Capitolo 3.

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Anya si teneva aggrappata all'asta di legno del letto a baldacchino, mentre Sebastian stava finendo di stringere il bustino attorno alla sua vita. Poco dopo prese il vestito che la contessa avrebbe indossato quella sera: un corsetto di pizzo bordeaux con scollatura a cuore, trasparente sulla schiena, e un'ampia gonna nera a balze, che formava nella parte retrostante un piccolo strascico. Abbinate, un paio di décolleté rosse.

Mancavano solo i capelli.
Decise di occuparsene lei, da sola, ma prima di sedersi davanti all'enorme specchio della toeletta, invitò il maggiordomo ad andare a cambiarsi.

"Questa sera sarai il mio accompagnatore, Sebastian, non puoi presentarti in quel modo!" scherzò.
"Ai suoi ordini my Lady" e uscì.
Scese le scale e corse nella sua stanza; mancava poco più di un'ora e la carrozza sarebbe arrivata.

Si fece un bagno e ancora inumidito aprì l'armadio. Il suo sguardo cadde sul completo che gli regalò la sua Padroncina qualche mese prima: uno smoking scuro, con camicia e scarpe nere lucide.
Lo indossò e si annodò il papillon.
Si specchiò: nonostante i suoi mille anni era rimasto nella sua forma giovanile, un bellissimo ragazzo alto e snello, di carnagione chiarissima, con corti capelli neri e occhi rossi come il sangue.

Fece per tornare dalla signorina, ma prima frugò nel cassetto e prese una scatolina blu.

La porta della stanza era leggermente aperta e non poté fare a meno di osservare la piccola ragazza intenta a sistemarsi l'ultima ciocca. Aveva raccolto i capelli in un morbido chignon basso, acconciatura che la rese ancor più elegante e bella che mai.

"Miss Anya..." bussò. La ragazza si volse in direzione della voce e sorrise quando lo vide.
"Sebastian, stai benissimo!"
"Mai quanto lei my Lady. Questo vestito le sta d'incanto, ma le manca qualcosa..."
"...Cosa?" domandò con un filo d'agitazione.
"So che non dovrei essere io a dare ordini, ma potrebbe girarsi e chiudere gli occhi per un'istante?" chiese gentilmente avvicinandosi a lei, la quale annuì e fece come le era stato richiesto.

Sebastian prese la scatolina dalla tasca, l'aprì e dal suo interno sfilò una sottilissima catenina d'argento con un rubino incastonato nel pendente d'oro bianco; lo mise al collo della ragazza che, al freddo contatto col metallo, sussultò e spalancò gli occhi.

Ella rimase a bocca aperta quando vide la maestosità del gioiello riflesso nello specchio. Si girò di scatto e non poté fare a meno di abbracciarlo e ringraziarlo.
"Sono lieto che le sia piaciuto" si inchinò leggermente.

Mancavano pochi minuti, decisero di scendere al piano inferiore. Pochi attimi dopo sentirono la carrozza arrivare e il maggiordomo aiutò la ragazza ad infilare il suo lungo cappotto e fece altrettanto col suo, per poi uscire.

Durante il tragitto Sebastian non fece altro che guardare la sua padrona, che non faceva altro che ridere e parlare. Era il volto della felicità.

La carrozza si fermò e il cocchiere annunciò l'arrivo alla magione del conte Tepes.
Un grande palazzo era al centro del vastissimo giardino, circondato da fontane e gazebi.

Entrarono nella residenza ed Anya non poté far altro che stupirsi davanti a tutta quella meraviglia: il luminoso salone, pieno di persone di ogni età, presentava ai lati delle scalinate che portavano al piano superiore.
Fu un elemento in particolare ad incuriosirla, ovvero un piccolo quadro appeso in prossimità della grande porta che collegava al giardino.

"Chissà che tipo è il conte.." si voltò verso il suo maggiordomo, il quale rispose con un sorriso ironico.
"Non sarai mica geloso!" rise.
"Si sbaglia signorina..." cercò di giustificarsi.

Diamine se era geloso, ma non voleva assolutamente rovinarle la serata mettendole strane idee in testa. Inoltre, da quando erano entrati, iniziò a parcepire un'aura insolita, come se avesse già avuto l'occasione di incontrarla.

Anya non fece in tempo a ribattere, che il discorso venne interrotto dall'annuncio dell'arrivo del conte in sala. Un uomo molto giovane scese dal piano superiore: indossava una camicia bianca e pantaloni neri. Le signore presenti in sala iniziarono subito a bisbigliare tra loro, facendo commenti su quanto fosse bello.

"Benvenuti" disse "Grazie per essere qui stasera, spero vi divertiate...".

'...Oh, merda' pensò il demone dopo aver visto il conte.

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Salve gente!
Mi dispiace non aver aggiornato prima, ma ultimamente ho avuto dei problemi e non ho potuto... perdonatemi e.e

So che non dice molto questo terzo capitolo, ma spero comunque che vi piaccia!

Grazie ❤

Bacioni

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 06, 2015 ⏰

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