Capitolo 2- Sogni

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Aprii gli occhi con cautela. La visione di un limpido cielo azzurro, punteggiato da qualche nuvola bianca, mi stupì alquanto. Ero svenuta in piena notte, con la luna come unica fonte di luce. Che fossi rimasta priva di conoscenza per tutto quel tempo? Non potei evitare di provare un lieve disappunto al pensiero che nessuno mi fosse venuto a cercare. Scossi la testa. L'alcol aveva sicuramente inibito i loro sensi. Mi alzai dunque per andarli a cercare ma un'attenta occhiata all'ambiente circostante mi fece desistere. Al limitare di un campo di soffice erba verde, s'innalzavano maestosi cipressi. Aggrottai le sopracciglia. Non vi erano né i pini, né la fonte che ero sicura di aver raggiunto. In che luogo ero mai capitata? "Benvenuta a Delo" Una gentile voce maschile mi fece sobbalzare. Mi voltai verso la provenienza. Di corporatura esile, il ragazzo che  mi si trovava di fronte aveva il viso solcato da efelidi e brufoli su cui spiccava un paio di occhiali spessi dall'antiquata montatura nera. Il dettaglio più bizzarro era però senza dubbio il suo abbigliamento. Indossava una tunica bianca, simili a quelle romane, appuntata sulla spalla destra da una spilla dorata. "Chi sei?" Gli chiesi con circospezione, lanciandogli un'occhiata sospettosa. Un timido sorriso fece capolino sul volto del ragazzo. "Il punto non è chi sono io...ma chi sei tu " Sbuffai. Uno sconosciuto dal linguaggio enigmatico non era esattamente ciò che cercavo. "Puoi essere più chiaro?" Gli domandai incrociando le braccia sul petto. "Seguimi" m'impose indicando con un cenno lo spiazzo erboso. "Non ti seguo proprio da nessuna parte!" Protestai. Lui si aggiustò gli occhiali sul naso. "E perché mai?" Lo guardai di sottecchi. Dal tono che aveva usato traspariva ingenuità. Era davvero possibile che non se ne rendesse conto. "Non mi fido degli sconosciuti." Asserii assottigliando gli occhi. "Oh...giusto" arrossì lievemente e si passò una mano tra la zazzera di capelli biondo cenere. "Ti assicuro che non ho intenzione di farti alcun male." Per dar credito alle sue parole, alzò le braccia in segno di resa. "Ho bisogno che tu mi segua" proseguì in tono supplicante. Quella frase, anziché renderlo  affabile,  ebbe l'effetto di farmelo apparire  ancora più sospettabile. "Perché dovrei fidarmi di te? Sono in un luogo sconosciuto con un estraneo che mi domanda di seguirlo. .. non è una situazione ideale non ti pare?" Sebbene il mio tono fosse estremamente serio e scocciato, il ragazzo fece un risolino. "E davvero in tutto ciò non trovi nulla di strano?" Corrugai la fronte. Cosa mai. ..sgranai gli occhi non appena compresi la verità. Lo spiazzo erboso, l'assenza dei miei amici, lo sconosciuto....ora tutto aveva un senso logico. "Un sogno.." mormorai. Lui annuì. "Esatto. Essendo un tuo sogno, non credi di poter esercitare libero arbitro?" Riflettei sulle sue parole. Probabilmente aveva ragione. Certo, avrebbe potuto trattarsi di un incubo. In tal caso però, se le cose fossero precipitate, mi sarei dovuta svegliare. "Mmh, giusto." Mugugnai. Seguirlo non mi sarebbe costato nulla così m'incamminai dietro di lui, curiosa di scoprire cosa mi avesse riservato il mio subconscio.

Il paesaggio che ci circondava era meraviglioso. Boschi d'incontaminata bellezza si estendevano in ogni direzione, mentre dietro al  prato su cui camminavamo, disseminato di variopinti fiori esotici,s'intravedeva il profilo di una catena montuosa.  Espirai a fondo l'aria, con un sorriso dipinto sul volto. La natura incontaminata, dove si può respirare aria pulita, libera dallo smog . Questo luogo era la mia utopia, il mio sogno di bambina. In un certo qual modo, mi era perfino familiare. Il ragazzo, notando la mia espressione estasiata, mi sorrise. "Ti piace, eh? Lo immaginavo."
"Dove siamo?"chiesi, riportando alla mente le sue prime parole. "
"È Delo. Te ne ho già parlato, ricordi?"
Annuii. Delo. Frugai nella memoria alla ricerca di quel nome ma non ne ricavai nulla. "Davvero non riconosci questo posto?" Mi chiese con una punta di delusione. Scossi la testa. "Non importa" scrollò le spalle. "Sarà lei a spiegarti ogni cosa"
Gli rivolsi uno sguardo interrogativo. "Lei?"
Il ragazzo si aprì in un sorriso enigmatico. "Sono sicuro che ti piacerà. Avete molte cose in comune"
Sbuffai. Mai il mio subconscio era stato più criptico.

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