Capitolo 3

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Dopo essere andata via la sera,mi sono buttata sul letto e non ho nemmeno salutato mia madre.
Lei è salita e mi ha iniziato a fare domande,che stress!

"Che succede,tesoro?"
Mi ha chiesto sedendosi sul letto.

"Qui sono gentili tutti,ma le ragazze stanno in gruppo e si vestono sempre uguali"
Le ho spiegato mettendo la faccia nel mio cuscino.

"Ti ambienterai,ricorda solo di non dimenticare chi sei"
Mi ha ricordato la poetessa.

"Certo"
Le ho risposto.

"Bene"Ha detto alzandosi"ora vieni a mangiare"
Mi ha detto uscendo dalla stanza.

Dopo poco sono scesa anche io e mi sono diretta dove avevo la cucina prima,nella vecchia casa,solo che dopo mi sono ricordata che questa è Manhatthan e non la California.

"Sei riuscita a trovare la cucina,allora?"
Mi ha preso in giro mio padre mentre mangia.

"Che simpatico"
Ho detto con tono sarcastico.

Abbiamo mangiato la pasta,ma io ne ho mangiata solo mezza porzione.
Quando poi sono andata sul divano,mi sono messa a guardare la tv e mi sono ricordata dell'appuntamento con le ragazze.
Cazzo!

"Mamma,esco con Lara e le sue amiche!"
Ho detto correndo in camera.

Ho messo la maglietta che abbiamo comprato  insieme e poi una gonna nera.
Quando ho guardato l'ora,ho letto 11pm e io mi sarei vista con le ragazze alle 21:20,così mi sono data una sistemata e sono uscita.
Mi vogliono portare ad una festa per farmi conoscere qualcuno.

Meno male,almeno ci sono loro che mi aiutano,però di sicuro non riusciranno a farmi diventare l'amica di tutti,io già quelli che ho visto oggi al centro commerciale mi sembravano tutti figli di papà.

"Pronto?"
Ho risposto al telefono.

"Ciao vita,sono Lara,guarda che sono qua fuori,eh"
Mi ha detto suonando il clacson.

"Ah,scendo subito"
Le ho risposto.

Sono uscita di casa e sono andata subito alla festa con loro.
Purtroppo sono potuta rimanere poco per via della scuola,inizio domani...

-

Il suo pino della sveglia fa davvero schifo!
Perché deve esistere?
Quando ho messo i piedi per terra ho subito pensato che mi sarei dovuta vestire e andare a scuola,così,la felicità si è fatta sentitre.

"Buongiorno"
Mi ha urlato mamma.

"Odio tutti"
Ho risposto a bassa voce.

Mi sono messa i miei amati vestiti neri.
Jeans strappato,windsore,canottiera ricamata dietro e del trucco.

Dopo circa venti minuti sono scesa in salone e ho bevuto un cappuccino.
Poi,verso le 8 sono uscita,ho preso il pullman e ho occupato un posto dietro.
Mi sono appiccicata al finestrino e mi sono fatta gli affari miei,finché dei ragazzi sono saliti e hanno iniziato a fare casino.
Uno mi si è seduto vicino,oddio che brutta cosa,la gente di prima mattina,per di più rumorosa.
Ora sarei potuta stare con i miei amici,non con questi.

"Ciao"
Mi ha detto questo ragazzo.

"Ehm,ciao"
Ho risposto io.

"Come ti chiami?"
Mi ha chiesto.

"È che ti frega?"
Ho risposto scendendo dal pullman e entrando in classe,solo che lui mi sta seguendo.

"Ah,sei quella nuova"
Ha detto il ragazzo strano.

"Si"
Ho risposto seccata.

Mi sono seduta all'ultimo banco e ho visto che anche questo ragazzo si è seduto vicino a me.
Ma che vuole?

"Sono Josh"
Si è presentato questo ragazzo.

"Jaimie"
Ho risposto dopo aver sbuffato.

"Che bel nome"
Mi ha detto mentre la prof entrava.

"Grazie"
Ho risposto.

Ma qui non si fa nessuno gli affari suoi?

La ragazza dagli occhi color ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora