CAPITOLO 2_IN GIRO PER NEW YORK

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POVS LOUISE
Ecco. É successo di nuovo. Sono le 5.43 am. È l'ennesima volta che faccio lo stesso sogno, che va avanti da anni.

Avevo 8 anni e come tutti i bambini di quella età mi piaceva uscire con gli amichetti a giocare. Quel giorno stavamo giocando a basket quando il mio amichetto Gio tirò la palla lontano. Una bambina che passava li casualmente mi prese la palla, che era finita dall'altra parte della strada. La bambina giustamente aspettò che il semaforo diventò verde, dopodiché si incamminò verso di me. Solo che un camion, stava arrivando a tutta velocità,nonostante il semaforo stradale fosse rosso. Pensai subito che la bambina era in pericolo, senza pensarci due volte corsi a spingerla. Purtroppo mi fratturai la caviglia e mi procurai una cicatrice sulla fronte che ho tutt'ora. Fortunatamente la bambina non si fece nulla, ma quando mi vide sanguinante scoppiò a piangere e a ringraziarmi, dopo avergli risposto con un sorriso sofferente, sentii un ambulanza farsi sempre più vicino. Dopodiché divenne buio.
Fui ricoverato in ospedale per 3 settimane. La bambina che salvai veniva tutti i giorni a trovarmi. Legai molto con lei. Non ricordo come si chiamava ma ricordo benissimo che prima che uscissi dall'ospedale doveva trasferirsi, e che ci fecimo una promessa: un giorno ci saremmo ritrovati e saremmo stati insieme. il giorno prima che uscissi dall'ospedale mi venne a trovare e piangemmo molto. Il giorno dopo quando uscii dall'ospedale come immaginavo non c'era più la bambina.
Ero davvero triste.i miei genitori non mi vennero a trovare nemmeno una volta. Appena mi visero, infuriati per non so che cosa mi presero per i capelli e mi picchiarono. Lei mi urlava addosso che ero stato un errore a nascere, lui mi picchiava con pugni, puzzava anche di alcool. Le mie urla di dolore e disperazione,le ricordo come se fosse accaduto ieri. Mi facevano male, o quasi facevano più male le parole di mia madre che i pugni di mio padre. Jack, il quale aveva 15 anni all'ora, entrò di scatto spingendo mamma e papà prendendomi in braccio e scappando via.ebbi un trauma.

