dove presumevo fossero venuti i rumori, c'erano delle carrozze depositate, andai li per accertarmi, che tutto ciò, fosse solo il frutto della mia immaginazione. Intorno ai binari era tutto in ordine, quando vidi una strana macchia, partire da pochi centimetri da me, allungarsi, per poi sparire nell'ombra dei vagoni.

L'ultimo TrenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora