<<Anche tu sei su questo piano?>>, azzardai.
<<Sono in prima D, con mia sorella gemella >>, rispose controvoglia.
Una gemella...una ragazza con un accento marcato ed una gemella...perché mi ricordava tanto qualcuno?
<<oh...quindi anche tu fai tedesco, inglese e francese come lingue? >>.
<<Sì...anche se l'inglese non è una lingua nuovissima per me, sono...australiana >>, accennò un sorriso.
<<Woah! E non fai confusione tra le due lingue? >>, dissi ridendo.
<<Non parliamone, va'>>, rise in modo abbastanza sguaiato.
Quella risata. L'avevo già sentita.
Cosa stava succedendo esattamente? Stavo diventando pazza? Dove l'avevo vista prima? In un sogno?
Vuoto. Vuoto totale.
<<Beh, io vado o mi prendo un' altra strigliata da quella di tedesco. Cavoli, sembra la figlia di Hitler, pure per l'età..ci si vede >>, disse ridacchiando e cercando di assumere un'aria convincente.
<<A-aspetta!! Perché stavi piang- ...?>>.
Sentii la porta chiudersi dietro quella figura.
Restai per un po' a fissare quella porta rossa, quel bagno improvvisamente vuoto, ombroso.
Perché senza lei, ora come ora, tutto sembrava peggiore?
Il suono della campanella mi riportò sulla Terra.
Quanto tempo ero stata lì dentro?
Tornai in classe, quasi correndo.
Ero impaurita, terrorizzata dalle conseguenze del mio ritardo.
Chissà come sarebbe stato essere sgridati alle medie, il primo giorno di scuola, per giunta.
Bussai timidamente alla porta, nessuno mi rispose.
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We'll be friends, I promise
Ficção Geralsto scrivendo questa storia perché è dedicata ad una persona speciale, una persona che è davvero un tassello fondamentale nel puzzle della mia vita, la mia ancora. Volevo raccontarvi di come l'ho conosciuta e di come il nostro rapporto è maturato e...