Capitolo 1

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Ero stanca, assonnata e pure infastidita dalla pioggia che continuava incostantemente a scendere producendo un fastidioso rumore. Era da quasi un mese che giravo per le cittá senza sosta, da quando me ne ero andata di casa. Seduta in un piccolo bar aspettavo che la pioggia si fermasse. Presi una ciocca dei miei capelli ancora gocciolanti per colpa del lungo tragitto che avevo dovuto fare per trovare un bar aperto, questa cittá non aveva niente di rassicurate ma in fondo ero solo di passaggio. Dopo una mezzoretta a restare a osservare il banco delle paste decisi di ordinarne una dato che era da ieri mattina che non mangiavo.Mi misi a mangiare con gusto la mia semplice pasta al pomodoro. Sentii la porta aprirsi di colpo.
"Sta cazzo di pioggia" Imprecò un ragazzo stroppicciando i suoi ricci bagnati cercando di asciugarli un po dalla pioggia ma rendendoli solo un ammaso non bene definito. Lo vidi avvicinarsi al mio tavolo, l'unico posto libero era quello davanti a me.
"Posso sedermi?" Chiese ancora preso a sistemare i suoi capelli.
Era un ragazzo davvero alto, muscoloso e aveva alcuni tatuaggi che si intravedevano dalla maglietta bianca che , essendo tutta bagnata, gli aderiva perfettamente al petto.
"Allora?" Chise un po infastidito.
"Em.. certo certo " Dissi in imbarazzo diventando sempre più rossa. Impacciata levai le mie cose dalla sedia dove avrebbe dovuto sedersi. Si accomodò sulla sedia e chiamando con un gesto della mano il cameriere che arrivò a prendere il suo ordine. Appena il cameriere se ne andò si avvicinò un pò a me appoggiando le braccia sul tavolo.
"Ho qualche cosa nella faccia per caso?" Chiese con un cippiglio in fronte.
"N-no perchè?"
"Bho continui a fissarmi" Rispose scossando le spalle.
"Non ti sto fissando" Incrociai le braccia.
"Si come vuoi tu" Rispose alzando le spalle. E poi vidi i suoi occhi...i suoi occhi erano qualcosa di soprannaturale. Verdi come mai ne avevo visti. Scossai la testa cercando di non fissarli o mi avrebbe di sicuro ripreso come prima.
"Comunque mi chiamo Trisha" Dissi allungando la mano. Aspettando che la stringesse cosa che non fece.
"Bene " Disse solo.
"Potresti anche dirmi il tuo" Dissi sbuffando e girando la testa guardando altrove.
"Ma non voglio." Bene molto simpatico il ragazzo.
Non dandogli troppo peso presi dallo zaino ancora un po bagnato la cartina della zona che mi ero procurata prima di partire. Guardai tutti i punti che avevo giá segnato in passato. Ero stata fin ora in solo quattro cittá, la prissima sarebbe stata Manhattan. Ero ancora abbastanza lontana dal di li. Segnai la mia destinazione.
"Vai a Manhattan?" Chise curioso. Ah bene ora parlava.
"Si"
"Anche io" Rispose guardandomi.
"E quindi?" Chiesi confusa.
"Niente." Girò la testa non volendo incontrare il mio sguardo. Mi alzai dalla sedia e raccolsi le mie cose.
"È stato un piacere conoscerti" Lo guardai sorridendo.
"No aspetta" Mi richiamò.
"Io non so come ci si arriva, avrei bisogno di indicazioni...posso venire con te? Solo fino a Manhattan poi ognuno per la propia strada." Mi sorpresi alla sua richiesta. Non avrei mai pensato di affrontare questo viaggio con qualcun altro, non mi dispiaceva l'idea. Ma forse no era la decisione migliore...se fosse stato un maniaco?
"Mm...okay" Risposi non pensandoci troppo. Me ne sarei pentita sicuramente.
Mi fece un soriso di apprezzamento e ricambiai. Speravo solo che magari si sarebbe comportato diversamente lungo il tragitto.
"Andiamo?" Chiesi.
"Ameno che non mangio con il piatto per strada preferirei finire" Rispose ovvio. Sbuffai ,mi stavo gia iniziando a pentire della scelta e non eravamo ancora usciti dal bar.
Finito di mangiare pagammo e ci dirigemmo all'esterno. Controllai ancora una volta la cartina per poi scegliere una strada a destra che indicava una fermata dell'autobus. Avevo ancora cinquecento euro a disposizione. Spevo che non erano tanti ma sarei comunque potuta andare a fare bancomat se fosse stato necessario. Quel ragazzo non mi aveva ancora detto il suo nome, dato che sarebbe stato un viaggio abbastanza lungo mi ritenevo in dovere di sapere almeno quello.
"Non me lo hai ancora detto" Dissi fermandomi.
"Cosa?"
"Il tuo nome"
"Harry . Mi chiamo Harry Styles. Sarei felice di darti anche il codice fiscale ma al momento non lo ricordo" Lo odiavo sempre di più. Perchè avevo accettato? Cosa mi era passato per la testa.
"Quanti anni hai?" Avremmo dovuto fare un po di conversazione , era quello che facevano due persone normali.
"21"
"Quando compi gli anni?" Ero curiosa. Tutto qui.
"1 febbraio. La potresti smettere?"
"Di fare cosa?" Non capivo, cercavo solo di conoscerlo meglio.
"Di tempestarmi la testa di domande" Disse facendo un sonoro sbuffo. Fastidioso, semplicemente fatidioso.
"No. Perchè vai a Manhattan?"

POV.HARRY
Appena conosciuta e giá mi riempiva la testa di domande. Sarebbe stato un lunghissimo viaggio. Ma infondo non potevo lamentarmi le avevo chiesto io di andare con lei, solo perchè non avevo la minima idea di come arrivarci. Non ci sarei mai andato se no, era fastidiosa.
"Hai intenzione di rispondermi?" Metteva a prova la mia pazienza gia poca di suo.
"Ti interessa?" Risposi scocciato.
"A quanto pare..."
"Vado l'ha perchè non ho altro posto dove andare." Era molto più complicata di così ma non avevo intenzione di dirle altro.
"E tu?" Vidi i suoi occhi spalancarsi, forse per il fatto che gli avessi fatto una domanda dato che fino ad ora era stata solo lei a fare stupide domande. Un sorriso apparí sulle sue labbra prima di prendere il fiato per raccontare quella che appariva come una lunga storia.
"Bhe è partito tutto un mese fa, i miei genitori sono persone dicamo...benestanti ecco. Li ho sempre delusi in tutto, non gli ho mai dato soddisfazioni e trovano sempre un momento per rinfacciarmelo, un mese fa decisi di andarmene stufa di loro e di tutto quello che riguardava il loro mondo. " Si stava aprendo con me, si fidava troppo delle persone, io non ci sarei mai riuscito infondo ci eravamo incontrati solo pochi minuti fa.
"E allora me ne andai di casa e iniziai a girare per le cittá." Disse con una scrollata di spalle.
Vidi arrivare l'autobus . Ci precipitammo tutti dentro cercando riparo dalla pioggia.
Prendemmo posto.
"Dovremmo cercare un posto per la notte." Mi disse.
"Oh certo letto singolo?" Dissi con un ghigno.

POV. TRISHA.
Spalancai gli occhi alla sua risposta e divenni subito rossa. Lo sentii scoppiare a ridere facendo comparire delle fantastiche fossette.
"Cosa ridi?" Chiesi dandogli un colpetto sul braccio.
Si tocco il punto in cui l'avevo colpito in modo teatrale.
"Non verrei mai a letto con te" Aggiunse poi scossando la testa.
"Perchè scusa?"
"Non sei il mio tipo" Disse squadramdomi. Bhe neanche io ci sarei mai andata a letto. Presi un elastico dalla dallo zaino e mi feci una coda alta cercando di ridurre il caldo, avevo dei capelli davvero lunghi, mi arrivavano a più di metá schiena legati. Sarebbe il caso di tagliarli. Spinsi il bottone rosso che fece fermare l'autobus, presi lo zaino che avevo riposto nell'apposita scansia sopra ai sedili. Scesi e vidi un motel a qualche metro di distanza. Glielo indicai e lui anuii. Sulla porta c'era una insegna in legno con sopra una scritta rossa che sebrava fatta a mano. Ci avvicinammo al bancone dove un signore che  puzzava di fumo e alcool ci guardò mentre masticava vigorosamente una gomma.
"Una stanza" Disse Harry. Prese il portafoglio per pagare ma lo fermai.
"Pago io" Dissi .
"Nono pago io, tu mi hai fatta venire con te"
"Grazie" Lo guardai sorridendo. Anche se probabilmente non lo avrebbe mai ammesso aveva appena fatto un gesto gentile. Scrollò le spalle e dopo un occhiata da parte dell'uomo alla cassa mi diressi nella nostra stanza. 201....202...203...204! Eccola. Infilò la chive che ci aveva consegnato l'uomo. I muri erano di uno strano verde, quasi blu, erano presenti anche due letti e un bagno. Mi sistemai in un letto e presi il necessario per la doccia.
"Vado a fare una doccia "Avvisai Harry. Fece un cenno con la testa non staccando lo sguardo dal suo telefonino.
Mi svestii e entrai nella doccia. L'acqua calda mi fece uscire un respiro, era da tanto che non mi facevo una doccia calda. Presi il sapone e me ne misi un bel pò in una mano e iniziando a strofinarmi. Sentii la porta del bagno aprirsi e mi sporsi con la testa per vedere Harry guardarmi.
"Che stai facendo?!" Chiesi quasi urlando.
"Avevi lasciato l'asciugamano di là, ma se vuoi me lo riprendo"
"Nonono grazie" Dissi strappandolo dalle sue mani. Mi sciacquai e me lo avvolsi al corpo. Spinsi lentamente la porta bagno sperando che non facesse commenti sui coniglietti stampati sopra al mio pigiama.

{Salve a tuttiiii che ve ne pare? Ho fatto del mio meglio♡ Fatemi sapere nei commenti.}

Destroyed |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora