capitolo 2

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Mi siedo accanto a lei.
Cazzo.
Non potevo credere a ciò che ho appena visto.
Poverina.

Ancora non si è accorta di me.

Mi alzo per andarmene.

Sento una voce lieve,bassa,e interrotta da ripetuti singhiozzi.

Ragazza dagli occhi di ghiaccio: gra...zi...e...

Io: non ti ho fatto un favore.avevo un conto in sospeso con lui. (Bugia).

Cazzo. Perche le ho risposto così. È stata violentata e io la tratto di merda. CAZZO. CHE STUPIDO.

Mi correggo subito. Almeno provo a rimediare.

Io: eeemmm. Vuoi che ti accompagni a casa?

Ragazza dagli occhi di ghiaccio: gra...zie s..i!

Mi si avvicina. È vicinissima alle mie labbra. L' aiuto a restare in piedi. L aiuto a montare sulla moto.
L accompagno fino a casa grazie alla sua accurata spiegazione.

Non vive lontano da casa mia.

Figo.

La lascio davanti casa.
E prendo la moto e me ne vado.

Domani ho scuola.
Nuova scuola.
Nuova vita.

E potrò domenicare per sempre la ragazza dagli occhi di ghiaccio.

Spero.

Emmas'pov
Entro in casa
Io:mamma sono arriv.

Mi cheto subito.

Erano le 2 stava dormendo di sicuro.

Chiudo la porta alle mie spalle.

Sento scendere le scale.
È mio padre.

Papá: Emma ma ti pare l ora!
Avevi detto che saresti tornata prima dell una stavolta.

Io: scusa papà. Ho avuto un problema per ritornare a casa e una mia amica mi ha riaccompagnato a casa.

Papà: ma sei sicura di sentirti bene non hai una bella faccia.

Io: perché?(nervosa)

Papà: ma è successo qualcosa di grave? Tutto bene?
Hai una faccia così pallida.

Io:così la mia faccia farebbe schifo in poche parole!!
Io:SO DI NON ESSERE NELLE CONDIZIONI DI SALUTE PIÙ BELLA. ADESSO SE PERMETTI DEVO ANDARE A DORMIRE DOMANI HO SCUOLA.

Papà:non mi parlare con quel Tono signorina.

Io: e con quale tono scusa?!

Papà: con questo. Adolescente insolente.
Ma ti guardi allo specchio non ti vergogni?!
Mi sembri uno dei tuoi amici drogati che si fanno canne ogni minuto.

Io: almeno loro non sono come te. Loro mi capiscono.

Papà: e cosa dovrebbero capire.
Che sei una ragazzina viziata che si fa seghe mentali su tutto

Io: ma Che cazzo dici.

Papà: è da quando ci siamo trasferiti qui che sei strana.

Io:Adesso sarei strana eh?!

Papà : si. Ti vesti sempre di nero ti trucchi pesante.
Mica il mondo gira attorno a te.

Io: portare un maglione a maniche lunghe il 15 di settembre mi definisce una persona strana?!

Papà : si.

Io: allora non capisci nulla di me...
Non capisci nulla ecco.

Lasciami vivere.

Papà : ma.ti vedi? Non ti guardi allo specchio? Sembri una troia.

Io: non ti deve interessare. Vaffanculo.

Mio padre non dice una parola,mi guarda con disprezzo. E basta.

Lo riguardo. Con rabbia.

Lo sorpasso. Ho le lacrime agli occhi.

Salgo di corsa le scale e chiudo sbattendo la posta dietro di me.

Inizio a piangere.
Per tutto.

Per via di Marco. Ora ho paura ad uscire.
Mi vergogno a farmi vedere in giro.

Piango perché uno sconosciuto mi ha baciata mi ha salvato la vita.

Piango per i lividi che ho addosso per colpa delle botte che ho ricevuto.

Mia asciugo le lacrime.

La prendo in mano e inizio.

Esce meno sangue del solito,strano.

Vado più a fondo.
Ora si inizia a ragionare.

Il pavimento si macchia di rosso e il sangue si mescola alle mie lacrime.

Prendo un pezzo di carta e asciugo il sangue sul pavimento.

Mi spoglio. Levo la maglia. Levo i pantaloni. Levo la cannottiera. Mi posiziono davanti allo specchio.

Faccio spavento.
Ho le gambe piene di lividi e tagli.
I tagli non gli rimpiango. I lividi . Quelli si.

Levo gli slip e il reggiseno. Prendo un asciugamano e lo avvolgo intorno al mio corpo.

Esco dalla stanza. Ho bisogno di un bagno caldo e di depilarmi.
Esco dalla mia camera. E mi dirigo verso il bagno.
Fa un freddo bestia.

Cammino a luci spente.
Così nessuno potrà vedermi con i tagli e i lividi.

Passo davanti alla stanza di mio fratello e dei miei genitori.
Dormono tutti beati. Come se non esistessi.
Sarebbe bello.

Entro nel bagno.
Mi levo l'ascugamano di dosso ed entro nella vasca mi lavo i capelli e tutto il corpo.
Con l acqua calda tutti i miei problemi sembrano andati via.

Esco dalla vasca dopo aver finito i miei trattamenti di bellezza.

Mi asciugo I capelli.
Mi dirigo in camera e mi addormento in biancheria intima.

DOMANI È IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.
Me ne ero dimenticata.

........................la mattina seguente......................
6:40. Suona la sveglia

Io:ma il diritto al riposo non esiste più?

Rimango tre minuti nel letto caldo.

Mi alzo e mi dirigo verso l armadio.

Prendo un paio di jeans neri bucati alle ginocchia,una Maglia a maniche lunghe larga e nera piena di buchi rossi fatti a posta. Mi metto le mie adorate Vans nere,zaino in spalla prendo il mio fidato cellulare e mi chiudo in bagno.
Mi trucco mettendomi matita e eyeliner nero mi metto il rossetto nero,mascara ed esco di casa.

Matteos ' pov
6:59 suona la sveglia. Cazzo. Ho un mal di testa tremendo.
Mi alzo pigramente dal letto. A luce spenta afferro quelli che saranno i miei vestiti del giorno.
Una felpa bianca e Jean neri. Mi metto le Vans rosse cuffie nelle orecchie e parto. Saluto i miei genitori e me ne vado.

Emmas'pov.
8:00 sono ancora nell autobus cazzo. La scuola è a metri di distanza se non mezzo chilometro.

Arrivo alla fermata dell autobus e inizio a correre verso la mia scuola. Il liceo scientifico.

Dieci minuti dopo arrivo in classe è libero solo un posto in fondo accanto a non so bene chi.

contro tutti,insieme.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora