Mi siedo accanto a quel ragazzo.
Non l ho mai visto prima.
Ma Vabbè sarà una New Entry.
Tanto meglio.
Vengo svegliata dai miei pensieri dalla voce stridula della professoressa che mi chiede se potevo prendere il dizionario dei sinonimi in biblioteca.
-okay - rispondo.
Mi alzo dalla sedia e mi avvio verso la biblioteca ignorando le risate di tutte quelle ragazze che saranno mie compagne per altro anno.
Cammino per il corridoio,,ma ho la strana sensazione di essere osservata.
Mi giro di scatto.
E rimango senza parole.Un ragazzo alto dieci centimetri più di me. Vestito con jeans maglia dell'hard rock nera e una felpa larga e nera,un fisico muscoloso,ma non esagerato,era dietro di me.
Il cappuccio alzato copre il suo viso e perciò non riesco a vederlo.
Riesco a intravedere le sue labbra.
Con un piercing.Chiedo - cosa ci fai dietro di me-
Quasi come un esclamazione.Lui resta in silenzio per qualche secondo.
Poi si avvicina al mio orecchio.Brividi percorrono la mia schiena.
In modo sensuale dice -sono venuto a darti una mano. Non vorrei che il dizionario pesasse troppo.-
Una mano intanto,mentre pronuncia quelle parole,
mi accarezza delicatamente una guancia.
Si allontana ancora più lentamente di come si è avvicinato dal mio orecchio. Non dico nulla.Mi giro di spalle e vado a prendere il dizionario.
All uscita,come ogni volta prendo l autobus,quindi mi dirigo verso la fermata.
Appena arrivata,Salgo sul mezzo,mi siedo all'ultimo posto e con la musica nelle orecchie guardo fuori dal finestrino.
A quel punto vedo il ragazzo col cappuccio di stamattina che mi osserva.
Si vedono solo i capelli neri adesso.
Che tipo.
Com'è strano.L autobus parte lasciando alle spalle quel ragazzo.
Entro in casa.
Salgo in camera e decido di fare una doccia.
Dentro l'acqua che scorre lungo il mio copro nudo ripenso al ragazzo di stamattina,un'altra scia di brividi percorre la mia pelle pensando alle sue mani sulla mia pelle.
Nessun ragazzo mi aveva fatto questo effetto.Esco dalla doccia e corro in camera, mi metto il mio pigiama [top a maniche lunghe attilate e pantaloni corti neri] e mi sdraio sul letto.
Mi addormento pensando al quel ragazzo.
Alle sue mani.
Alle sue labbra.
Al suo respiro caldo sul mio collo.
Verso le 3 di notte sento tirare dei sassi. Alla mia finestra.
Mi alzo lentamente ma vedo un ragazzo scappare.
Esco fuori di casa in infradito e pigiama. Ma non vedo più nessuno.
Resto ferma ad osservare il vuoto. Improvvisamente sento delle mani che mi avvolgono le spalle faccio per gridare ma non esce nessun rumore dalla mia bocca perché tappata con le mani dello sconosciuto.
Inizio a leccare la mano dell'individuo.
Mi lascia.
Mi giro e lascio uno schiaffo.
Lo sento ridere.
x: preferivo che tu continuassi a leccarmi.
x:sai che non si picchia la gente.
x: vero?
Rimango tre secondi zitta.
Devo riflettere su cosa dire o fare.
Non riconosco il ragazzo. La voce mi sembra familiare ma non riesco a capire chi sia.
Io:c-c-chi s-ei? Chiedo un po con i brividi di freddo e un po Con la paura.
Lui si riavvicina al mio orecchio quasi bisbigliando
X: non vorrei che tu morissi di freddo.
E con un dito percorre,sfiorando, tutta la mia pelle nuda della schiena,con un dito.
Gemo lievemente a quel tocco delicato e sensuale.
Inarco la schiena sfiorandolo il suo petto con il mio seno
Rimane li,non si muove di un millimetro. Sempre attaccato al mio orecchio
X: posso entrare in camera tua? Sai Com'è quello da cui ti ho salvato la vita cerca per ammazzarmi perché non ha finito il suo sporco lavoro.
[Il ragazzo è Matteo]
Io:si.
Lo prendo per la mano, e lo trascino dentro casa e dentro camera mia.
Ci sediamo entrambi sul mio letto.
Io sul cuscino e lui alla fine del letto.
Io:non mordo sai?!
M:lo so ma...
Io:na nulla fai come se fossi a casa tua.
M: posso?
Io:sei sordo per caso?
Matteos ' pov
Ragazza dagli occhi di ghiaccio : sei sordo per caso?
Io:nono ci sento benissimo capo.
Ha detto di fare come se fossi a casa mia,io sono uno sconosciuto per lei,ma mai disobbedire alla padrona di casa.
Faccio come se fossi a casa mia.
Mi alzo dal letto e inizio a spogliarmi.
Levo lentamente la felpa
Inizio a levarmi la maglia e rimango a torso nudo.
La vedo arrossire in faccia, poi sulla sua pelle bianca come porcellana si nota subito e quei capelli neri evidenziano i suoi occhi.
Mi avvicino a lei.
Cazzo quanto è bella.
Abbassa lo sguardo per nascondere l imbarazzo.
Mi avvicino ma lei indietreggia in continuazione.
Avanzo sempre più lentamente e con la stessa velocità lei si allontana.
Come se fossi una minaccia.
Arrivata con le spalle al muro. Non ha più scampo.
Mi posiziono davanti a lei a qualche centimetro dalla sua bocca -non hai mai visto un ragazzo?!-
-guarda che me l hai detto tu di fare come se fossi a casa mia-
Le guance della ragazza di cui ancora non conosco il nome da un rosso leggero si tingono di un rosso acceso.
Passai una mano lungo tutto il suo viso.
Ogni suo centimetro era perfetto.
Mi avvicino sempre di più a lei che continua a schiacciarsi sul muro della camera.
La prendo per la vita
La stringo per i fianchi ma senza essere troppo violento. Dopo questa azione lei poggia le mani sul mio petto per allontanarsi.
Mi avvicino al suo orecchio e inizio a lasciare piccoli baci fino ad arrivare alla sua guancia.
Sento che il piercing freddo le provoca piccolissimi gemiti.
Mi fermo li.
Mi allontano e mi siedo sul letto.
Mi guarda.
Io: non so come ti chiami.
Ragazza dagli occhi di ghiaccio : m..mi c..chiamo Emma.
Io:io Matteo ma questo lo sai già. Le dico facendogli l occhiolino.
Sorride timidamente.
Le faccio segno di sedersi accanto a me.
Si avvicina e si siede accanto a me.
Non dice nulla.
È un silenzio imbarazzante.
Io:allora quanti anni hai?
E:io?ehm quasi 19.
Io:ah. Quando li fai
E:tra un mese
Io:wow.
E:e te quanti anni hai ?
Io: quasi venti
E: ah
Dopo poco tempo Emma si addormenta e la copro leggermente con il lenzuolo.
Saranno state le 5 di mattina.
Emma dorme beata poggiata su di me,non voglio svegliarla e rimango sveglio per osservarla.
Suona la sveglia alle 6:40 la spengo subito.Emmas'pov
Mi addormento appoggiata a Matteo,ripenso che mi ha salvato la vita da quel maiale.
Non sento suonare la sveglia.
Sento un bacio sulla mia guancia e una voce maschile - buongiorno.-
Mi alzo di scatto.
Rimango però con le coperte addosso.
Io: puoi andare in bagno se vuoi io mi sveglio con calma. Dico.
Matteo mi guarda e annuisce semplice con la testa.
Esce dalla stanza.
Sono pronta per alzarmi.
Salto giù dal letto.
E mi posiziono davanti all armadio per decidere cosa mettere. Mi fermo ad osservare i tagli sul mio braccio. Hanno un certo fascino ma fanno ancora male.
Sono più profondi delle volte precedenti,mi metto un maglione grigio e dei leggins neri con i fori[foto nei media]
Mi trucco di nero e metto un rossetto nero un dilatatore rosso all orecchio destro e al sinistro metto un orecchino nero.
Aspetto Matteo in camera e quando arriva scendo le scale.
Arrivo in cucina dove c è mio fratello Edward e i miei genitori
Io:buongiorno a tutti.
Mamma:buongiorno cucciola.
Mi da un bacio sulla testa.
Rimango ferma a osservare la mia famiglia felice.
Sento un soffio caldo sul mio collo
Matteo: e così ti fai chiamare cucciola?
Mi giro e fulmino con lo sguardo il ragazzo.
I miei genitori quando si accorgono del ragazzo rimangono zitti.
Io:eeemmm lui è Matteo un mio amico.
Mamma e papà : piacere Matteo.
Mi fanno paura quando parlano all'unisono.
Matteo: piacere mio.
Mamma: vieni caro accomodati dimmi,cosa vuoi per colazione?
Matteo: un caffè e qualche biscotto se c è
Mamma:si caro.
Poi mia madre si rivolge a me
Mamma : tu cosa vuoi.
Io: nulla ho poca fame.
Mamma : dovresti mangiare qualcosa sei magrissima
Dall anno scorso non ti sei più ripresa.
Matteo si gira guardandomi con fare interrogativo.
Scuote la testa e si gira.
Pensa che non l abbia visto.
Io: mamma non ho fame punto.
Mamma:tesoro mio mangia qualcosa più tardi. Okay?
Io: okay.
Sono le 7:35
Matteo e io prendiamo lo stesso autobus.
Percorriamo lo stesso tragitto in silenzio fino alla scuola.
tre.due.uno.Inizio dell olocausto.Suona la ricreazione.
Devo andare in bagno.
Percorro le scale dell edificio e spintoni per sbaglio una coppia che si stava baciando attaccati al muro.
Chiedo scusa.
Risponde il ragazzo.
-Non c'è nessun problema.
Riconosco subito quella voce.
È di Matteo.
Appena si gira. Sgrena gli occhi e si stacca dalla ragazza bionda platino.
Corro in bagno, sento mi sta chiamando ed è dietro di me.
Entro nel bagno delle ragazze, li sono al sicuro da quello stronzo almeno pensavo di esserlo.
Mi rinchiudo nel bagno e tengo ferma la maniglia in modo da bloccarla ma non ho abbastanza forza.
Mollo di colpo la maniglia e la porta si apre.