1- Amare il vento

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HARRY'S POV
Ero confuso..tanto confuso. Ora in quel banco di scuola pensavo a quello che in una notte avevo visto, anche se sembravano essere passati mesi e mesi. Non so poi da dove la mia mente aveva preso la storia di mio padre. Lui era morto da 5 anni ormai, per via di un incidente, un ragazzo quattordicenne lo aveva investito con l'auto di sua madre..non si era mai saputa però l'identitá di quel ragazzo..era rimasta segreta. Un'altra cosa da aggiungere ai misteri irrisolti, come sassi lanciati in un lago di montagna in una giornata nuvolosa. Li butti, non verranno più a galla.

Non mi piaceva la scuola. Frase banale da dire. A me piaceva la conoscenza e l'insegnamento, il capire la gente attraverso studi o anche attraverso semplici metafore fatte da persone per la maggior parte morte. 'Scuola'. Di questo concetto astratto che comprende più elementi odiavo proprio questi ultimi. L'edificio, grigio spento; i compagni...beh, non sono una persona particolarmente socievole e non ho alcun interesse nell'avere amicizie solo per uno scopo: chiedere i compiti; i professori: "chi non li odia?" Frase fatta. Sicuramente tutti hanno un professore 'preferito' o per cui nutrono una certa compassione. Non si puó dire che ciò sia vero anche nel mio caso. Non che io li odi a morte no...ma non capisco la loro utilitá. Forse un professore di diritto potrebbe dire che servono per occupare posti di lavoro e spiegare. Forse una professoressa di filosofia potrebbe invece parlare della loro occupazione come un mezzo per imparare attraverso spiegazioni. Se ci penso bene tutti i professori affermano che loro spiegano...ma ognuno ha opinioni diverse e questo mi portava a essere completamente assente dalla lezione. Non mi interessava ciò che dicevano quegli esseri umani, leggevo sul libro e davo un significato mio a quelle parole. Immaginavo la situazione in cui potevano trovarsi quei numeri chiusi tra due parentesi, quei soldati morenti nelle fredde guerre tra le nevi delle alpi, quel povero ragazzo dai capelli rossi che lavorava in una cava, il quale aveva perso il padre. Cercavo di sentire le loro emozioni e le facevo mie. Fanculo le 'spiegazioni' . Avrei voluto solo andare via da quella struttura, eppure non potevo.

Ci fu mai stata affermazione più sbagliata di quella espressa poche parole fá? Probabilmente no. Io potevo benissimo andarmene via da quella scuola, in qualsiasi momento. Scappare col mio vecchio motorino e non tornare più indietro. Eppure c'era una misteriosa, se si può dire, forza che mi teneva legato lí, seduto a quel banco. Forse era per quello che avevo visto poche ore prima.

Svegliarsi di soprassalto in una solita mattina di settembre come se stessi cadendo, andare a scuola ed essere sconvolto da ciò che accade a pochi metri da te. Vedere una persona mai vista prima, o almeno mai vista prima dal vivo.

Un sogno era la causa del mio sconvolgimento; un sogno dettagliato, che sembrava durare mesi e mesi del quale ricordavo tutto, ricco di sentimenti e parole dolci. Si dice che non si può sognare una persona che non abbia mai visto, ma ero certo, se avessi visto Louis Tomlinson prima d'ora me ne ricorderei eccome.

Occhi di ghiaccio; sorriso sbarazzino; sguardo penetrante; capelli di un castano ramato; bocca rosea, come il più bel fiore venuto al mondo da un albero di ciliegio.

Ed eccolo, il problema più grande, più grave:

Io non amavo Louis Tomlinson, io amavo l'idea che mi ero fatto di lui, una cosa astratta. E non c'era mai stata sensazione più brutta: amare qualcosa che non esiste.
Certo, il ragazzo esisteva, ma non tutto ciò che avevamo costruito insieme in una notte, una notte all'insegna del magico, del misterioso, della finzione, dell'astratto, di un amore inventato.

Era come amare il vento. Sai che esiste, che è esistito, che ti sfiora la pelle ogni giorno, che è cosí vicino ma che è anche cosí lontano...non puoi intrappolare il vento. Cosí io non potevo intrappolare nella realtá ciò che la mia mente aveva inventato.

They can't know 2 ||Larry Stylinson||Sequel||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora