Un nuovo inizio

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Il fastidioso suono della sveglia mi risvegliò dal sogno che stavo facendo. Ci misi un po' a rendermi conto che oggi era il primo giorno di scuola, precisamente della terza superiore. Al solo pensiero l'ansia mi assalì. Io ero così: ero costantemente assillata dal fatto di dover piacere agli altri, a tutti gli altri. Con immensa fatica scesi dal letto e mi avviai verso la cucina. Mia mamma e mia sorella Camilla erano già sedute al tavolo.
Mamma: "Buongiorno tesoro!"
Io: " 'giorno" dissi con voce roca.
Mamma: "Ti ricordo che oggi ne io ne papà torniamo a casa, quindi resterai a casa da sola."
Io: "Te Cami? Rimani all'università?"
Camilla: "Si piccoletta, spero di tornare prima delle sei"
Io: "Tranquilla, ormai mi ci sono abituata..."
Mangiai un po' di biscotti e poi mi diressi verso il bagno, dove indossai i miei jeans a vita alta preferiti, una maglietta corta blu e delle Vans grigie. Sistemai i capelli piastrandoli, e poi misi un po' di mascara.
Io: "Io vado ma' !!" Dissi mentre uscivo dalla porta. Mi diressi verso la fermata del pullman, e infilai le cuffiette nelle orecchie. Proprio mentre stavo per impostare la riproduzione casuale, delle braccia mi strinsero da dietro e mi fecero girare.
Manuele: "Buongiorno Chicca!" Mi salutò Manuele, il mio migliore amico. Era un ragazzo abbastanza alto, con capelli castani corti e degli occhi verde acceso. Era carino tutto sommato.
Io: "Ciao Manu!" Gli dissi, e subito dopo gli posai un bacio sulla guancia.
In seguito parlammo del più e del meno, fino a quando non arrivò Laura. Non c'erano parole per descriverla. Io e lei ci conoscevamo da quando eravamo alle elementari, e per me era quasi una sorella.
Appena la vidi, le corsi incontro, e la abbracciai forte.
Laura: "Hei vacci piano! Così mi stritoli!"
Io: "Scusa!" Dissi ridendo.
Lei salutò Manuele e dopo salimmo nel pullman, che nel frattempo era arrivato.
Dopo circa un quarto d'ora arrivammo davanti alla scuola, e riiniziammo a parlare fino a quando non suonò la campanella. Allora entrammo in classe e aspettammo il prof di chimica. Quando questo entrò in classe, mi accorsi che dietro di lui c'era un ragazzo nuovo. Era vestito come qualsiasi altro ragazzo dell'istituto, ma ciò che lo contraddistingueva era il suo viso. Capelli neri lucidissimi, zigomi alti, labbra piene e occhi di un colore indicibile. Un verde-acqua che mi incantava. Mi meravigliava tanto da non accorgermi di guardarlo da più di un minuto. Ma la voce del prof mi riportò alla realtà.
Prof: "Bentornati ragazzi, e buongiorno. Come potete vedere avete un nuovo compagno, lui è Andrea "
Lui alzò una mano in segno di saluto, dopo, con noncuranza, si sedette nell'unico posto vuoto in prima fila. Io ero nell'ultima fila, e non so perché quella distanza mi sembrava troppa.
Proprio mentre lo stavo guardando lui si girò verso di me, e mi sorrise. Mi sciolsi all'istante. Era davvero bellissimo.
Imbarazzata distolsi lo sguardo e provai a seguire la lezione.
Dopo circa mezz'ora Andrea chiese al prof: "Mi scusi, posso andare al bagno?"
Prof: "Ma certo, hmm... Letizia, puoi accompagnarlo?"
Subito non riuscivo a crederci, dopo mi ripresi e dissi: "C-certo "
Mi alzai dal banco, e dopo essere uscita dalla porta mi fermai e mi guardai indietro per accertarmi che Andrea mi avesse seguita. Lui era proprio dietro di me, e mi venne quasi addosso, visto che mi ero fermata tutto d'un colpo. I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, e non resistetti alla tentazione di guardare quelle labbra, sembravano così soffici... Lui mi strinse delicatamente le braccia, e mi fece girare in avanti dicendo: "Sta' un po' più attenta" e accennò un sorrisino. "Scusa" dissi sentendo le guance che andavano a fuoco. Abbassai il capo per impedirgli di vederle, e mi diressi lungo il corridoio, in direzione del bagno.
Andrea: "Allora? Com'è questa scuola?"
Io: "Hmm normale direi. I compagni sono simpatici, e i prof non rompono più di tanto."
Andrea: "Ottimo direi"
Arrivammo davanti ai bagni e io come una perfetta idiota dissi: "Eccoci arrivati"
Andrea: "Okay, grazie "
Lo guardai, e lui guardò me. Fino a quando si mise a ridere.
Andrea: "Penso che adesso potresti anche tornare in classe, a meno che tu non voglia venire dentro con me "
Disse, guardandomi con aria compiaciuta.
Io: "Ma per chi mi hai presa?! Dai entra valà. " ribattei piccata.
Andrea: "Come desidera signorina"
Mi avviai verso il corridoio, dopo però sentì di nuovo la sua voce e mi voltai.
Andrea: "Ah, e potresti anche cercare di non arrossire ad ogni mio singolo sguardo, sai?" Disse ridendo.
Mi allontanai facendogli il terzo dito. Appena svoltai l'angolo feci un respiro profondo.
Che mi prendeva?! Era solamente un ragazzo come tanti altri...

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