Al ristorante...[lo sconosciuto che sembra conoscermi da sempre]

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Mentre  salgo i gradini inizia a girarmi la testa:<< brava, fai una figura di merda..come se non ne avessi già fatte abbastanza per oggi..>> e lui si accorge e mi afferra per il braccio dicendomi:

-eii? Tutto bene?

Ha un espressione preoccupata come se gli importasse davvero di me

-Si, tranquillo..Ci sono abituata, ogni volta che fumo quando sono nervosa mi cedono le gambe e ultimamente è diventato un abitudine. Non ti preoccupare. Appena mi siedo mi passa.

Appena entrammo nel ristorante, una ragazza alta, bionda, con un visino dolcissimo e con gli occhi stanchi ci è venuta incontro:

-Ciao ragazzi, vi posso aiutare? Desiderate un posticino tranquillo giusto per una coppietta o vi va bene un posto vicino al bar?

Noi ci siamo guardati con imbarazzo e le abbiamo risposto contemporaneamente:

-Noi non siamo insieme!

-Cioè si siamo venuti insieme ma non siamo insieme ,aggiungo io

La cameriera ci guarda divertita e scoppia a ridere.

-Va bene ragazzi, ho capito..vi preparo un tavolo per due in quell’angoletto così nessuno vi disturba.

E con un sorriso a quaranta denti gira i tacchi e se ne va. Io lo guardai imbarazzata e gli dissi:

-Sarà anche bella ma certo che non ha capito una mazza!

-Forse lei ha capito più di quando noi due vogliamo capire sai.

-Cosa? Lo guardai stupita, lui fecce il serio per 2 secondi e poi scoppio a ridere.

-Era rincoglionita forte cosa vuoi che ti dica? Ma sinceramente mi va più che bene quel posticino li così nessuno spacca i marroni e possiamo mangiare tranquillamente.

-Si be..hai ragione. Dopo questa bella giornataccia ci vuole un po di calma.

Mentre stavamo aspettando sentì il cellulare che squillava. Guardai il numero e mi accorsi che era Symon. E viddi che avevo altre 8 chiamate perse. Guardai il numero, sempre lui. Gli buttai giù ma viddi che continuava a chiamare. Ricky mi tirò uno sguardo interrogatorio e di punto in bianco mi disse:

-Stai bene? Guarda che sei sbiancata in viso da un momento all’altro e non so se ti sei accorta, anche se risulterebbe un pò difficile non farlo visto che il tuo cellulare sta squillando da dieci minuti, ma c’è qualcuno che ti sta chiamando.

-Scusa, devo andare un attimo in bagno..Ho bisogno di sciacquarmi il viso.

Non ci ho neanche fatto caso se mi aveva risposto perché sentivo che mi mancava l’aria. Iniziai a correre verso il bagno perché sentivo le lacrime che stavano scendendo e quel nodo, quel maledetto nodo in gola che mi faceva mancare l’aria. Dov’è la porta del bagno? Guardai a destra e a sinistra e mi accorsi che in alto a destra c'era un cartellone con scritto bagno. Aprì la porta e iniziai a tremare. Mi sentivo le gambe cedere e mi appoggiai al lavandino guardandomi il riflesso nello specchio<<perché continua a chiamarmi? Perché adesso? Perché non prima?Come hai fatto a ridurti cosi? Ma guardati!Del tuo fiso sono rimasti solo due occhi,due occhi grandi e pieni,colmi di lacrime e vuoti d’anima. Dov’è finita l’Elisa di due anni fa? Che fine ha fatto quella ragazza che sorrideva di gusto per ogni minima cazzata? Che faceva sorridere tutti e che si metteva a ballare come una matta in mezzo alla strada? Lo odio! Lo odio talmente tanto che..ma cosa stò dicendo? Nonostante tutto il male ,tutti i sogni infranti, darei la vita per passare un altro secondo tra le sue braccia..darei tutto per ritrovare quell’Elisa. Quell’Elisa che ormai è rimasta solo un ricordo, come lui, come noi e come quello che eravamo tanto tempo fa >>

Aprendo il rubinetto, iniziai a lavarmi le mani..:<<dai, forza! Ce la puoi fare. Testa alta e vai avanti. Se ci sei riuscita per due anni ce la puoi fare anche sta sera!Stampati quel maledetto sorriso in faccia e torna al tavolo!>>

Mentre stavo per uscire dal bagno viddi che avevo ricevuto un messaggio. Era lui. Era da lui.

-Elisa, scusa se ti ho telefonato insistentemente è solo che..insomma avevo  bisogno di sentirti..sai ho bisogno di te.

Adesso ha bisogno di me..dopo tutto questo tempo di accorge che esisto anche io? Dov’era tutte quelle notti che io ho trascorso da sola? Con lei! Dov’era tutti quei giorni sprecati a letto piangendo per i nostri sogni mandati in frantumi? Con lei! E io? Io devo correre da lui? No. non esiste!. Uscì dal bagno e sbattendomi la porta dietro andai di fretta e furia al tavolo di Ricky.

<<>>Iniziai a mimare quel movimento che avrebbe dovuto essere un sorriso e lo fecci alla perfezione ma lui mi guardo e mi disse:

-  Dai. Smettila! Non serve che ti sforzi per sorridere .Con me non devi farlo. E’ inutile, tanto i tuoi occhi smentiscono tutti i tuoi buoni propositi nel far finta di stare bene. Con me non serve che fingi, lo conosco anche io quel sorriso. Me lo vedo ogni mattina quando mi guardo allo specchio.

Questo ragazzo, ma chi è? Come fa ad essere così simile a me? Come fa ad accorgersi del mio male?

-Vuoi parlarne?Se ti può aiutare io ti ascolto..

-Scusa, ma non mi va di parlarne

Come faccio a parlare con uno sconosciuto del mio malessere. Del male che mi porto dentro da sempre. No. In fin dei conti cosa gliene può fregare a lui di me?

-Lo so che magari pensi che non me ne frega niente di te e che voglio solo far colpo. In fin dei conti non mi conosci e fai bene a diffidare ma guarda,lasciami 2 giorni.2 giorni con me e poi vedrai che non sono come pensi e in due giorni non sarò più uno sconosciuto. Ci stai?

Dio! Come fa a sapere quello che sto pensando? Sembra che mi abbia letto nel pensiero. No..E’ impossibile..

Alzai la testa e notai che la cameriera mi stava guardando un pò infastidita

-Dolcezza, cosa vuoi che ti porto?

Ma sta parlando con me? Dolcezza a me? Mah..

-Un caffè grazie!

-Solo un caffè? Guarda tesoro mio che hai un aspetto orribile. Ti porto anche un panino.

Ma si è guardata? Aspetto orribile io? Si, magari si vede che sono un po’, stanca ma il mio viso è niente in confronto ai suoi occhi da cipolla appassita!

-No grazie. Va bene così. Mi basta il caffè. Grazie!

Ricky mi guardo divertito perché si era accorto che mi stavo innervosendo e guardandola male senza  aspettare che gli chiedesse cosa portargli le disse:

-Io voglio un panino al prosciutto, una coca cola, un caffè e il dessert grazie.

Lei lo guardò un po infastidita e appena se ne andò lui scoppiò a ridere.

-Simpatica la tipa ah?

-Si, molto…e pensare che quando siamo arrivati mi sembrava pure carina..mah.. una giornata che inizia di merda deve finire per forza di merda ah?

-Dai su su..raccontami un po’ di te.

-Di me ?

Cosa posso dirgli di me? Che mi chiamo Elisa e che vengo dalla Scozia? Che amo la pioggia ma che sono dovuta venire in Italia per la scuola? Che non ho un cane ma che l’ho sempre voluto?Che abito da sola e che mi manca quel coglione di mio fratello? Che..

-Potresti iniziare dicendomi se hai un cane no..?

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