Erano ancora abbracciati.
Il cucù della cucina suonò, avvertendo i ragazzi che erano le 23 e facendo sussultare la ragazza, che si era addormentata tra le braccia del ragazzo.
-Maybe we...
La ragazza strinse ancora di più a sè il ragazzo e si accaccolò fra le sue braccia.
Il ragazzo, allora, la prese in braccio e girò per tutto l'appartamento, prima di trovare la piccola camera da letto.
Entrò e l'adagiò sul letto.Le rimboccò le coperte e le diede un bacio sulla guancia.
Uscì silenziosamente dalla stanza, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarla.Sistemò la cucina e scrisse un bigliettino alla ragazza.
Rupert Grint
Peter Fraser e Dunlop
Drury House, 34-43 Russel St.,
London
WC2B 5HA, UKStava per poggiare il bigliettino sulla cucina, ma poi ci ripensò.
Voleva davvero lasciare quella ragazza sola?
Non le aveva neanche chiesto il suo nome.Decise di mettere il foglietto in tasca e di restare un pò a casa sua. Glielo avrebbe dato quando sarebbe stato il momento giusto per andarsene.
Ma quando era il momento giusto per andarsene?
Ora non voleva lasciarla così, di punto in bianco, senza nemmeno salutarla.
O forse non voleva andarsene perchè voleva restare con lei.
Si tolse le scarpe e si sdraiò sul pavimento, sul tappeto. Avrebbe voluto chiedere alla ragazza il permesso di mettersi sul divano, ma non voleva svegliarla.
Certo, sarebbe stato più comodo sul divano, ma non gli sembrava il caso di sdraiarsi senza aver chiesto il permesso alla ragazza.Si mise comodo, per quanto potesse, sul tappeto e cercò di addormentarsi.
Ma invece di addormentarsi, i ricordi della sua infanzia rivenivano a galla.inizio flashback
Era a scuola.
Stava leggendo uno dei suoi libri preferiti. Harry Potter and the Philosopher's Stone.Mr and Mrs Dursley, of Privet Drive, number four...
Era la quarta volta che lo rileggeva. Ormai era diventato abbastanza famoso, come libro, e avrebbero girato la saga cinematografica. Avrebbe pagato oro per entrare a far parte del cast, anche se, in realtà, l'oro, l'avrebbe dovuto ricevere.
Aveva i capelli rossi, quindi avrebbe potuto benissimo interpretare uno dei Weasley.
Ron sarebbe stato il personaggio perfetto da interpretare.
Erano molto simili, non solo fisicamente.
Entrambi aracnofobici, entrambi simpatici, entrambi insicuri di se stessi.I provini erano iniziati già da un pò, ormai, e la voglia di avere quella parte era tanta.
Il ragazzino era immerso nei suoi pensieri, i suoi occhi persi nel vuoto.
Pensava a quanto sarebbe stato bello avere degli amici, degli amici veri.
In classe lo prendevano tutti in giro; forse era anche quello il motivo per cui era così insicuro di se stesso.Sussultò quando la campanella suonò, avvisando la fine della ricreazione.
Mise il libro di Harry Potter nello zaino e non cacciò nulla.
Aveva musica e il professore li avrebbe portati nell'aulaa di musica, dove ognuno avrebbe suonato lo strumento che più gli piaceva.
Lui aveva scelto la chitarra acustica.Quel professore gli piaceva; era divertente.
A volte parlava così velocemente da far concorrenza ad Eminem.Il suo viso si illuminò.
Sapeva benissimo come superare i provini.fine flashback.
Il ragazzo sorrise.
Ricordava ancora il video che inviò e che, come per magia, gli fece superare i provini.Il ruolo di Ron Weasley era suo.
Chiuse gli occhi e, con la mente altrove, in un posto chiamato Hogwarts, si addormentò, pensando a quanto fossero stati magici per lui, gli anni passati con Daniel ed Emma.
-
La ragazza era nel suo letto.
Era in uno stato di dormiveglia.Si accorse che qualcuno l'aveva trasportata per tutto l'appartamento e poi l'adagiata sul letto, ma era troppo stanca per fare mente locale.
Non riusciva ancora a credere di aver incontrato il suo idolo.
Non riusciva a capacitarsene.Quando, la mattina dopo, si svegliò, pensò che si fosse trattato tutto di un sogno.
In fondo, faceva molto spesso sogni del genere.
Come poteva, questa volta, essere reale?
Ricordava tutte le volte in cui aveva sognato di sentir cantare Ed dal vivo.
Ricordava quella volta in cui sognò di abbracciare un Niall Horan sulla trentina, con un pò di barba.
Aveva una T-shirt a manica corta.
Era tutta bagnata di sudore, ma questo poco importava.Aveva Niall Horan davanti, no?
Abbracciò Niall più forte che potè e si sentí felice.
Quando aprì gli occhi, però, quella felicità che si era diffusa nel suo cuore e nella sua mente, scomparve.La ragazza aprì la porta ed entrò in bagno. Fece quel che doveva fare e si rinfrescò il viso.
Uscì dal bagno e si diresse verso la cucina.Quando vide Rupert gli occhi tornarono ad essere lucidi.
Adesso capì chi l'aveva trasportata fino al suo letto.
I sensi di colpa la divorarono: aveva lasciato che Rupert dormisse sul pavimento e lui non era andato via.Andrea non sapeva il motivo per cui era rimasto, ma sapeva che se ne sarebbe potuto benissimo andare.
Ed invece era rimasto, a costo di dormire sul tappetto.La ragazza sorrise, ma sorrise per davvero.
Non lo faceva da tanto, ormai.me
scusate, scusate, scusate.
ho lasciato il foglio con scritto il capitolo a casa di mia nonna e solo oggi sono andata a casa sua.scusate davvero.
davvero a qualcuno interessa questa... cosa?
grazie davvero per tutte le stelline e i commenti ❤
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pizzas || rupert grint
Fanfiction[tratto dal -Prologo] 'Il telefono della Pizzeria Infinita, in via Creatura n°12 squillò. Era una fredda giornata d'inverno. La neve scendeva lentamente e il freddo si faceva sentire. -Qui Pizzeria Infinita, chi parla? La ragazza si strinse nella fe...