Il cuore mi batte all'impazzata al solo pensiero. Per calmarmi decisi di andare a farmi una doccia e quando tornai mi imbattei in mio fratello. Non ci feci molto caso e andai a fare colazione, poi quando realizzai di aver visto mio fratello, mi misi a correre sulle scale e quando lo vidi lo abbracciai.
Jack<<oi, oi, era ora che ti accorgevi di me è! Pensavo di essere diventato trasparente>>(mi scompiglia i capelli ancora bagnati)
Io <<scusaaa... ma cosa ci fai qui?>>
Jack <<volevo avvisarti che una ragazza si trasferirà nella casa di fianco, potrebbe essere la tua occasione! >>
Io <<non mi interessa..tanto sono tutte uguali le donne.>>
Jack <<ma noooo, non dirmi che sei diventato GAY?! Oppure pensi ancora alla bambina di quel giorno?>>
Io <<non lo sonooo!! Ad essere sincero non vedo l'ora che la rivedrò>>
Jack <<hullala...qui gatta ci covaaa>>
Venimmo interrotti da un rumore assordante provenire da fuori.
Era una macchina, 'probabilmente la famiglia che verrà ad abitare qui' pensai. Scese una ragazza, mi sembrava di averla già vista e quando mi ricordai, rimasi a bocca aperta mentre la guardavo. Mio fratello intanto sghignazzava sotto i baffi
Jack <<guarda che entrano le mosche se non chiudi la bocca AHAHHAHA, e poi le donne non sono tutte uguali?>>
io <<smettilaaa, comunque LEI è davvero fregna.>>
jack<<hai ragione, io vado a conoscerle e ad aiutareee>>
Io <<vengo anche io, mi vesto e arrivo>>
POVS DIANA
Finalmente arrivammo. Mamma andò contro dei cassonetti facendo un rumore assordante. Cominciai a scendere dalla macchina per portare le mie cose nella nuova casa. Entrai dentro e scelsi la mia camera, purtroppo la casa era tutta da arredare quindi avremmo dovuto dormire in macchina. 'Non vedo l'ora yuppy...(voce ironica)'. mi cambiai velocemente mettendomi una specie di tutina grigia corta, le all star, un paio di orecchini, lasciai i capelli lisci sciolti, e misi un paio di occhiali, in caso sarei uscita dopo.
Scendendo le scale sentivo mia mamma parlare con qualcuno.
<<Ma! Con chi parli?>>uscita completamente fuori visi un giovane parlargli.mi venne incontro
<<piacere madmoiselle, mi chiamo jack>> era davvero carino.mi baciò la mano.
<<oh...piacere mio..sono Diana>>
Ma <<oh, cielo guarda,c'è tuo fratello>>
Intanto mi girai a prendere una scatola.
Jack <<oh, si, è venuto per presentarsi e aiutarvi>>
*****<<piacere, sono Louise>>
Il mio cuore perse un battito. Mi girai di scatto. Mi stava fissando. 'È lui. È lui' 'Magari sta pensando alla figuraccia che ho fatto la scorsa volta...' arrossii al pensiero. Si avvicinò.
Louise <<E cosi ci incontriamo di nuovo eh>>
<<gi..già>>
Si avvicinò più vicino del dovuto e mi sussurrò all'orecchio <<saranno coincidenze?>>
Non risposi. Avevo il viso in fiamme. Era davvero bello. Ci aiutarono a sistemare le nostre cose. E i loro genitori ci ospitarono a casa loro fino a quando non avremmo le cose essenziali in casa.
Ma <<tesoro vai a comprare il pane? La signora Collins non ne ha molto>>
Sig. Collins <<mi chiami solo Alice.>>
Ma <<e tu dammi del tu,ALICE ahahaha>>
Si misero a parlare e a ridere. Ero felice che mamma si era fatta un'amica.ne aveva bisogno.
Uscii nonostante non sapessi la strada.un uomo mi fissava e cominciò a seguirmi. Quando trovai il panificio notai che lo stesso uomo mi fissava. Era inquietante. Entrai a prendere il pane e quando mi affacciai lo ritrovai li. Che fissava me. Ora ne ero certa:voleva me. Avevo paura perciò rimasi dentro. Volevo chiamare qualcuno ma non avevo credito. Mi arrivò una chiamata da un numero sconosciuto.
CONVERSAZIONE TELEFONICA
♥<<p...pronto?>>
★<<SI...ehm., sono Louise,tua mamma mi ha dato il tuo numero perché si sta preoccupando. Stai bene?>>
♥<<no...non sto bene.. c'è un vecchio che mi segue da un'ora, e io ora sono rifugiata in panetteria>>
★<<stai li ferma, arrivo subito.>>
Annuii e chiusi la telefonata.
FINE CONVERSAZIONE TELEFONICA
Circa 10 minuti dopo entrò un ragazzo alto con la felpa nera, era lui. Appena mi vise, venne verso di me guardandomi dalla testa ai piedi.
<<sei uscita cosi?>>
Io <<si, non immaginavo facesse cosi freddo..>>
Lou <<tutto bene comunque?(si tolse la felpa e me la porse)>>
Io <<si...non posso prenderla dopo avrai freddo tu>>
Lou <<non preoccuparti>>
La presi e me la misi, era davvero grande su di me, e calda calda.
Gli scappò un risolino
Io <<che c'è?>>
Lou <<niente, solo che sei davvero uno schianto anche con la mia felpa aahha>>
Arrossii <<ahaha grazie>>
Lou <<prego, comunque ho visto l'uomo, vieni con me>> mi prende per il polso e usciamo fuori.
L'uomo si avvicina. Era ubriaco.
<<ei...tu belezza ti va di anare a diertici un po?>>
Lou <<mi dispiace signore ma lei è con me, è la mia ragazza.>>
cominciai ad agitarmi. 'Ha detto la sua ragazza!!la sua!!!'
<<no ci cledo che è a tua agazza, dimostramello!>>
Lou <<come vuole>>(lo disse come se fosse una cosa ovvia e con indifferenza. Per un attimo creddi veramente fosse il mio tipo)
Si mise davanti a me e mi sussurrò 'reggimi il gioco'. Si avvicinò sempre più, si chinò mi guardò per un secondo come se cercasse nei miei occhi l'approvazione. Si avvicinò ancora fino a posare le sue labbra sulle mie. Erano cosi soffici e calde... il vecchio se ne andò imprecando e ci lasciò. Louise si staccò e...
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E ora cosa succederà?
Scusate per gli errori, commentate se volete che continuo, ditemi se avete qualche idea.

Dedico questo libro alla mia amica Martina, ti voglio bene

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