Chapeye 2

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Goniometro e Ortemoinog erano l'uno la metà dell'altro, con disegnate sopra delle creature bianche e nere, originarie dell'Asia, conosciute per la loro bambù-dipendenza.

Un giorno Concetta A. andò a casa della nonna di Arcibalda (in compagnia di Arcibalda) e parlando tra una tazza di thé e l'altra: "Quando ero piccola credevo che il goniometro fosse un righello rotondo".

Nell'oscurità una lacrima amara scese sulla plastica fredda e colpì il fondo legnoso del cassetto.

Mentre gelide lacrime seguivano la prima, Goniometro salutò Ortemoinog e scivolò fuori dal cassetto.

La casa era al terzo piano, sotto di essa le macchine percorrevano veloci l'asfalto.

Goniometro, continuando a piangere, con il cuore in gola, si affacciò alla finestra e guardò giù .

Nel frattempo Arcibalda e Concetta A. guardavano la scena contemporaneamente spaventate, ma incuriosite.

Il goniometro, dopo aver guardato dietro di sé per l'ultima volta, si gettò. La caduta fu lunga, più lunga di quanto pensasse; in quel momento ricordò il figlio della nonna e di tutta la sua vita passata nel cassetto. Poi la plastica incontrò il cemento, un macchina passò e fu la fine.

Based on a true story

Il goniometroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora