Parte 1 senza titolo

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Quel giorno era tutto stranamente tranquillo al 221B, Nessun omicidio e nessun caso da risolvere.
John era comodamente intento a bere una tazza di Tea mentre scriveva il suo Blog
 che aggiornava quotidianamente.
Poi sentì sbuffare e subito dopo uno sparo che lo fece sobbalzare e gli fece  cadere la tazzina di Tea che gli finì sulla maglia.
-No...Sherlock-
Ancora un'altro sparo, poi rumori di cocci rotti e subito dopo un'altro sparo.
John prese un respiro profondo e si alzò dalla poltrona, dirigendosi nel salone dove si trovava il suo compagno.
Il bruno era intento a prendersela con il muro,
scaricandogli addosso tutto il caricatore della pistola.
Poi lentamente spostò i suoi occhi celesti verso il biondo che lo guardava serio.
"Sherlock, quante volte ti ho detto di non sparare in casa?"
"Molte"-rispose il detective ricaricando l'arma
"I cerotti?"
"Tutti qui, sul mio braccio"-Sherlock si alzò la manica della camicia da dove si potevano intravedere i cerotti alla nicotina.
Il biondo sospirò e si diresse verso il bruno togliendogli di mano la pistola e posandola sul tavolino, affianco alla poltrona occupata dal Sociopatico iperattivo.
"NOIA" urlò poi Sherlock.

"NOIA, NOIA, NOIA,NOIA,NOIA"
Il dottore si toccò le tempie e fece un respiro profondo, -fino a quanto riusciva ad essere insopportabile quell'uomo??-si ritrovò a pensare.
Sherlock continuava a ripetere, ripetutamente la parola "noia" quando fu zittito dal biondo esasperato.
"Basta Sherlock ho capito! vedo di cercarti un caso..."
"Ho già controllato, e nessuno di quelli mi interessa"
"Allora vuoi continuare a prendertela con il muro?"
"Se questo significasse non farmi annoiare continuerei, ma mi annoio lo stesso"
Disse gonfiando un poco le guance.
Ci fu un minuto di silenzio tra i due che fu spezzato immediatamente dal bruno.
"John, mi annoio..."
"Ho capito Sherlock!, ho capito..."
"Ti sei macchiato la maglia"
"Già, sai qualcuno ha avuto la brillante idea di mettersi a sparare in un momento di quiete assoluta"
Il Bruno ridacchiò piano.
Poi gli occhi chiari come il vetro, del bruno osservarono serio il dottore.
"Non dovresti togliertela?"
John arrossì leggermente a quella domanda all'apparenza così normale.
"Si infatti, quindi vado in camera, non combinare casini mi raccomando"
Il dottore si voltò e si diresse verso la camera da letto.
Sherlock sorrise.
Ormai era da tanto che vivevano insieme e tra i due si era sviluppata oltre che una bella intesa anche una relazione.
Il loro era oltre che un amore Platonico, un bisogno.
Il bisogno di baciarsi, toccarsi e amarsi.
Sherlock si alzò di scatto e si diresse nella camera da letto che avevano imparato a condividere.
Vide John intento a infilarsi una maglia pulita.
In un attimo fu addosso a lui abbracciandolo da dietro.
"Sherlock..."
Il tono di john divenne più dolce e ridacchiò quando il detective gli baciò piano il collo.
"John...mi annoio,"
"Eh dimmi cosa vorresti fare?"
"Che domanda sciocca john"
"Già dovevo presupporre una cosa del genere..."
Le labbra di Sherlock scesero per tutto il collo del dottore

che rilassandosi chiuse lentamente le iridi blu.
Poi le labbra ricercarono quelle dell'altro incontrandosi in un bacio lungo e dolce.
Le dita affusolate di Sherlock si addentrarono lentamente sotto la maglia del dottore.
"Se l'avessi saputo, non mi sarei scomodato a cercarne una pulita"
Sherlock posò un bacio sulla fronte di Watson
"Sei così dolce"
"Dai Sherlock è imbarazzante"
Anche Sherlock era leggermente rosso in viso, non era per nulla facile per un tipo come lui essere così diretto con i sentimenti.
Unirono nuovamente le loro labbra facendo scontrare come in un gioco le loro lingue.
I giochi che tanto amava Sherlock.
Il bruno condusse sul letto con movimenti lenti Watson che si lasciò togliere la maglia e intrecciò le sue mani tra i riccioli ribelli del detective.Che scese lentamente con la mano verso i fianchi del biondo che si lasciò scappare un gemito roco,
le dita si infiltrarono dentro i suoi boxer liberando il membro del dottore.

"Non pensi che sia un meraviglioso passatempo per combattere la noia?"
Le dita del bruno iniziarono a massaggiare l'erezione di john che continuò a gemere mentre chiamava ancora le labbra di Sherlock che arrivarono poco dopo pronte ad accogliere i gemiti dell'altro.
"Ti..ahh...ti diverti a vedermi così...eh?..ahhh..."
"Be....devo dire che non mi dispiace"
Sherlock scese con le labbra a baciare il membro di John che si morse un labbro per evitare di gemere più forte.
Lo sguardo languido di Sherlock  osservava come quelle attenzioni facevano impazzire il suo compagno, la lingua scese per tutto il membro e la bocca lo accolse teneramente.
"Sher...sherlock..."
Il bruno si accorse che il dottore si accingeva a raggiungere l'apice e lasciò libero il suo membro.
John riprese un respiro regolare ma la vista del bruno sudato e con dei  riccioli che gli ricadevano davanti a gli occhi lo mandava in estasi.
Sherlock si liberò della maglia lasciando vedere il suo fisico slanciato e non troppo muscoloso.
John decise che era arrivato il momento di mettere in imbarazzo il detective.
"Sei...meraviglioso"
Il riccioluto si ritrovò rosso in viso e per un attimo non riusci a dire nulla.
John Watson, il suo John era lì disteso sul letto mezzo nudo con le braccia aperte pronto ad accoglierlo che lo guardava con ammirazione ed amore.
Sherlock non poteva chiedere altro.
Si buttò nuovamente tra le labbra del  biondo e iniziando a prepararlo continuava a bearsi dei suoi gemiti.
Scese con le labbra  a baciare e tracciare con la lingua calda linee immaginarie per tutto l'interno coscia di Watson.
"Voltati John"
"eh?...."
In un attimo Sherlock fece voltare di schiena John e lasciò baci per tutta la sua schiena mentre Il biondo strinse fra le dita le lenzuola quando lentamente Sherlock liberato il suo membro iniziò a penetrare Il biondo.
Ad ogni spianta John si sentiva nuovamente, sempre più vicino al apice.
Sherlock teneva stretti i fianchi del biondo e lasciò che anche dalle sue labbra uscissero  gemiti che si mischiarono a quelli del biondo.
Dopo un'ultima spinta john si rigirò nuovamente e accolse uno Sherlock sfinito tra le sue braccia accarezzandogli dolcemente i capelli ricci.
I due ripresero un respiro regolare e sorrisero reciprocamente 
"La prossima volta avvertimi che preparo le lenzuola di ricambio"
"Ti avverto solo se mi fai vedere dove hai nascosto le sigarette"
"Te lo scordi"
Sherlock guardò supplicante Watson.
"perchè mi fai questo?"
"i cerotti bastano e avanzano"
Sherlock sorrise e sfiorò le labbra del biondo.
"John ho bisogno di una sigaretta, per favore potresti darmi una sigaretta?"
John sospirò e poi si arrese.
"D'accordo vabene"
Sherlock baciò  john e poi nascose il viso sul incavo del collo di quest'ultimo.
John si ritrovò a pensare per l'ennesima volta quanto riuscisse ad essere insopportabile quel detective, ma anche quanto riuscisse a  fargli mancare il respiro e fargli battere il cuore. 










"John mi annoio...."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora