10 settembre, 2015.Era arrivato il mese di settembre da pochi giorni e per Noël le vacanze estive erano finite da un bel pezzo.
Lui non andava a scuola, visto che con i pochi soldi che guadagnava riusciva a pagare solamente l'affitto del piccolo appartamento; situato nel centro di Londra.
Sono le 11:45 e il ragazzo sta ancora dormendo avvolto dalle coperte che emanavano calore.
Dopo pochi minuti lentamente apre quegli occhi color blu e li richiude subito per il fastidio della luce che filtrava tra le piccole fessure della persiana. Sbuffa appena riaprendoli e notare l'orario che segnava la sveglia. Si alza dal letto con uno scatto veloce imprecandosi mentalmente per poi prendere il telefono e vedere le dieci chiamate da un certo numero sconosciuto.
Pensava che era uno dei suoi clienti e all'idea del suo rossore in viso, per la rabbia, sente dei brividi per tutta la schiena. Sospira pesantemente, mentre si stiracchia, e si dirige verso il bagno per farsi una doccia alla svelta e lavarsi i denti. Mentre fa tutto questo davanti allo specchio nota il proprio viso pallido e con delle occhiaie enormi sotto gli occhi. Ovviamente anche il colore di quest'ultimi non era uno dei migliori. Erano spenti, senza alcuna emozione.. Ormai da troppo tempo.
Dopo questa lunga riflessione ritorna in camera prendendo una delle sue felpe preferiti, più grande della sua stessa taglia, che copriva il proprio corpo esile. Dopo averla indossata si abbassa sotto il letto per prendere il suo amato dildo, con la coda di gatto, e una volta preso se lo mise lentamente mugolando di tanto in tanto per il lieve fastidio.
Indossa l'ultimo capo: le Vans nere.
Lavato e vestito si dirige verso la porta di casa e uscendo da quest'ultima si dirige verso la dimora del ragazzo.
Pochi minuti, abbondanti, arrivato davanti alla porta di casa del ragazzo bussa al campanello.POV. ANDREW
Mi ero svegliato questa mattina più presto del solito.. Forse perché non vedevo l'ora di scopare quel ragazzo tanto dolce, che oramai stalkeravo da un paio di settimane. Ma ero anche molto arrabbiato poiché non rispondeva alla mie chiamate.
Stavo facendo le mie solite cose: giocare alla play. Quando dopo poche ore che si erano fatte le 12:00 in punto bussarono alla porta.
Con uno sbuffo mi alzai dal comodo divano sul quale ero seduto e mi avviai alla porta. Aprendola del tutto feci subito un sorriso malizioso alla vista del ragazzo di fronte a lui, per poi farsi di lato per farlo entrare in casa e mormorare con voce rauca un "Ciao."POV. NOËL
Mentre aspettavo che il ragazzo aprisse la porta mi strinsi la felpa a me, sentendo il lieve venticello freddo attraversare da sotto la felpa.
Da quanto ero nervoso e in ansia mi presi tra i denti il labbro inferiore e cominciare a mordicchiarlo, come mia abitudine.
Passano dei minuti e sento il cigolio della porta aprirsi e mostrare un ragazzo più alto di lui, un po' meno muscoloso di quanto si aspettava, degli occhi color ghiaccio e un piercing che si trovava al labbro inferiore, di lato. Vedo il ragazzo farsi da parte ed entro in casa sua con timore, ricambiando il suo saluto.«Comunque.. Lieto di conoscerti, io sono Andrew!» disse, sferrando uno di quei sorrisi magnifici. Mostrando la dentatura perfetta e bianca.
«Piacere mio, sono Noël.» sussurro lievemente per la troppa tensione nella stanza. «Pensavo di trovarti arrabbiato per le chiamate al quale non ho risposto» dissi, riprendendo a parlare.
«Uhm, infatti hai ragione. Sono arrabbiato e ora ti darò una bella lezione e lo sai anche come, dolcezza!» mormora con voce rauca al suo orecchio, una volta avvicinato al ragazzo.
«Si, meow!» mugolo stando al gioco, ovviamente, del ragazzo.
POV. ANDREW
Sento il miagolio del ragazzo e i miei ormoni scoppiare in mille pezzi.
Poggio le mani sui fianchi del castano, cominciando ad accarezzarli, alzandogli di poco la felpa mentre poggio le labbra sul collo del ragazzo, cominciando a lasciargli dei piccoli baci umidi.
Continuando ad accarezzargli i fianchi mi sposto dal suo collo e vedo la sua coda da gatto che tanto amava. Sento la propria durezza pulsare contro i propri boxer, che ormai li sentivo troppo stretti, e ansima lievemente.
Mi stacco da lui per togliermi i pantaloni e i boxer, lasciando libera la mia erezione, e mi avvicino al ragazzo togliendogli la felpa.
Prendo il ragazzo in braccio, a mo' di sposa, e mi dirigo verso il divano dove mi siedo e metto il ragazzo a stendersi sulle mie gambe a pancia in giù. Comincio a massaggiargli le sue natiche belle sode e cominciò a schiaffeggiargli fortemente una natica mentre con la mano libera prendo a giocare con la coda, attorcigliandola attorno al dito medio.POV. NOËL
Sento il mio cuore battere all'impazzata ed è sempre stato così quando mi faccio fottere da uno sconosciuto. Mi ritrovo in braccio al ragazzo per poi subito sentirmi sdraiato sulle gambe di lui, a pancia in giù, e le sue mani grandi toccare il mio sedere.
All'improvviso sussulto mugolando lievemente per il dolore per lo schiaffo su una natica appena ricevuto dal ragazzo.«Non farmi del male.» dico a bassa voce con debolezza.
«Non ti farò del male, ma voglio divertirmi un po'. Troietta.»
Sentendo quelle parole annuisco e alzo appena lo sguardo quando sente dei passi sconosciuti e vedere un uomo sulle trentina d'anni avvicinarsi. Sbarro gli occhi, anche per la sua grande erezione, e cerco di dimenarmi ma vengo fermato dal ragazzo moro e vedere ad un certo punto tutto buio.
STAI LEGGENDO
Quel giorno di settembre.
Fanfiction[ se siete deboli di stomaco non leggete. Contenuti forti. Scene di violenza.] Larry.