Keep calm, Barbie.

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《 Audrey 》
Appoggiata al cancello della scuola, con tanto di cuffiette nelle orecchie e di un libro di Nicholas Sparks tra le mani, aspettavo l'arrivo della mia migliore amica: Lydia Morgan, una rossa tanto famosa e fortunata in fatto di ragazze.
Non che io non lo fossi, ma non mi ero mai cimentata in una relazione nei miei 17 anni di vita, se non fosse per qualche pominciata e toccatina alle feste a cui partecipavo spesso.

Cercai di far rimanere i miei occhi incollati alle parole del libro, mentre qualcuno - poco distante da me - continuava a fissarmi insistentemente, facendomi rizzare tutti i capelli.

Odiavo essere fissata a lungo.

Così non persi tempo a cambiare posizione innumerevoli volte, finendo col chiudere il libro con una mossa stizzita, come poche volte mi era solito fare.

Spostai una ciocca dei miei lunghi e mossi capelli dietro l'orecchio e, in quella frazione di secondo, riuscii a scorgere la persona che non smetteva di fissarmi.

Era un bellisssimo ragazzo.
Sfilai, altrettanto scocciata, le cuffie con una mossa fulminea, e le incatastai - senza cura - nella borsa bianca di cui mi ero munita quella mattina, poichè avevo poche materie, per poi portare gli occhiali da sole ai miei occhi, mentre picchiettavo la borsa con le mie unghie leccate di pesca.

Lui non la smetteva di fissarmi e questa cosa mi metteva - non poco - in imbarazzo, così pregai mentalmente Lydia di arrivare al più presto.

Proprio come se Dio avesse ascoltato le mie - stupide - suppliche, la chioma rossiccia della Morgan entrò nel mio campo visivo e, in meno di un secondo, mi ritrovai coinvolta in un abbraccio spacca ossa, che ricambiai volentieri.

Nonostante la presenza della mia amica, avvertivo ancora gli occhi castani del ragazzo oltrepassarmi la nuca, così - parlando del più e del meno - trascinai Lydia sulla strada verso casa, sollevata dal non essere più osservata come se provenissi da un altro pianeta.

"Così, ieri alla festa hai baciato Lexi Reed? Oh, ragazza, tu sì che punti in alto" mi stuzzicò Lydia, dandomi una lieve gomitata, mentre io mi limitai ad alzare gli occhi al cielo.

Lexi Reed, o meglio, Alexandra Reed, era la ragazza più famosa della scuola, se solo avesse avuto più cervello sarebbe stata la ragazza perfetta per tutti, ma Dio questo miracolo non lo fece, purtroppo.

"Come biasimarla. Se non fossi la mia migliore amica, ci avrei già provato con una bambolina come te" continuò con tono divertito, beccandosi una brutta parola da parte mia.
Stupida rossa.

Detestavo essere soprannominata bambolina o principessa, ma i miei occhi azzurri come il cielo e i capelli lunghi e biondi non aiutavano affatto, e quello era il mio soprannome da anni ormai.

Lydia sapeva benissimo quanto mi desse fastidio e, quindi, non perdeva tempo a prendermi in giro, facendomi pentire di non essermi mai tinta i capelli di nero.
Quell'idea mi vagò ulteriormente per la testa, ma la accantonai presto, prestando tutta la mia attenzione al nuovo scoop che la mia amica mi stava raccontando.

A quanto pare, la nostra più acerrima rivale - Dea -, era da poco stata mollata dalla sua ragazza, nonchè figlia della preside della scuola. Bene, era quello che quell'oca giuliva si meritava.
Una volta tanto.

Non mi resi conto di ritrovarmi dinnanzi casa mia, fin quando Lydia non lasciò un bacio sulla mia guancia destra, ricordandomi dell'appuntamento che ci eravamo date con le altre da "Coffee and coo" quel pomeriggio.

Ricambiai il saluto, sistemando la borsetta sulla mia spalla, e non persi tempo a percorrere il vialetto di casa mia, arrivando così alla porta d'ingresso, alla quale bussai dopo una frazione di secondo.

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