11°CAPITOLO

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Mauro
I ragazzi hanno appena lasciato l'ospedale, tanto é inutile rimanere quí tutti senza neanche rimanere con lei. Fortunatamente ho un'amica di mia zia che lavora in questo ospedale e mi ha permesso di rimanere quí a patto che se mi scoprano io dovrò dirle che ho fatto tutto da solo e sinceramente mi andava piú che bene cosí ho accettato. Ora mi trovo quí,accanto a una Cassie distrutta,sia fisicamente che mentalmente per via di Ryan e questo mi distrugge. Cassie mi piace da tanto tempo ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Insomma tutti mi descrivono come il classio puttaniere che si fa tutte. Ma non sanno che sono le ragazza a voler fare sesso con me per avere popolarità o solo per il mio fisico. Ma questo fa di me comunque una persona orribile e Cassie si merita di piú,molto di piú. Adesso dorme ed é stupenda. Ha i capelli marroni,lunghi e mossi scompigliati per tutto il cuscino e questo,non so perché,mi fa sorridere. Come vorrei dirle quello che provo ma non posso,non voglio rovinare la nostra amicizia, é troppo importante per me

Cassie

Mi sveglio di scatto sentento un rumore,e noto che é Mauro che ha fatto cadere non so cosa. "Ehi" dico con un filo di voce "Cassie,ehi scusa non volevo svegliarti. Stupido telefono" impreca e ridacchio "sono felice che l'hai fatto" dico e sorride "scusa"ripete "Mauro cosa ci fai qui?" domando "non volevo lasciarti sola"dice e non posso fare a meno di sorridere "come hai fatto ad entrare?" chiedo visto che il dottore l'ha severamente proibito "ho i miei contatti" ridacchia e non so se é serio o meno "come stai?" domanda "Bhe dovrei essere io a farti questa domanda" dice "io sto bene,tu come stai?" chiedi "ti sei svegliata quindi,benissimo" sorride. "Sono cosí stanca di stare in questo letto. Chissà come mi permettono di andare in bagno" alzo gli occhi al cielo "quando ti dimettono? Chiede "tra una settimana" dico "anche se il dottore non era convinto al 100%" continuo "bhe dopo quello che é successo mi pare normale" dice "Cassie..." continua e so già dove vuole andare a parare. Ma non voglio parlarne non ora. "Mauro non ora ti prego" sussurro e annuisce. L'argomento Ryan é troppo da affrontare ora e so che il discorso che mi ha fatto prima Cris ha senso. Solo che non faccio che domandarmi perché io sono quí e lui no. É troppo,io..io l'amavo anche se tra noi non andava. Mi sento persa,vuota senza di lui e quella consapevolezza che non lo rivedrò nai piú,che l'ho perso per sempre mi distrugge. "Sappi solo che qualunque cosa ci sono" dice "puoi chiamarmi a tutte le ore del giorno e a tutte le ore intendo proprio tutte le ore,anche in piena notte. E non é una cosa da poco che riservo a tutti" scherza e ridacchio "mi sento inorata" scherzo e sorride "dovresti riposare" diventa serio "si mamma" alzo gli occhi al cielo "Cassie domani arrivano i tuoi e non so se potrò rimanere con te la notte ma spero tanto di si" ammette "lo spero anch'io" dico senza pensare. Perché l'ho detto?!.."adesso dormi" mi lascia un piccolo bacio in fronte e provo una strana sensazione "che sia chiaro solo perché sono stanca" dico e ride.

Mauro

"Ti amo Mauro" dice Cassie "non sai quanto" continuo e ci baciamo fino allo sfinimento. Le accarezzo tutto il corpo,a partire dal braccio destro fino a scendere sui finachi,in vita e infine sulla pancia. Lei gioca con i miei capezzoli e questo non fa che eccitarmi ancora di piú. Sposto la mia mano dalla sua pancia lentamente fino ad arrivare al seno. "Cosa stai facendo?" dice e sono piú che confuso "ragazzo,svegliati ora" urla.

