Di decisioni sbagliate ed aule claustrofobiche

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La prima volta in cui ci prova –e fallisce, fallisce miseramente- è un martedì, fuori c’è il sole e lui ha macchiato la sua giacca con l’inchiostro della penna ma non importa.

In quella saletta un po’ squallida («È già tanto che Signor D. ci abbia concesso questa…» ripete il professore almeno ogni cinque minuti, sconsolato) fa tanto caldo, la gente continua a muoversi e lui non li segue, proprio non ce la fa.

La prima volta in cui ci prova e fallisce si pente di aver dato ascolto a sua sorella, perché non bisogna mai e poi mai dare ascolto a chi si veste solo di nero e non parla ma urla, a chi si colora i capelli di blu ed ha gli occhi cerchiati di nero per sembrare alternativa ma poi piange se ascolta MIKA cantare Happy Ending ─ma forse quello glielo perdona, dopotutto Luke è stato un po’ un testa di cazzo a partire di punto in bianco lasciandola come una scema e poi quella canzone intristisce un po’ anche lui.

Non cambia comunque il fatto che, probabilmente, la ucciderà appena tornano a casa.

 Non cambia quando lui inciampa per la terza (o quarta? non ricorda) volta nei suoi piedi e finisce (per la terza o quarta volta) a terra. La sua idea di “far colpo”, probabilmente, era stata sbagliata per i primi sedici anni della sua vita e non credeva che tale concetto implicasse ammaccarsi come nemmeno agli allenamenti di football.

Si rialza in piedi con in corpo più stizza che sangue, rifiutando anche la mano che Frank gli ha allungato –lui è Jason Grace, ha portato la squadra di football alla vittoria per tre anni di seguito, come può non riuscire a ballare?! Tutti sanno ballare! Clarisse la Rue sa ballare!- e Piper McLean lo osserva dalla prima fila, senza battere ciglio, stretta nella sua divisa da cheerleader un po’ macchiata d’erba, e chiede una pausa.

Mentre l’osserva allontanarsi –ed è rapito dal suo modo di camminare, quell’ancheggiare leggero e quella grazia non programmata- Jason si chiede se sia stata davvero una buona idea iscriversi a quel Glee Club solo per far colpo su di lei.

The Role You Were Born to PlayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora