Le sere d'estate sono le mie preferite. Sono piacevolmente calde e stranamente serene. Mi fanno stare bene.
Fu in una di quelle prime sere d'estate che incontrai quello strano ragazzo dall'aria persa, con quello strano tatuaggio di un albero che gli percorreva tutto il braccio, partendo dalle dita della mano.
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi. Era come incontrare un tronco d'albero ambulante. Era rigido in tutti i movimenti, e sembrava non sapere da dove veniva, dove si trovava e dove stava andando. Era come guardare un bambino che cercava la mamma.
Ricordo anche che le mie amiche, vedendo che stavo per avvicinarmi a quel personaggio, mi frenarono guardandomi preoccupate e titubanti. Ma io sentivo che non c'era da preoccuparsi; sapevo che quel ragazzo dai capelli bruni scarmigliati come la chioma di una quercia era buono. Forse era ubriaco o distratto da qualcosa.
<<Hey, ti senti bene?>> Mi avvicinai a lui e lo guardai con aria gentile.
<<Sì. Mi sento stranamente bene, grazie.>> Il suo tono di voce era estremamente basso, ma di una tale dolcezza da non sembrare uscire dalla sua bocca. Continuava a guardarsi attorno come stupito, e continuava a guardare se stesso come se per la prima volta avesse visto un essere umano. Iniziai a chiedermi se non si fosse fatto di qualche funghetto allucinogeno.
Poi, improvvisamente, il suo sguardo iniziò a studiare me. <<Noi siamo molto simili.>>
<<A cosa ti riferisci?>> Iniziai davvero a pentirmi di essermi avvicinata a questo squinternato. Per fortuna potevo ancora vedere le mie amiche tenerci d'occhio.
<<Beh, tu hai queste,>>, disse indicando le mie braccia, <<e io ho queste>>, continuò toccandosi le sue. <<Tu hai queste>>, aggiunse indicando sta volta le mie gambe, <<e pensa un po', anche io le ho!>>. Sì, sono decisamente funghetti, pensai nella mia mente.
<<Però tu non hai questo.>>, e con la mano sinistra si toccò il tatuaggio lungo tutto il braccio destro, dalle dita alla spalla. L'albero che aveva sul braccio era davvero imponente; mi ricordava uno di quei tronchi incantati che si trovano nelle foreste stregate delle favole.
I rami dell'albero cadevano verso le punte delle dita, come se esse stesse un tempo fossero state parte di un ramo vero.
<<Forse è meglio se ti stendi un po'.>> Sapevo che non conoscevo assolutamente questo individuo, ma mi sentii in dovere di aiutarlo; tuttavia ciò non significava che io mi fidassi di lui. Tutt'altro. Per questo lo portai alla festa insieme a me, così potevo tenerlo d'occhio senza però restare sola con lui.
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L'ultimo desiderio
RomanceConoscevo le parole che mi avrebbe detto ancor prima di sentirle uscire dalla sua bocca. Era finita. Tutto quello che dovevo fare ora era farmene una ragione e raccogliere i pezzi di me che si erano sparsi per terra mentre pronunciava quelle parole...