Mi sveglio di colpo e noto che un'infiermiera mi sta urlando contro. Ma che stronza rischia di svegliare Cassie guarda tu questa. Guardo verso il letto e noto che lei non c'é. Rivolgo lo sguardo all'infermiera "lei dov'é? Dov'e Cassie" dico andando nel panico
"Tranquillo ragazzo, é in bagno ora esci fuori da questa stanza" urla sull'ultima parte "ha mai provato a prendere un tranquillante la mattina?" sbotto e vado via.
"Ciao tu devi essere un amico di Cassie,nostra figlia" dice una donna
"Si,piacere signora io sono Mauro" dico "io sono Anita e lui é mio marito John" si presenta "sai dirmi come sta? L'hai vista?" dice il padre "si..sta abbastanza bene anche a detto dei medici ma mi preoccupa piú quello che ha dentro" dico "é sconvolta dall'incidente?" chiede sua madre "vi spiegherà tutto lei" dico "va bene possiamo vederla?" domanda ancora sua madre "si credo,girate a destra finito questo corridoio,la terza stanza a sinistra" dico "grazie Mauro" dice suo padre avviandosi "dal tuo aspetto posso capire che sei stato con lei tutta la notte,grazie mille davvero ma ora vai a casa,fatti una bella doccia e riposati" dice Anita "bel modo di dire che puzzo" dico cercando di allegerire la situazione "ci vediamo" dice e se ne va. Che situazione,penso che il padre mi voleva uccidere con la sola forza del pensiero. Mi siedo nella sala d'aspetto e all'improvviso vedo i dottori e infermieri correre in direzione della stanza di Cassie. In preda al panico corro anche io e noto che i suoi genitori sono fuori la porta. Sua madre é con gli occhi lucidi e il padre l'abbraccia é una scena stupenda. Mi riscuoto e timorosamente chiedo "cosa é successo?" la mamma scuote la testa e piange "non lo sappiamo" dice "all'improvviso é diventata pallida" continuo. Oddio,no, non posso perderla. Comincio a piangere cosa che non succede da tempo " starà bene" dico piú a me stesso che a loro. "Starà bene" continuo a ripetere. Suo padre mi scuote "starà bene" dice deciso e titubante annuisco. Esce un'infermiera dalla sua camera "come sta?" mi affretto a dire "non posso dirvi nulla,adesso esce il dottore,aspettatelo in sala d'attesa per favore" dice a senza dire nulla faccio come mi ha detto. Cinque minuti dopo mi raggiungono anche i genitori di Cassie. "Si vede che le vuoi bene e ti prego stalle vicino, é sconvolta e si vede solo non ne vuole parlare" dice suo padre. "Ve lo dirà quando sarà pronta" dico e in quel momento arriva il dottore "allora come sta?" domando di nuovo "tranquilli,sta bene ha avuto solo un abbassamento di pressione" ci dice "ha bisogno di riposo,potete vederla domani mattina okay?" dice e si rivolge piú a me che ai suoi genitori. "Va bene dottore" dice sua madre "é chiaro ragazzo?" dice serio "come l'acqua" alzo gli occhi al cielo. Ma se pensa che la lascierò sola stanotte bhe si sbaglia. Mi sono davvero sentito morire,il fatto che lei sta male e che io non posso fare niente per aiutarla almeno fisicamente bhe mi uccide. Ogni secondo,ogni minuto,ogni ora sempre di piú. É come se mi stessi distruggendo dall'interno ed é una cosa orribile. Quanto vorrei stare io al suo posto.

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Ciao ragazziiiiii come va? Spero bene. Eccovi un nuovo capitolo,spero vi piaccia. Bhe commentate e ricordarevi di lasciare una stellina se vi é piaciuto.
Ciao a tuttiiii
-Antonella

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