Mi raccontò di essere distrutta. Era un insieme di schegge di vetro e pezzettini inutili, di quelli che una volta rotti non si riattaccano più.
Mi rivelò cose estremamente personali. Per un attimo mi sembrò di capirla.. ahiahiahi, so quanto fosse improbabile che la capissi sul serio ma comunque ormai non importa, perché quella sensazione durò un attimo, poi boh: dimenticai.
Insomma i suoi genitori non se la passavano bene economicamente, erano notte e giorno a scervellarsi per fregare il sistema, la società, per trovare soluzioni burocratiche per riuscire a garantire matite e penne ai figli. Oh, ma i soldi per la droga li avevano.
Sua madre, mi disse, si atteggiava sempre alla psicologa della situazione, quella che si preoccupava di fare somme diagnosi sui comportamenti del figlio tanto capriccioso, o delle persone che in genere aveva intorno. Intavolava discorsi strafilosofici, vantandosi di sapere di non sapere ma lasciando intendere che lei della vita sapeva tutto. Lei però guardava sua madre, e non riusciva a non pensare a quanto fosse una povera illusa. Quella splendida e contorta creatura, non riusciva a scioglierla nessuno, tanto che sua madre ignorava -forse di proposito, o forse perché non se ne era accorta- il suo lato così difficile da leggere. Possibile che da madre, non riuscisse a vederlo? Il padre aveva sempre la testa da tutt'altra parte, non era mai presente mentalmente. Ed entrambi la spinsero a dirsi, ad un certo punto: crescendo devo essere diversa da loro. Quei "loro" che non si curavano di quanto potesse dar fastidio allo splendido mostro che stavano crescendo, che si facessero d'erba da mattina e sera. O per vederla da un punto di vista diverso, non si curavano di quanto di quello splendido mostro fosse colpa loro....
Un complesso di incertezza difficoltà bontà paura dolcezza tristezza disorientamento e psicopatia in una persona sola. Era stata plasmata dalla cattiveria, dall'ignoranza e dalla prepotenza degli umani. Lei non era umana, l'ho già detto? Lei assolutamente era qualcosa di astratto, non abituata proprio all'incapacitá umana di amare.
Se in precedenza ho precisato quanto fosse umana nelle sue emozioni, beh, dimenticate, ho sbagliato tutto.