öIN VIAGGIO

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Dopo un pó di scatoloni, io e mio padre, siamo finalmente riusciti a partire dal monolocale dove abitavano.

In furgone non avevo molta voglia di parlare e quindi mi sono messa le cuffie e ho impostato la modalità casuale nel mio repertorio.

"Come quando io ti ho visto, per la prima volta, tra milioni di occhi la vita si nascose, come fissare il sole in un notte, ..."

Incanto, di Tiziano Ferro mi esplose nelle orecchie.

Era una canzone dolce e malinconica allo stesso tempo, era bello sentirla mentre il paesaggio cambiava sotto i miei occhi, dagli alberi alti e verde smeraldo cominciava a farsi più presente grigio dell'asfalto.

In poco tempo, e senza neanche accorgermene, mi addormentai accasciata sul sedile.

Mi risvegliai un'ora e mezza dopo. Quando riaprii gli occhi mi stiracchiai e guardai fuori dal finestrino, eravamo ancora in viaggio.

Mi gira i nella direzione di mio padre. Stava guidando sulla strada con la faccia seria.

- ho fame! -

Dissi guardando davanti a me.

Notai che con la coda dell'occhio guardò l'orario.

- al prossimo autogrill ci fermiamo e pranziamo -

Sembrava che gli autogrill fossero arrabbiati con noi perché, da quando avevo detto di aver fame, erano spariti tutti. Passando quindi buona parte dei 20 km a chiacchierare.

Finalmente arrivammo in un autogrill, entrata anni dai l'aria piena di profumi vari, c'era un'enorme quantità di cibo la dentro.

Alla mia sinistra c'era un bancone pieno di tutti i dolci possibili immaginabili: brioche all'uvetta, marmellata, cioccolato e crema; bignè di tutti i colori; crostate, torte e pasticcini.

Questo bancone proseguiva fino alla fine dove c'era una piccola zona per la cassa.

Davanti a me invece si estendevano i panini dalle più svariate forme e colori, ripieni di tutte le cose possibili. Accanto ai panini si trovavano anche le macedonie piu colorate che abbia mai visto.

Un bar e tutta la roba in vendita erano invece spostati alla mia destra.

Entrambi ci guardammo con aria sognante.

Papà si prese una baguette farcita con prosciutto iberico, insalata, sottilette, salame e maionese, una birra e una ciambella alla fragola, andava matto per le ciambelle!

Io preferii un toast con carciofi, formaggio, speck e insalata, una Coca Cola e un muffin alla crema con le scagliette di cioccolato.

Finito di mangiare e dopo aver pagato ci siamo ritirati in macchina. Si era alzato un vento gelido e stava anche cominciando a pioviginare.

Verso le 18:00 ci fermammo in un'hotel su una stradina secondaria. Mio padre aveva deciso di prenotare 2 camere singole.

Cenammo alle 19:30 con una zuppa di pesce da leccarsi i baffi e, dopo essercene gustate tre portate, ci prendemmo la degustazione dei dessert che consisteva in un piatto gigante con sopra tutto il genere di dolci che servivano lì, insomma, ci siamo abbuffati per bene!

Dopo un po di chiacchiere e una lotta di cuscini nella mia camera andammo a dormire.

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