Wish

1K 90 32
                                    

Misaki si era svegliato presto quella mattina.
Tuttavia di uscire da quella calda sensazione di benessere non ne aveva proprio alcuna intenzione.
Si accoccolò piano, seppur con un po' di timore per non farsi scoprire, tra le braccia dello scrittore.
Era piacevole rimanere così dopo... Una nottata incandescente come quella di ieri.
Se solo ci ripensava il corpo gli doleva un sacco.
Usagi non sapeva proprio trattenersi a volte! Pensò fra sé è se toccandosi la parte dolente massaggiandola.
"... Perché ti stringi a me in questo modo solo quando non sono cosciente?" Misaki, come scottato da quelle parole e imbarazzato per essersi fatto scoprire dal più grande in un gesto che faceva di rado, si fece subito da parte, allontanandosi da quel calore che tanto bramava ma che allo stesso tempo temeva. La sua fuga tuttavia durò solo un battito di ciglia.
Usagi se lo strinse a sé banciandolo all'angolo della bocca, anche se ovviamente il suo obbiettivo era ben altro. Infatti il moro, rosso in viso si era girato in tempo, scampando al bacio del più grande facendolo sbuffare divertito.
"Che c'è... adesso ti imbarazzi?" Sussurrò sempre con calma lo scrittore ma con una certa dose di sensualità che all'orecchio di Misaki non sfuggí, ormai abituato a questo comportamento, ma che lo faceva impazzire d'amore ogni volta.
"Mmmh... SMETTILA!" Questa volta fu il collo a essere preso di mira. Misaki cercò più volte di liberarsi dalla presa ma d'altronde...
Voleva veramente staccarsi?
Voleva davvero che quelle labbra smettessero di procurargli quel piacere che stava provando?
"Sembri un micio che fa le fusa al suo padrone..." La voce di Usagi lo riportò alla realtà mentre un gemito incontrollato usciva dalla sua bocca.
"Usagi-san... Piantala!" Con una mossa repentina riuscii a staccarsi dal corpo possente dello scrittore, cadendo subito dopo dal letto sbattendo forte la testa sul pavimento. Non voleva credere di aver fatto un altra figuraccia davanti a lui. Una delle tante.
La risata roca del più grande non si fece attendere troppo ma solo dopo aver controllato che non si fosse fatto davvero male. Misaki era davvero... Adorabile. Non si sarebbe mai stancato di quella gioia che ogni volta provava in sua compagnia.
"Non provare a ridere brutto stupido!" Si alzò tastandosi la testa per sentire se era ancora tutta intera indicando minaccioso il più grande. Era sicuro che ben presto sarebbe spuntato un bel bernoccolo. Sentendosi osservato guardò l'uomo che non smise di ammirarlo.
"C-che c'è?" Balbettò il più piccolo alzando un sopracciglio diffidente. Perché doveva sempre fare certe figuracce davanti a lui?
Semplicemente Usami sorrise, travolto da quella felicità che solo il moro poteva dargli.
Piano si alzò anche lui dal letto rivelando un fisico tonico e muscoloso e sopratutto... nudo! facendo deglutire a vuoto il povero Misaki, che tuttavia seguii quella figura fino a che non ebbe chiuso la porta della camera, rilasciando un lungo sospiro cercando di riprendere fiato.
''Altro che libri da Nobel...'' Pensò Misaki riferendosi a quel corpo di cui ormai conosceva ogni minimo dettaglio. Si leccò inconsciamente le labbra, in quel modo a cui Usagi non sapeva resistere, fortunatamente non era presente nella stanza.
Era incredibile come quell'uomo lo avesse stregato.
Era arrogante, maniaco, depravato, infantile, possessivo... tuttavia gli era entrato in testa... e nel cuore prima di tutto.
Se pensava ancora al loro primo incontro gli veniva quasi da ridere.
Certo che ne avevano fatta di strada.

Uscii anche lui dalla stanza sentendo dal bagno il rumore dell'acqua. Immaginò il suo corpo muscoloso mentre con una spugna intrinsa di bagnoschiuma si accarezzava e una sensazione che ben conosceva incominciò a manifestarsi a sud del suo corpo.
Scosse la testa furiosamente.
Non era il caso di... eccitarsi per così poco! Si allontanò di corsa da quel luogo peccaminoso come scottato.

Come tutti i giorni prima di andare all'università, Misaki fece tutte le pulizie principali della casa per averne di meno al suo ritorno, per poi preparare una abbondante colazione. A tavola Usagi, vestito di tutto punto per una importante conferenza a quanto gli aveva detto la sera prima, si limitò a mangiare ovviamente quello che gli piaceva scartando di volta in volta quello che non gli aggradava dalla parte destra del piatto.
Misaki sorrise beffardo scuotendo la testa. Usagi sembrava un bambino certe volte.
Un adorabile bambino possessivo.
Perché non appena si era alzato in piedi per sparecchiare il suo sguardo non lo aveva lasciato un secondo. E anche se faceva finta di niente lui lo percepiva.
"Misaki."
"Uhm?"
"Stasera sii puntuale." Misaki aveva imparato nei due anni di convivenza, a riconoscere ogni espressione di Usagi. Ma quella volta non sapeva cosa pensare.
Era... Strano.
Come quelle volte che si teneva sempre tutto dentro.
Nascondeva qualcosa. Ma non sembrava incline a rivelare cosa fosse.
"Va bene... Sarò di ritorno verso le nove, come sai oggi devo andare a lavoro, non toccare la cucina, se hai fame ordina qualcosa piuttosto! Sono anche già in ritardo! A stasera!" Disse tutto d'un fiato, infilando la tracolla e dirigendosi verso la porta. Con una sensazione famigliare che si era insinuata al centro del suo petto.
"A stasera." Mormorò lo scrittore debolmente prima di essere avvolto dal silenzio.

Wish- Per ogni tuo desiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora