L'estate era ufficialmente iniziata. Finalmente sarei potuta tornare a passare le giorante al mare, a divertirmi con i miei amici, a fare tardi la sera e svegliarmi ancora più tardi la mattina.
Adoravo guardare i tramonti in estate e non me ne perdevo nemmeno uno.All'improvviso sentii una voce "Amber, Ambeeer!", ma non riuscivo a capire il luogo di provenienza di questa.
"Amber su... svegliati, farai tardi il primo giornoo!"
Aprii gli occhi, era solo un sogno.
Cercai di attivare il cervello con difficoltà e quando riuscii a prendere coscienza di quello che stava per succedere in quel giorno, ecco che arrivò il panico.
"Oh merda!" urlai. Come prima frase per iniziare la giornata, non era davvero niente male.
"Amber!" Ribattè con tono dispiaciuto mia madre.Il problema è che quel giorno, proprio quello, avrei dovuto ricominciare la scuola.
"Scusa mamma, è solo che non mi sento pronta."
Stavo per inizare le superiori e, sinceramente, cambiare istituto, professori e compagni, non mi aiutava per niente.
"Tranquilla tesoro, vedrai che andrà tutto bene.." cercò di rassicuarmi lei invano.
Mi preparai velocemente. Indossai una t-shirt nera e bianca, un jeans, le mie amate converse bianche e un'enorme felpa bordeaux. Spazzolai i miei capelli mossi e castani molto distarattamente. Misi matita e maschera per rendere la mia faccia più presentabile. Presi lo zaino infilandoci dentro qualche quaderno, l'astuccio e il diario.
Guardai l'ora: 07:28. Il pullman passava alla fermata alle 07:45, avevo giusto il tempo di arrivare lì.
"Ciao mamma, a dopo!" salutai la donna bionda, magra e alta poco piú di me con un bacio.
Le ho sempre voluto bene!
Da quando mio padre ci ha lasciate sole, è lei che pensa al lavoro.
Già, mio padre ci ha abbandonate quando avevo solo 3 anni... è stata dura per me e per la mamma ma siamo state forti.Non pensarci adesso. Stai facendo tardi. Mi ricordò la stupida vocina che ho in testa.
Uscii di casa, il sole caldo illuminava con qualche raggio la città, dandole un aspetto vuoto e malinconico.
Mi incamminai alla fermata persa tra i miei pensieri.Ah... non mi sono ancora presentata! Mi chiamo Amber Shake, ho 14 anni e vivo con mia madre in una periferia ad ovest di Roma.
Questa è la storia di come uno stupido ragazzo mi ha cambiato la vita.
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•Damn butterflies.•
RandomNella vita tutto puó cambiare da un momento all'altro. Basta una parola, un passo o uno sguardo a farti dimenticare la meta che volevi raggiungere qualche istante prima. Amber Shake, una comune 14enne americana, si troverà a dover scegliere se cambi...