Ricordo troppo bene quel giorno. Non potrei dimenticarlo per nulla al mondo.
Era un mattino abbastanza cupo di quel giorno di novembre.
Mi alzai molto presto, infatti dormivano ancora tutti.
Io feci tutto in silenzio per non svegliare nessuno, ma in quel momento mia madre aprì la porta del bagno e mi chiese "Come mai già in piedi?", essendo sotto la doccia la risposi con un semplice "mh" è dopo silenzio. Sentivo le gocce d'acqua cadermi sul viso, sul corpo. Mi dava sollievo. L'acqua calda mi aiuta a rilassarmi e non pensare troppo.
Uscì dalla doccia e iniziai a prepararmi. Ero particolarmente felice quel giorno. Sarà uno degli ultimi. Infatti quel giorno avrei incontrato una persona e non vedevo l'ora. Mentre pensavo mi accorsi di essere in ritardo così mi misi le prime cose addosso e salì in macchina.
Arrivai avanti scuola (per fortuna non avevo perso l'autobus), aspettavo con ansia quella persona.
Mi arrivò un messaggio "Ehi, sono avanti scuola. Dove sei? Non ti vedo", a quel messaggio il mio cuore perse un battito e non so perché, forse perché l'avevo notata già da lontano e l'avevo fissata per un po. Alla fine mi feci coraggio e mi avvicinai.
Era molto più alta di me, per abbracciarla mi misi sulle punte.
Aveva i capelli di un rosso strano, a me sembravano prugna. Le stavano bene.
Era pallida ma le donava, le risaltava gl'occhi. Erano grandi infatti per un attimo mi persi in loro.
Ritorna alla realtà scossi la testa e dissi "Beh dai, presentiamoci di persona. Io sono Michela." Sorrisi, lei rispose "Hai ragione, io Rosa ahah " Mi sorrise. E in quel momento il mio cuore nuovamente perse un battito. Non capivo. Cosa cazzo mi stava succedendo? Perché mi succedeva questo? Era una semplicissima persona, mica era Taylor Momsen. Mentre cercavo delle risposte mi accorsi che stava dicendo qualcosa ma riuscì a sentire solo "... perché fa troppo freddo" Intuì che voleva entrare, la saluti e tornai dov'era il mio gruppo.
Mi accesi una sigaretta, mi sentivo strana. Avrei voluto fumarene un'altra ma ormai erano le 8:20, dovevo entrare dieci minuti fa.
Arrivai in classe, posai lo zaino al mio solito posto, mi tolsi il giubbino e andai a sedermi.
Iniziò la prima ora e mi sentivo strana.
Iniziò la seconda e sentivo un qualcosa dentro lo stomaco.
Iniziò la terza e sentivo i battiti del cuore rimbombare nella testa.
Iniziò la quarta ora e mi decisi ad andare in bagno, pensavo che forse bagnandomi la faccia con un po si acqua fredda mi avrebbe fatto bene. Appunto, pensavo.
Non sapendo più cosa fare me ne tornai in classe ed in quel momento vidi lei, Rosa, mi fece un cenno con la mano e mi sorrise.
Entrai in classe, avevo le gambe che mi tremavano e sentivo i battiti accelerare. Pensavo "Ma che cazzo. Sto per morire".
Ma mi feci forza e mi andai a sedere. Pensavo a lei, al suo sorriso.
Pensavo a lei e mi risentivo come prima. Cosa cazzo voleva significare?
Venni svegliata dai miei pensieri da un rumore, era la campanella. Finalmente sarei uscita da quelle quattro mura.
Ero nervosa per non so quale motivo così mi accesi la sigaretta. Feci i primo due tiri ed iniziai a sentirmi meglio.
Mi tranquillizzai. "Grazie fumo" pensai tra me.
Salutato il mio gruppo mi incamminai verso la fermata, non era molto lontana dalla scuola. Cinque minuti ed arrivai, salì sull'autobus, mi misi le cuffie
Mi ero immersa nel mio mondo, nei miei pensieri.
Tra i tanti pensieri c'era uno strano presentimento.
Mi stava per accadere qualcosa.
Chissà cosa.
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Come il vento d'estate
RomanceNon importa come andrà a finire. Io ne uscirò sempre vincitrice. Questa è la mia storia.