Capitolo 2.

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Odino possedeva una potente arma che consegnò a Thor all'inizio della cerimonia.

Si trattava di un pesantissimo martello, che avrebbe schiacciato anche la più rigida delle minacce.

Ma prima che il re potesse prendere la corona,si udirono dei rumori in una delle stanze più importanti della città: quella in cui Odino teneva lo Scrigno degli Antichi Inverni.

-I giganti di ghiaccio.- dedusse, non appena seppe che delle forme sconosciute erano entrate nel proprio castello.

Guidò dei soldati fino allo Scrigno ed impedirono a quattro giganti di riprendersi lo Scrigno,grazie all'aiuto del Distruttore,ossia un potente robot di metallo che faceva la guardia alla stanza.

Fu soltanto un leggero attacco,ma Odino sapeva che Laufey aveva qualcosa in mente e non si sarebbe più fermato fin che non si sarebbe ripreso lo Scrigno.

Thor,invece,che non aveva sopportato la morte di alcuni soldati,ne fu subito furioso ed insieme ai suoi amici, e i , Volstagg, Fandral e Hogun, organizzò un attacco a Jotunheimr.

Loki era abbastanza contrario,poiché sapeva che Odino non avrebbe approvato.

Mia non aveva nulla da ridire,anzi, era divertita dal fatto che Thor era un uomo senza regole e si limitò a cambiarsi d'abito.

La donna non voleva affatto regnare al fianco di Thor,visto che era innamorata di Loki dalla più tenera età.

-E' una pazzia.- commentò Loki,guardando il bel panorama di Asgard dal balcone della stanza.

-Sai com'è fatto tuo fratello, quando dice di voler fare una cosa, la fa.- commentò Mia,abbottonandosi la tuta in pelle.

La metteva sempre quando doveva fare qualcosa di difficile: era una tuta unica fatta in pelle,che si chiudeva con una cerniera e le copriva appena il seno.

Loki le afferrò la mano prima che potesse uscire dalla stanza. – Tu sei contenta che diventi re?- le chiese,guardandola bene negli occhi.

Mia sospirò e cercò una stretta maggiore nella mano di Loki. – No e lo sai. Lui non è te. E' Odino che mi ha costretto.- rispose poi.

L'uomo fece uno dei suoi soliti sorrisini compiaciuti,ma anche felici,a volte.- E' perche sei bellissima.- continuò guardandola ancora negli occhi.

Mia sorrise di rimando e ricevette un bacio sulla mano,prima che Thor,con il suo vocione, richiamasse a se tutti i suoi amici.

Il re non era ovviamente a conoscenza del loro piano e i sette amici si avviavano al groppo di sette cavalli attraverso il ponte arcobaleno della città.

Quest'ultimo conduceva ad Heimdall,ossia, al Bifrost.

Se gli Asgardiani preferivano muoversi da un mondo all'altro,potevano aiutarsi con il Bifrost: si trattava di un teletrasporto che collegava i nove mondi a comandarlo,era Heimdall.

Un uomo di pelle scura che con la sua armatura e il suo scettro,controllava la città come se fosse il suo scudo e i suoi occhi.

Grazie al teletrasporto, i sette arrivano finalmente alla città: un posto gelido dove cadeva la neve 24 ore su 24,ma per gli Dei,cos'è il tempo?

I mantelli volano e i capelli lunghi si scostavano facilmente dal viso,non c'era anima viva inizialmente, se non quella di Laufey: un alto uomo di pelle blu scura,caratterizzato dagli occhi rossi come il fuoco e la voce roca.

-Che sei venuto a fare qui,figlio di Odino?- chiese Laufey, guardandolo dall'alta torre del proprio castello.

-Sono venuto qui per chiedere pace Laufey. Niente più miseri attacchi da parte di Jotunheimr o Asgard.- rispose Thor,che comunque stringeva il suo possente martello in mano.

-Hai sprecato il tuo viaggio futuro re,ora, ti consiglio di tornare a casa.- disse il re,con voce profonda e divertita dal fatto che chiedesse una tregua,perché tregua, non ci sarebbe mai stata.

Thor era contrariato e il suo sguardo si fece rabbioso.

Loki,notando il comportamento del fratellastro,si avvicinò a lui e tentò di fermare la mano posta sull'arma pesante.-Fratello,ascoltiamolo e torniamo ad Asgard.- gli sussurrò. – Accettiamo la tua gentile offerta.- disse poi ad alta voce.

Il Dio cercò di mantenere la calma ed una volta per tutte,voltò le spalle a Laufey,deciso ad andarsene.

-Torna a casa piccola principessa.- mormorò l'altro poi,per prenderlo in giro.

Allora Thor fermò il proprio passo,era troppo orgoglioso per dargliela vinta.

Loki strinse gli occhi e fece una smorfia buffa,sapendo che a momenti,ci sarebbe stata una battaglia tra Asgardiani e Giganti di Ghiaccio. –Dannazione. - esclamò mettendo poi le mani sulla propria arma.

Velocemente intorno agli amici di Thor,spuntarono decine di Giganti che iniziarono ad attaccare i cinque guarrieri.

Mia se la cavava per i pugnali che aveva nascosti nella tuta e Loki perché aveva ereditato dalla matrigna,il potere di creare ologrammi per confondere il nemico.

Mia controllava Loki e Loki controllava Mia, come se si proteggessero a vicenda,mentre Thor combatteva inutilmente contro Laufey,che era troppo forte.

Più ne uccidevano e più ne spuntavano dal nulla: erano in troppi.

Ma prima che venissero sterminati del tutto, dal cielo apparve una luce accecante. Qualcuno aveva attraversato il Bifrost fino a Jotunheimr.

Era Odino,che era giunto con il suo cavallo e alcuni uomini,per impedire che i propri figli venissero uccisi.

-Laufey,smettiamola con questa pazzia!- esclamò il re.

-Tuo figlio è venuto qui a chiedere pace, Re degli Dei,ma pace non ci sarà mai.- disse a denti stretti Laufey.

-E allora..- gridò Odino.- Guerra sia.-

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The Ice Woman. (Rivisitata Thor.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora