1 - IL TÈ DELLE CINQUE

349 25 5
                                    

Alle 16:50 non era ancora arrivato... Il Primo Ministro tiene molto alla puntualità, ma soprattutto non sopporta assolutamente l'idea di prendere il suo tè in compagnia di qualcuno... è il momento più sacro per ogni inglese DOC soprattutto se si parla di Winston Churchill!
-Dannazione! Dove diamine è finito? Gli avevo fatto presente che doveva arrivare alle quattro e andarsene prima delle cinque!- Esclamò il Ministro inglese

Ormai è fatta... sono le cinque e il tè era già pronto sul tavolino.

Mentre Churchill fuma il suo solito sigaro suona il campanello al n° 10 di Downing Street. Churchill sapeva che era lui e malvolentieri fece cenno a un cameriere di aggiungere una tazzina sul tavolino e di aprire la porta d'ingresso per far entrare l'ospite.
Entrò posò il soprabito e si presentò sull'attenti -Sottotenente James Tyler a rapporto Sir- con voce molto formale.
-So perfettamente chi è lei! Vuole per caso un buon tè al limone?- disse Churchill con tono nervoso e il sigaro in bocca.
Il pilota scosse la testa e, mentre il Ministro versava il tè nella propria tazzina, James si chiedeva perché era stato convocato lì, a Downing Street dal Primo Ministro... lui... un giovane sottotenente poco più che ventitreenne... entrato nella RAF appena tre anni fa e già molto abile nelle manovre di volo.

Il Ministro, dopo aver adocchiato per bene il ragazzo, posò il sigaro ed esclamò
-Riposo, sottotenente, si accomodi pure, la prego- intanto sorseggiava il suo amatissimo tè. -Ho letto il suo fascicolo... e mi ha lasciato molto stupefatto... tre basi partigiane liberate in Sicilia, un'intera guarnigione di carri armati distrutti senza finire le poche munizioni del suo aereo e quindici... dico quindici basi crucche fatte saltare in aria con una sola bomba!! Come diavolo ha fatto?!?- Esclamò sbalordito Churchill. -Basta avere un po di mira, ma anche la fortuna è utile, signore- rispose James sarcasticamente -Comunque non penso che mi abbia invitato qui solo per parlare delle mie imprese e bere del tè... -aggiunse James sospettoso. -Ebbene sì, caro Mr. Tyler, ho per lei una missione molto importante!-
Churchill bevve un altro sorso di tè, posò la tazzina vicino al sigaro e prese delle carte. Erano delle carte geografiche del nord della Francia con diverse zone segnate soprattutto in Normandia e vicino Parigi.

-Tra poche settimane le truppe navali e aeree delle Forze Alleate salperanno per raggiungere le coste della Francia del Nord, molte delle quali nella regione della Normandia, lei sarà tra quelle!- annunciò fiero il Primo Ministro -Con tutto il rispetto, signore,-si chiese stranito Tyler -non mi pareva proprio il caso di contattarmi dalle mie meritate e rare ferie per annunciarmi tutto ciò! Lo avrei sicuramente saputo dal comandante Mallory o...- Lo interruppe Churchill -Si calmi per carità! La sua sarà una missione tanto diversa quanto importante rispetto a quella dei suoi compagni- si fece serio -lei dovrà raggiungere una base della Resistenza Francese per consegnare delle istuzioni e dei piani estremamente top secret sull'operazione di sbarco e avanzamento nell'entroterra francese- spiegò e diede un altro sorso al tè, intanto James si fece bianco in faccia e rimase in silezio... -Ma come mai non li contattate via radio?- chiese James -Non è possibile dato che hanno la radio guasta e inoltre le frequenze potrebbero essere rintracciate dai crucchi! Non potremmo nemmeno parlare in codice perché molti conoscono il nostro linguaggio alla perfezione...- James, molto confuso, chiese -Lei è... è sicuro che io, sottotenente in un piccolo stormo di aerei, possa farcela?-
-Le ha rilette lei stesso le sue imprese e per me lei è lunico che possa compiere questa missione!- bevve l'ultimo sorso di tè e lo diede al cameriere -Allora? Accetta?- chiese cordialmente Churchill: James si alzo in piedi sull'attenti ed esclamò a gran voce -Per il Re e per la Patria... sissignore, accetto!-
-Bene!- rispose Churchill fiero e aggiunse -Le farò avere al più presto tutte le informazioni sulla missione!-

Senza dire altro James strinse la mano al Primo Ministro e si fece strada verso la porta. Prese il soprabito, uscì e chiuse e chiuse la porta dietro le sue spalle. Dopo pochi passi si girò: Churchill lo guardava dalla finestra e gli sorrideva... chissà se sarebbe tornato lì... al n° 10 di Downing Street a bere un buon tè alle cinque del pomeriggio.

E cadde JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora