L'addio e il duro incontro

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Io sono un gatto.Il mio nome?Non ne ho idea...so solo che ora sono qui,a raccontarvi la mia storia qui in Giappone.
Non so dove sono nato.Ricordo solo che ero al caldo insieme a mia madre e ai miei numerosi fratelli,stavo ciucciando da una delle mammelle di mia madre del caldo latte.Quando al improvviso mi strapparono via dalla mammella e mi misero in una cesta di metallo scomoda e fredda.Così fecero coi miei fratelli.Stavamo gelando dal freddo in quella cesta.
Poi inaspettatamente iniziammo a muoverci velocemente in aria.Non capivo se era la cesta che volava alla velocità della luce o c'era qualcuno a sostenerla tra le mani e a trasportarci.La risposta era la mia seconda ipotesi.Piano piano io e i miei fratelli ci allontanavamo sempre più dalla nostra preziosa madre.
Provavo tristezza ma anche molta rabbia verso il nostro trasportatore.ci aveva tolto dalle zampe di nostra madre per metterci in una cesta al freddo e portarci chissà dove...poi finalmente arrivammo a destinazione.
Eravamo in un bosco,pioveva,faceva freddo,molto freddo,era tutto buio.
Il nostro trasportatore era un ragazzo,il primo umano che io abbia mai visto.
Mise la cesta per terra.Mi prese dalla cesta per sollevarmi.Mi ritrovai sul palmo della sua mano al altezza della faccia.Avevo le vertigini...me ne stavo comodamente seduto quando mi lanciò in aria per poi riprendermi.Fu il più grande spavento della mia vita.Così fece per venti volte e io stavo malissimo.I miei fratelli preoccupatissimi mi guardavano miagolando,ma,non potendo fare nulla.alla ventunesima volta mi rilanciò.Ma non mi riprese.Mi schiantai al suolo.ancora adesso ho la cicatrice sulla pancia.sanguinavo,ma il ragazzo se ne andò non ostante vedesse quanto io stessi soffrendo.ci lasciò li.
I miei fratelli mi corsero incontro e iniziarono a leccare la mia ferita leccando via anche il sangue.Dopo un po' smise di sanguinare.

IO SONO UN GATTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora