Innamorarsi di un'attrice

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Eccomi qui, davanti al mio enorme specchio contornato di luci, seduta sulla mia poltrona di velluto rosso, a spazzolarmi i miei lunghi e setosi capelli rosa.
Mi chiamo Whitney Cavendish, anzi il mio nome completo é Whitney Izabel Liliana Cavendish. Il perché di cosi tanti nomi? Mia madre ha voluto battezzarmi con i nomi di sua madre e sua nonna, al tempo anche loro grandi attrici.
Ebbene si, discendo da una famiglia di attori. Mio padre era un semplice aiutante per le riprese al tempo ma poi conoscendo mia madre imparò a recitare e diventò anche lui un famoso attore di film polizieschi e di azione. Mia madre é più portata per i film romantici o drammatici.
Vabbé non mi piace parlare della mia famiglia, li detesto.
Odio la mia vita, odio essere servita 24 ore su 24, camerieri che mi fanno tutto e questo mi fa arrabbiare e peggio ancora quello che fanno in miei: decidono come devo vestirmi e cosa devo fare nella vita, vogliono farmi diventare un attrice come loro.
Purtroppo ho la sfortuna di fare bene la mia parte anche se cerco di renderla orribile. Dannazione alle doti di famiglia!
L'unica cosa che mi hanno concesso é stato scegliere la scuola, non avevo alcuna intenzione di rimanere chiusa nelle 4 mura della mia villa extra lusso con un insegnante privato per ragazzini ricchi e viziati.
Alla fine mi hanno lasciato iscrivere alla Raimon Junior High.
Perché quella scuola? Mi affascina la squadra di calcio! Li ho visti giocare e ... In poche parole adoro il loro gioco.
Quanto avrei voluto entrare nella squadra ma i miei erano categoricamente contrari.
Però non potevo permettere di rovinarmi anche quella gioia, cosi cambiai identitá: quando uscivo di casa per andare al "corso di lingue" a scuola ( che era solo una scusa per i miei ) andavo alla Raimon per giocare e per impedire che i miei mi scoprissero o che qualcuno mi avrebbe riconosciuto mi mettevo una parrucca di capelli biondi e delle lenti che cambiavano il colore dei miei occhi da blu zaffiro a verde smeraldo. Mi feci chiamare Hikari Mori. Mori é il cognome di mia zia, sorella adottiva di mio padre, una delle poche sane di mente nella mia famiglia.
La squadra sapeva della mia vera identità ma, comprendendo la mia situazione, mantennero il segreto con il resto della scuola e del paese.
Che ottimi amici che mi ero fatta!
Soprattutto lui, l'ottimo amico per eccellenza era Axel Blaze: sin dalla prima volta che l ho visto che mi sono innamorata, cosi bello e cosi riservato, un suo alto molto affascinante dal mio punto di vista.
Beh vi ho raccontato tutto di me, adesso passiamo alla mia storia.

Indosso il mio solito vestitino celeste con i bordi in pizzo nero, calze bianche e ballerine nere. Quanto odio vestirmi cosi, mi sa tanto di "bambina viziata".
Metto la mia segreta divisa nella borsa.
Ma come può essere segreta? La cameriera incaricata a fare il bucato mi asseconda nelle mie scelte e nasconde la divisa agli occhi dei miei genitori. Meno male!
Mi metto la borsa sulla spalla ed esco dalla camera.
Mi faccio tutta la grande rampa di scala a chiocciola in marmo bianco e vado verso la porta principale.
Dal salotto mio padre, che leggeva un libro seduto sulla poltrona, mi ferma chiamandomi.
-Dove vai cara?-
-Al corso di lingue!-
-Si tiene anche di mattina presto?-
-Si, padre! -
-Armando!- lui chiama un servitore -Accompagna mia figlia a scuola!-
-Oh no no padre, non ce n é bisogno!-
-Ma cara...- interviene mia madre entrando dalla stanza accanto -se ti vedranno camminare ti scambieranno per una ... Normale ragazza!-
Mia madre ormai si é montata la testa e disprezza la vita normale, quella che io ammiro.
-Non mi importa madre!-
-I giovano d'oggi, cosi ribelli!- esclama mio padre riposando gli occhi sul libro.
Io subito mi fiondo sulla porta ed esco.

Mi faccio una bella corsetta fino alla Raimon ed entro subito nello spogliatoio.
-Buongiorno Whitney!- mi salutano le manager.
-Ragazze, chiamatemi Hikari!-
-Oh giusto, scusaci!- si scusa Silvia.
Io mi cambio velocemente e mi metto la parrucca e le lenti.
-Devo per forza fare questo cambio ogni volta?- domanda Nelly.
-Si, se i miei mi vedono é la fine!-
-Ma se ti venissero a prendere dal corso di lingue?- quando Celia pronuncia "corso di lingue" fa il segno con le mani delle travvirgolette.
-Un mio amico, che é nella mia stessa situazione, dirà loro che sono in bagno mentre mi manda un messaggio e mi avverte della loro presenza, cosi mi cambierò e li raggiungerò!
-Tutto organizzato insomma!-
-Si!-
Esco e vado ad allenarmi.
Sono sempre cosi piena di vita quando gioco. Quasi tutti dicono di invidiare la mia bravura ma ciò mi imbarazza.
Sto per fare un goal quando sento un urlo conosciuto, un urlo di sorpresa, un urlo famoso in tanti film: quello di mia madre.
Mi giro e la vedo: al bordo del campo con accanto mio padre e il loro autista Fredward.
-Oh no!- capisco dai loro sguardi che sanno che sono io.

Inazuma Eleven: innamorarsi di un attriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora