Capitolo 3:

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Sento le vertigini e mi giro per vedere dov'è finito l'Erudito, ma di lui nessuna traccia né dei suoi macchinari.
Mi alzo e sistemo l'uniforme dei Candidi. Quando mi giro mi accorgo che il lettino dov'ero seduto nemmeno un minuto fa, ora è scomparso. Sono solo e attorno a me appaiono diversi specchi che dal soffitto toccano terra.
Bè, questo non è un problema, a differenza degli Abneganti. Loro possono guardarsi allo specchio solo una volta ogni 3 mesi.

Mentre cerco di sistemare i miei capelli e sembrare il più perfetto possibile, vengo toccato da dietro. Un ragazzo identico a me ma con la voce dell'Erudito di prima mi dice "Fai una scelta. Ora!". Sono un pò spavenfato. La sua voce è fredda.
Vedo due piatti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Quello di destra ha un coltello, quello a sinistra ha una bistecca. Immagino debba accadere qualcosa di brutto, quindi mi fiondo sul piatto di destra per prendere il coltello.
Sono di nuovo solo, non promette nulla di buono e ho molta pau.. COSA MI STA TOCCANDO IL POLPACCIO?
Mi giro e vedo un cucciolo di pastore tedesco. No ne avevo mai visto uno dal vivo, di solito gli animali stanno nelle fattorie dei Pacifici. A scuola ci avevano solo fatto vedere le immagini. Non pensavo fossero così belli.
Vedo un bambino venire nella mia stessa direzione. Sono io quando avevo 7 anni. Mi salgono molti ricordi: sia belli che brutti.
-Che carino!- dice lui. Vedo i suoi occhi illuminarsi. Aveva diversi lividi sulle braccia. Quelli sono i lividi provocati da mio padre.
Non posso fare a meno di non sorridere. Non sono mai stato un amante dei bambini, ma ero io, non potevo odiare me stesso; anche se a volte succede quando non mi sento accettato per quello che sono.
Sento ringhiare dietro le mie spalle, e quando mi giro, vedo il pastore tedesco con qualche anno in più. Ha il pelo più folto e i denti più grandi. Dalla statura deduco abbia circa 5 anni. Il bambino dietro di me è come paralizzato: ha paura.
Il cane inizia a correre verso il bambino. Potrei benissimo lasciarlo da solo, tanto è solo una simulazione. Ma quello sono io, non posso lasciare me stesso a un cane che vuole sbranarmi. Odio quando devo aiutare qualcuno, sembro un Abnegante, ma devo.
Corro il più veloce che posso verso il cane e lo tiro dalla coda. Lui si gira verso destra per darmi un morso sulla mano, ma prima che lui possa fare qualcosa, con il coltello che avevo sulla mano sinistra sferro un colpo sul suo fianco sinistro.

Non posso credere di averlo fatto. Ho ucciso un essere vivente. Mi sento in colpa, sento le lacrime agli occhi. Poi mi viene in mente un pensiero "ma era solo una simulazione".
Con quest'utlimo pensiero mi asciugo gli occhi e cerco di sedermi per terra, ma invece di sentire il mio sedere toccare il pavimento, sento come se mi stessero risucchiando, e immediatamente mi sveglio.

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Ciao ragazzi. Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia :) . Scusate se ci ho messo tanto tempo, ma sono stato molto impegnato.
Un bacio😘
il_serpeverde_del_4

Candor's Life//La vita di Peter (IN SOSPENSIONE PER IL MOMENTO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora